Non sarebbe stata sorpresa se Theo e Draco se ne fossero andati. Non era solo in ritardo, era molto in ritardo. Il coprifuoco era ormai passato, ma come studente dell'ottavo anno e Caposcuola fece la sua corsa per i corridoi. Non che qualcuno l'avrebbe fermata, non con... beh, non poteva vedere la sua faccia, ma la sua espressione doveva essere quella di un avvertimento e di una minaccia visto che sia Pix che il Barone Sanguinario l'avevano solo guardata ed erano indietreggiati attraverso il muro più vicino senza commenti.
Ribollente. Questo era. Il suo sangue ribolliva ed era quasi certa che almeno una volta i suoi capelli avrebbero scoppiettato con piccole esplosioni di magia a malapena trattenuta. Il vapore avrebbe potuto uscire dalle sue orecchie come una Pozione e non sarebbe stata sorpresa, davvero. Dannazione. Arrabbiata.
Il loro coraggio, Harry e Ron ma soprattutto Ron, di comportarsi come se fosse fuori di testa. Sì, si era aspettata un po' di confusione e forse anche qualche urla e frustrazione generale, forse qualche commento tagliente e persino uno o due insulti - non ne era sicura da chi sarebbero stati pronunciati e ricevuti gli ipotetici insulti - ma non quel disastro. Merlino, il modo in cui Ron se n'era andato in preda alle vertigini e come Harry aveva avuto l'audacia di chiederle se fosse caduta vittima di una maledetta pozione d'amore. Non aveva mai nemmeno detto di essere innamorata, e non aveva negato che Malfoy una volta fosse stato un totale idiota. Se fosse stata sotto un incantesimo d'amore, le sue spiegazioni sarebbero state irrazionali e volubili e non sarebbero arrivate con avvertimenti e discorsi sulle sfumature di grigio.
Ma non riuscivano a vedere oltre la loro miopia, il loro pregiudizio...
Non stava chiedendo loro di apprezzare Theo o Draco o addirittura di apprezzare la sua scelta, ma non potevano nemmeno racimolare la decenza di ascoltarla senza lanciare accuse infondate e insulti di livello elementare? Non avevano bisogno di fidarsi di Theo o Draco, ma di lei? Dovevano essere i suoi migliori amici, dovevano fidarsi di lei, e invece l'avevano guardata come... come se non la riconoscessero. Nessuno dei due aveva detto quelle parole, ma lo sguardo sul volto di Ron aveva comunicato molto. Lui e quello del quinto anno che l'aveva definita una troia Mangiamorte erano sulla stessa lunghezza d'onda.
E Harry, non si era preoccupato di difenderla. Si era limitato a scrollare le spalle e aveva suggerito a tutti di riposarsi un po', come se qualche ora di sonno potesse in qualche modo sistemare tutto.
Nonostante l'ora, aveva velocemente preso un cambio di vestiti e si era precipitata nei sotterranei, il desiderio di stare con Theo e Draco, qualcosa di fisico, un dolore al petto che nient'altro avrebbe placato. Se doveva bussare a quel dannato ritratto finché qualcuno non apriva la porta, l'avrebbe fatto dannatamente bene.
Non avrebbe dovuto. Lì, appoggiato al muro di pietra c'era Theo e davanti a lui, percorrendo il corridoio con passi tesi e misurati, c'era Draco. Al suono dei suoi passi contro la pietra, entrambi si voltarono.
"Sei in ritardo." Theo si staccò dal muro, il sorriso che gli si scioglieva mentre la guardava più da vicino. "Che è successo?"
Voleva alzare le spalle e raccontare loro cosa era successo, ma non appena aprì bocca le uscì uno stupido singhiozzo, le sue spalle si arricciarono mentre... no, non stava piangendo. Non per Ronald Bilius Weasley, di nuovo.
"Ehi, ehi." Draco corse verso di lei. Allungò la mano, prendendole il viso tra le mani. I suoi occhi passavano velocemente su di lei, sul suo viso, sul suo corpo, esaminando la sua forma e cercando la fonte della sua angoscia. Poteva cercare all'infinito e non l'avrebbe trovato perché non c'era nessuna malattia fisica da trovare. Lui scosse la testa. "Che è successo?"
Anche Theo era lì, proprio sopra la spalla di Draco. La sua espressione era altrettanto preoccupata, le sue sopracciglia erano due tagli scuri abbassati sugli occhi tempestosi. "Hermione".
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Sugar and Spice - InLoveWithForever - TRADUZIONE ITALIANA
FanfictionContrariamente a quanto aveva sostenuto, non aveva sentito l'odore di erba, pergamena nuova e dentifricio alla menta verde. Una sbalorditiva fusione di confusione seguita da una presa di coscienza marginale, e poi un'istantanea paura l'aveva fatta a...