Capitolo 13

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Sapeva di non avere una bella cera ma Daisy non poteva permettersi di perdere tempo in futilità come l'aspetto esteriore quando aveva a malapena il tempo di mangiare. A dire la verità, spesso dimenticava di fare pure quello essendo troppo assorta nel suo lavoro.

Divideva il suo tempo tra le lezioni scolastiche, i compiti da svolgere, le lezioni illegali di difesa, le ricerche sugli Horcrux e lo studio per i G.U.F.O.

Ovunque andasse, era con la testa china in un libro mentre cercava di assorbire più parole possibili. Dopotutto aveva solo 24 ore disponibili e anche se ne avrebbe sottratte alcune da quelle destinate al sonno, risultava sempre impossibile svolgere tutto. Ma Daisy non avrebbe rinunciato a qualcosa perché ci teneva troppo a ciascuna attività quindi avrebbe lavorato sodo fino a quando il suo corpo non si sarebbe abituato a questi nuovi ritmi.

Stava ufficialmente impazzendo e i capelli arruffati abbinati alle borse scure sotto ai suoi occhi non mostravano sicuramente il contrario. Persino Hermione, tra tutte le persone, le chiese quella mattina se non stesse esagerando. Solitamente era lei a ridursi male per lo studio, ma sembrava splendida in confronto a Daisy.

Tuttavia si limitò a spazzare via la sua preoccupazione con uno scherzo e si immerse nuovamente nel suo testo di rune antiche.

La Umbridge non stava facendo che peggiorare l'atmosfera all'interno della scuola, rendendola una vera e propria tortura. Dopo essersi nominata grande inquisitore supremo, la donna iniziò a emettere decreti sempre più ridicoli, troppo affamata dal potere regalatogli dal ministro. Iniziò a presentarsi alle lezioni, cercando di valutare i metodi di insegnamento di tutti i loro professori e decidendo così di licenziare la professoressa Sibilla Cooman. Sebbene Daisy ritenesse la donna e la sua materia per niente attendibili, dovette ammettere di sentirsi dispiaciuta per lei. Essere cacciata bruscamente da quella che era stata la tua casa per anni non deve essere stata la migliore delle sensazioni.

Fortunatamente Silente intervenne per riportarla nel castello, spiegando alla professoressa Umbridge che, sebbene lei avesse il diritto di licenziare gli insegnanti, non aveva la facoltà di allontanarli dal castello, poiché quel potere spettava ancora al Preside. Daisy per la prima volta nella vita voleva battere le mani all'uomo ed il sentimento non fece che crescere quando sostituì la professoressa con Fiorenzo. Daisy si riteneva fortunata per aver assistito direttamente alla faccia della Umbridge quando vide il centauro per la prima volta.

Per nulla scoraggiata, la strega, fondò la squadra d'inquisizione con il solo scopo di controllare tutti. I membri della squadra d'inquisizione (alla quale appartenevano solo studenti della casa di serpeverde) potevano togliere punti agli altri studenti e perfino a prefetti e capiscuola vanificando così i loro scopi.

Il suo stress raggiunse quasi il limite, portandola quasi a farla piangere, quando durante una riunione segreta Dobby li avvisò dell'imminente arrivo della Umbridge. Lei ed Harry non riuscirono a scappare insieme agli altri e quando fece irruzione, li trovò. Ovviamente avevano dimenticato il contratto di adesione quindi la fuga di tutti i partecipanti fu vana.

Additandoli come i responsabili del loro gruppo, la Umbridge convocò il Ministro ad Hogwarts decisa a farli espellere. Silente però glielo impedì, assumendosi la responsabilità delle azioni ricordando a tutti i presenti che il gruppo aveva il nome di esercito di Silente, non dei Potter.

Accusato ufficialmente di cospirazione, Silente sconfisse gli auror del Ministero e sfuggì drammaticamente all'arresto. Daisy stava iniziando ad apprezzare la teatralità dell'uomo. Forse avrebbe potuto imparare qualcosina dal preside dopotutto.

La parte divertente di tutto ciò era che persino Hogwarts stessa rifiutava di accettare la Umbridge come preside quando venne nominata tale. La donna le tentava tutte ma non riusciva proprio ad entrare all'interno dell'ufficio del preside.

Cosa avrebbe potuto essere | Theodore NottDove le storie prendono vita. Scoprilo ora