Milly li portò direttamente nel corridoio fuori dalla camera di Draco. Fece un passo indietro e fece una riverenza, le sue dita nodose torcevano nervosamente il sontuoso tessuto del suo vestito. "Milly lascia ora qui il signor Theo e la signorina Hermione Granger. Non c'è più niente che Milly possa fare, Milly ha paura."
Theo annuì. "Grazie Milly. Hai fatto benissimo."
Milly sorrise storto e con uno schiocco scomparve nel nulla.
"Va bene." Fece un respiro profondo. Avevano bisogno di un piano di gioco, di una strategia? Stavano per entrare lì dentro, con le bacchette accese? Metaforicamente, ovviamente. In realtà non avrebbero estratto le loro bacchette. A meno che Draco non ne avesse avuto bisogno? A quale scopo, non ne aveva idea. Meglio prepararsi a tutto. "Cosa facciamo?"
Theo la fissò con aria spenta. "Lo stai chiedendo a me? Merlino, Hermione, stavo aspettando che ti inventassi qualcosa."
"Io?" Era necessario un altro respiro per stabilizzare la voce per evitare che raggiungesse livelli striduli. "Perché io?"
"Sei tu quello che sapeva di cosa aveva bisogno Draco stamattina," argomentò.
Lei scosse la testa. "Anche tu, no? Avevi solo bisogno di sentirmi confermare ciò che già sapevi."
"Beh, questa volta non lo so." Alzò le mani. "Hai la minima idea di dove sia la sua testa in questo momento? Perché io no."
Aveva ragione. Il modo in cui avrebbero dovuto procedere dipendeva dallo stato di Draco. Avevano bisogno di scoprire ciò di cui aveva bisogno prima di poterlo consegnare.
Lei annuì. "Hai ragione. Dobbiamo capire cosa sta provando e cosa pensa e poi andare da lì."
Le spalle di Theo si incurvarono, la sua voce si abbassò per adattarsi alla sua postura scomposta. "Lo odio, Hermione. Odio non sapere cosa fare per lui."
Indifeso. Theo odiava sentirsi impotente.
Deglutendo a fatica, appoggiò la mano sul suo bicipite, stringendolo dolcemente. "Dobbiamo solo esserci per lui, ok? In fin dei conti, se è tutto ciò che possiamo fare, è qualcosa."
E qualcosa sarebbe stato sempre meglio di niente.
La porta della camera da letto si aprì, la sagoma di Draco in piedi sulla soglia. Appoggiò la mano sul telaio e inarcò un sopracciglio. "Voi due avete finito o volete continuare a stare in piedi in corridoio a chiacchierare su come gestirmi al meglio? Nessuna fretta, davvero, posso aspettare."
Lo studiò attentamente. I suoi occhi grigi erano cerchiati di rosso da quella mattina, ma non sembrava che avesse versato nuove lacrime. La sua pelle era liscia, pallida, non chiazzata, né il suo naso era irritato. Sembrava a posto, ma l'aspetto poteva essere fuorviante, specialmente per Draco che era abbastanza abile nel nascondere le sue emozioni.
"Abbiamo finito." Theo fece un passo avanti e mise una mano sulla spalla di Draco, le dita che si arricciavano intorno alla sua nuca. Abbassò la testa, fissando Draco negli occhi. "Come va?"
Draco roteò gli occhi. "Potete entrambi smetterla di guardarmi come se potessi scoppiare in lacrime da un momento all'altro, ok? Entrate; conversare qui non aiuta, onestamente."
Sarcastico, forse più di quanto non fosse stato negli ultimi tempi, ma non fuori dal personaggio. Meccanismo di difesa o no, la sfacciataggine di Draco era davvero confortante in quanto mostrava che non era stato abbattuto dagli eventi della giornata. Non che glielo avrebbe detto. Avrebbe pensato che lo stesse psicoanalizzando.
Lasciandosi guidare da Theo, oltrepassò Draco entrando nella stanza. Theo crollò su una sedia con schienale alto accanto al camino. Draco chiuse la porta e si unì a loro, sedendosi accanto a lei su una sedia che era più comoda di quanto sembrasse.
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Sugar and Spice - InLoveWithForever - TRADUZIONE ITALIANA
FanfictionContrariamente a quanto aveva sostenuto, non aveva sentito l'odore di erba, pergamena nuova e dentifricio alla menta verde. Una sbalorditiva fusione di confusione seguita da una presa di coscienza marginale, e poi un'istantanea paura l'aveva fatta a...