"Queste rune si traducono direttamente in spargimento di sangue, ma mi sembra che contestualmente si riferisca all'omicidio."
Theo avvicinò un po' di più la sedia per scrutare la sua pergamena. "Ah, giusto. Ok, quindi se leggiamo più in basso il passaggio fino all'uso successivo, lo spargimento di sangue abbinato alla runa che indica il padre si riferisce a..."
"Parricidio." Lei annuì, le labbra piegate in una smorfia.
Theo sorrise, la fossetta in bella vista. "Proprio come amo trascorrere i miei venerdì sera. Discutere di parricidio con una bella donna. Draco si sta davvero perdendo la serata."
Ridacchiò, arrossendo, anche se il flirt di Theo era frequente e privo di significato. Merlino, lo faceva davanti a Draco. Ovviamente non aveva senso.
"Sono sicura che puoi aggiornarlo sul parricidio," disse. "E puoi farlo senza che si trasformi in una discussione."
Malfoy era all'allenamento di Quidditch, un'aggiunta dell'ultimo minuto al programma in preparazione della partita di domani, Serpeverde contro Tassorosso.
Scherzò. "Non sarà lo stesso. Tanto per cominciare, non sono una bella donna. L'effetto sarà completamente diminuito."
"No", sorrise. "Ma tu sei un ragazzo carino. Sono sicuro che apprezzerà ancora di più che venga da te."
Theo allungò il collo all'indietro e sbuffò. "Un ragazzo carino. Mi ferisci. Sono un uomo, Hermione. Ma sono piuttosto contento di sentire che mi trovi carino."
Lui aveva ragione. Era un uomo, alto e grosso e così ingiustamente bello. E così Draco.
"Le mie scuse più sincere, Theo", scherzò lei, soprattutto per nascondere il suo desiderio di premere la bocca contro la barba ispida della sua mascella. "Sei un bell'uomo. "
Non aveva intenzione di toccare quel punto sul trovarlo attraente. C'era solo così tanto offuscamento che poteva gestire in una riunione.
"Più probabile." Le lanciò un sorriso che, alla maniera di Theo, si trasformò in furbo in un batter d'occhio. "È divertente. Ti comporti come se pensassi che a Draco non piacciano le vostre piccole discussioni tanto quanto te."
Scuotendo la testa, tornò al testo in modo che lui non la vedesse arrossire in modo così evidente. "Non c'è niente di divertente nel discutere. A parte il fatto di avere ragione, immagino."
Theo ridacchiò sottovoce.
Con gli occhi ancora sul testo, sobbalzò leggermente quando, di punto in bianco, le dita di Theo si avvicinarono al suo viso. "Cosa?"
"Stai ferma," disse. "Hai-"
Si allungò in avanti, la punta delle dita calde accarezzò la pelle delicata e sottile sotto l'occhio destro. Così vicino, il profumo di chiodi di garofano sulle sue dita era denso, insieme a un accenno di fumo e qualcosa di tagliente. Inchiostro? Doveva deglutire. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era iniziare a sbavare.
"Soffia."*
Sbatté le palpebre per scacciare la nebbia della lussuria che era scivolata sulla sua mente come un sipario vaporoso. "Chiedo scusa?"
"Ciglia." Mosse indietro la mano finché il pelo nero sul polpastrello dell'indice non divenne visibile, gli occhi di lei si incrociarono di più per vedere. "Soffia e non dimenticare di esprimere un desiderio."
"Pensavo fosse solo un'abitudine Babbana."
Scosse la testa, ma tenne a freno la lingua, aspettando che lei andasse avanti.
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Sugar and Spice - InLoveWithForever - TRADUZIONE ITALIANA
FanfictionContrariamente a quanto aveva sostenuto, non aveva sentito l'odore di erba, pergamena nuova e dentifricio alla menta verde. Una sbalorditiva fusione di confusione seguita da una presa di coscienza marginale, e poi un'istantanea paura l'aveva fatta a...