Capitolo 19

1.1K 29 0
                                    

Hermione fissò il caminetto di pietra del numero 12 di Grimmauld Place.

Lei avrebbe potuto farlo. Lei lo avrebbe fatto.

Da un momento all'altro...

Le sue spalle si abbassarono in un gemito. Getta la polvere, entra, dì la posizione, puff. Merlino, l'aveva fatto più volte di quante ne potesse contare. Non che amasse viaggiare con il Floo, ma non era il processo che temeva.

Maniero Malfoy.

Non ci era mai andata, non di proposito, e quello era il punto critico. Parlando di attaccamento, la polvere pizzicata tra le sue dita aveva iniziato a raggrupparsi a causa dell'umidità delle sue mani. Stupidi nervi che si manifestavano nei modi meno ideali. Di nascosto, sollevò un gomito, controllandosi le ascelle. Almeno quell'incantesimo era rimasto. L'ultima cosa di cui aveva bisogno era sudare attraverso le sue vesti e salutare Narcissa Malfoy con macchie di sudore.

Tre sonori rintocchi suonarono dall'orologio sopra la mensola del caminetto. La penultima cosa di cui aveva bisogno era arrivare in ritardo dopo aver espressamente detto a Narcissa che aveva la sua disponibilità. Entrando nel camino, Hermione gettò a terra la polvere volante. "Maniero Malfoy".

Un lampo di verde e una sensazione sibilante dopo, Hermione barcollò leggermente mentre usciva dal camino e sul pavimento di marmo davanti al focolare.

"Attenta." Due braccia la raccolsero leggermente, rimettendola a posto. Draco le sorrise. "Ce l'hai fatta."

Chiamatela un'intuizione, ma non era probabile che Draco stesse parlando dell'efficacia del Floo. Le sue labbra si piegarono di lato mestamente. "È stato mordi e fuggi per un momento."

Una gola si schiarì da sopra la spalla di Draco quando Theo apparve. Portandosi il dito al naso e picchiettandolo delicatamente, sorrise. "Hai qualcosa qui..."

"OH." Si frugò in tasca alla ricerca della sua bacchetta e lanciò un rapido incantesimo per eliminare la fuliggine. "Meglio?"

Theo annuì. "Non che non fosse carino, intendiamoci."

"Bene, grazie comunque," disse, rimettendo via la bacchetta ancora una volta. "Coperta di fuliggine non era esattamente il modo in cui volevo salutare Narcissa."

A proposito, dov'era la madre di Draco? Del resto, dov'era lei? Si prese un momento per guardarsi intorno, preparandosi con cura.

Merlino, Draco aveva ragione. Il posto era diverso. Le pareti ricoperte di carta da parati color crema con un sottile disegno damascato color champagne convergevano in un alto soffitto ad arco: un soffitto incantato, sembrava, mentre il dipinto vorticava e danzava sopra di loro. Tre scintillanti lampadari inondavano la stanza di un caldo bagliore che metteva in risalto le chiazze d'oro del pavimento di marmo. Il posto era mozzafiato e non era affatto quello che si aspettava.

"Cosa ne pensi?" Draco infilò le mani nelle tasche e si dondolò sui talloni. "Diverso, no?"

"È..." Si girò in cerchio, comprendendo tutto. "Sei sicuro che questo sia lo stesso posto?"

Theo e Draco risero entrambi.

"Assolutamente certo," disse Draco.

"Quando hai detto arioso, stavo pensando..."

"Pieno di spifferi?" Theo ridacchiò.

Lei scosse la testa. "Non so cosa stavo pensando, ma questo è un po' più rococò di quanto avessi immaginato. In senso buono, intendo."

Un po' ornato per i suoi gusti, forse, ma era difficile diventare minimalisti con uno spazio di queste dimensioni senza che sembrasse arido.

Draco inclinò la testa. "Un cenno alle nostre radici francesi, immagino fosse il pensiero di mia madre. L'arte sul soffitto racconta la storia di come Salazar Serpeverde e molte altre famiglie, inclusa la mia, migrarono dalla Normandia nell'undicesimo secolo. "

Sugar and Spice - InLoveWithForever - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora