Jeremiah

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Jeremiah 

Vidi Summer allontanarsi e subito mi preoccupai di cosa potesse essere successo, ma decisi di lasciarle del tempo per se, sarei andato da lei poco dopo. Bevvi la mia birra ma mi accorsi che non facevo altro che pesare a cosa l'avesse potuta turbare così tanto e se ne accorse anche Jess <Che hai Jere?> mi chiese spostandosi a sedere al posto che prima era occupato da Summer, scossi la testa e presi in mano il bicchiere che Summer aveva preparato per lei intenzionato a raggiungela, ma subito cambiai idea <Nulla> rimisi il bicchiere a terra accanto al tronco dove ero seduto poi però Emy mi sussurrò <Vai, non ti preoccupare> io la guardai stupito di come avesse capito quello che stavo pensando, ma non persi tempo a chiederglielo, le annuii e mi alzai portando con me il suo bicchiere pieno. <Scusate, ci si vede> mi salutarono tutti e notai che Jess mi seguiva con lo sguardo mentre mi allontanavo dal gruppo. La vidi seduta in riva al mare, da sola, dove anche la musica era più fioca ma comunque udibile. Non feci rumore, mi sedetti semplicemente accanto a lei che senza dire nulla mi poggiò la testa sulla spalla. <Non stai bene> dissi senza il bisogno di guardala in volto per capirlo, lei sospirò ed io continuai <Non ho bisogno di sapere cosa sia successo> e a quel punto spostò lo sguardo dal mare illuminato dal dolce chiaro di luna e mi guardò incuriosita <Credo di sapere perché sei triste e non intendo giudicarti, ti capisco> ammisi ma lei scosse il capo sicura che mi stessi sbagliando <Conrad non è l'unico a conoscerti Summer> sospirai passandole il bicchiere di birra ancora fresca, ne bevve un sorso poi disse <Non ti seguo Jere> lo ammise con una dolcezza tale che mi vennero i brividi, quella ragazza mi faceva un'effetto strano da un po' <Intendo dire che anche se mio fratello ti dedica mille attenzioni, non è l'unico a conoscerti bene Sum> questa volta a sospirare fui io, lei continuava a guardarmi scettica e allora decisi di proseguire <So che ami il ghiacciolo alla menta, o che il tuo frutto preferito sono le fragole. Adori Harry Style ma nonostante ciò la tua canzone preferita è di Ed Sheeran. So che odi stare in mezzo a tante persone e che ami le passeggiate in spiaggia la notte o le corse nel bosco dietro casa> mi guardò schiudendo leggermente le labbra incredula, poi mi sorrise <Come le sai tutte queste cose Jere?> misi la mia mano nella tasca sinistra del pantalone e tirai fuori da li un bracciale con un piccolo ciondolo a forma di stella su cui lei aveva inciso le nostre iniziali diversi anni prima, lo guardò e il suo stupore crebbe <Lo hai ancora> sussurrò in seguito a quella rivelazione <Ho sempre lasciato che Conrad passasse del tempo con te perché vedevo come lo rendevi migliore, lo facevi sorridere, ma io sono sempre stato dietro l'angolo ad aspettare il momento giusto. Sono sempre stato li ad ascoltarti anche quando ti sembrava che nessuno lo facesse> lei mi sorrise, uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto, uno di quei sorrisi che ti troncano il fiato e ti fanno scordare come si respira. <Io- non ne avevo idea> sussurrò <Ora mi credi se ti dico che so perché sei triste?> lei annuì continuando a guardarmi, attendendo che io le rivelassi il motivo della sua tristezza come se lei non ne fosse a conoscenza. <Conrad è fidanzato con Nicole e non te lo aveva detto, vero?> le chiesi e lei spostò di nuovo i suoi occhi sul mare, le si erano fatti lucidi e nulla mi fece scombussolare so stomaco più che vederla così <Si, credo>   mi rispose poggiando delicatamente la sua testa sulla mia spalla <Ma non ho motivo di stare così> continuò subito dopo, io le carezzai una guancia lasciando che la mia mano si fermasse sul suo zigomo, le voltai leggermente il viso e lei mi posò gli occhi addosso <Lo hai invece> mi guardò con occhi interrogativi ma non avevo altro da aggiungere, lei era innamorata di lui da tempo, ma nulla poteva far si che io cambiassi idea su ciò che provavo. Restammo lì in silenzio ancora per poco poi le chiesi <Torniamo a casa?> ma lei mi guardò scuotendo immediatamente il capo <Non voglio rovinare la serata ne a te ne agli altri costringendovi a rientrare presto> le passai un braccio a cingerle le spalle e dissi <Infatti gli altri non verranno> sorrisi ma la vidi non capire, quando era confusa corrucciava le sopracciglia e le labbra si aprivano leggermente accentuando le fossette. <Lascerò la mia macchina a Steven, noi andremo a piedi passando per la spiaggia> <Non è lontano?> questa volta fui io a scuotere la testa in cenno di negazione <Massimo dieci minuti> la vidi convincersi e sorridermi <Va bene mi fido> rise e la sua risata si mischiò perfettamente con il suono del mare, come se fosse nata per stare lì. Ci alzammo e iniziammo ad incamminarci verso gli altri in modo da cercare Steven ma più ci avvicinammo più un'eco che si innalzava dalla folla si fece più chiaro <RISSA! RISSA!> sia io che Summer ci guardammo, vidi i suoi occhi correre da un lato all'altro della spiaggia in cerca dei diretti interessati, e quando avvistò la cerchia di ragazzi mi prese per un braccio e mi tirò dicendo <Sono là Jere!> era preoccupata ma non ne capivo il motivo, poi sentii una voce urlare dalla folla <BELLY LEVATI> era la voce di Steven che cercava di farsi spazio tra le persone per riprendere la sorella. Belly stava facendo a botte? Corremmo e una volta lì vicino ci facemmo largo tra le persone solo per vedere Belly dietro Conrad che cercava di fermarlo. Conrad era ubriaco, a malapena si reggeva sulle sue gambe, e davanti a lui c'era un altro ragazzo che non era messo tanto meglio. Mi voltai a guardare Summer che aveva gli occhi fissi sulla sorella, i due iniziarono a insultarsi, o forse già lo stavano facendo, e poi il ragazzo davanti a mio fratello tirò il primo pugno a vuoto. Summer si precipitò da sua sorella prendendole la mano <Vieni via Belly> i suoi occhi verdi si inondarono di lacrime <Lasciami Sum! Lasciami devo aiutare Conrad!> si divincolò lei <Ci penseranno Jere e Steven, per favore Bells> la provò a tirare fuori dal cerchio ma Belly la spinse con forza e Summer cadde a terra. Aveva le labbra aperte e gli occhi lucidi, si alzò e si pulì il vestito poi guardò la sorella e disse <Vaffanculo> si girò di spalle e si allontanò. Steven provò a fermarla ma lei gli disse qualcosa e lui annuì lasciandola andare. In quel frangente Belly si era intromessa tra i due e mentre Steven provava a tenere Conrad lui tentò comunque di colpire il ragazzo con cui stava litigando, ma riuscì solo a prendere Belly. 

Quando raggiungemmo la, macchina vidi Summer seduta sulla mia auto con lo sportello aperto che si guardava le mani. Mi voltai verso Steven e dissi <Tu, Belly  e Conrad prendete la sua macchina, non è nelle condizioni di guidare> lui annuì e si avviò verso il parcheggio, io invece raggiunsi la mia auto e mi avvicinai a Summer. <Come stanno?> mi chiese, non le risposi allora lei insistette <Jere?> mi richiamò ed io sospirai <Conrad ha tirato un pugno a Belly, ma volava colpire l'altro tipo, lei si era messa in mezzo> le spiegai e la vidi scuotere la testa poi rise <La mamma dice sempre che Belly è più matura di me, poi fa queste cazzate e io dovrei prendere da lei giustamente> io non seppi cosa dire, ma dopo qualche attimo di silenzio risposi <Avete quasi sedici anni, non vedo come possiate essere già abbastanza mature. Non lo sono io, figuriamoci Bells!> esclamai e Summer rise portandosi una mano alla bocca <Jere tu non sei tanto più grande e poi tu senza fare cazzate non ci sai stare> aveva ragione io ero così, andare alle feste, organizzarle, fare le corse con le auto, le gare di nuoto o tuffarmi da un ponte e cose simili erano parte di me, e lei lo sapeva. <Infatti la mamma vede Conrad come quello responsabile> le risposi sedendomi accanto a lei, e un sorriso spontaneo mi solcò il viso, lei mi diede un pugno scherzoso sulla spalla ed io mi voltai per abbracciarla <Non saremo responsabili Sum, ma almeno sappiamo come divertirci> le  dissi e lei annuì ricambiando il mio abbraccio. In poco le avevo dimostrato quanto effettivamente valesse per me, non le avevo ancora spiegato il vero motivo per cui le ero sempre stato così distante, ma sapevo che quel momento, il momento delle verità, saprebbe arrivato con il tempo e quello non era di certo l'attimo giusto, il modo giusto o il luogo giusto per farlo. <Torniamo a casa?> mi chiese lei che stava facendo correre la sua mano sulla mia schiena mentre continuavo a stringerla in quell'abbraccio che mi stava facendo bene. <Si> sussurrai staccandomi da lei <Pronto per la cazziata?> rise ed io le sorrisi di rimando accendendo il motore e guidando verso casa. Li come previsto sia Laurel che la mamma si arrabbiarono, ma alla fine nessuno finì in punizione, la mamma credeva che oramai fossimo troppo grandi per le punizioni e riteneva più efficacie una sgridata. Salimmo tutti nelle nostre stanze e Conrad, così come Belly, si chiuse non appena entrato, io Steven e Summer invece ci augurammo la buonanotte e andammo a letto. Quella sera però a differenza di tutte le altre decisi di non chiudere a chiave la porta, bensì la lasciai leggermente aperta, poi mi infilai a letto senza nemmeno mettere il pigiama.

||Solo uno per me|| Jeremiah FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora