Ti odio ma...

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Jeremiah 

Quella notte verso le quattro decisi di tornare a casa, ero rimasto seduto sulla sabbia per ore, tirava vento e avevo la pelle d'oca, ma non mi ero reso conto di quanto avessi freddo finché non mi liberai dei pensieri. Entrai in casa facendo silenzio quanto più possibile, e salii le scale che portavano in camera sua. Indugiai prima di entrare, non so come ma il mio corpo si rifiutava di volerla vedere, mi sarei sentito uno schifo a stendermi accanto a lei per dormire abbracciati senza che sapesse cosa fosse successo, ma allo stesso tempo avevo un bisogno irrefrenabile di averla vicino e di sentire il suo profumo, il suo calore, la sua pelle a contatto con la mia. Così aprii la porta con cautela, ma una volta entrato non la trovai lì. Mi voltai verso le altre camere, tutti dormivano, credetti fosse andata in bagno e mi stesi sul letto ad aspettarla, ma non arrivò. Mi addormentai abbracciato dal suo profumo, stretto al suo cuscino, ma comunque senza di lei. La mattina dopo mi alzai presto e lasciai la sua stanza ancora vuota, uscendo però la vidi. Indossava una mia maglia beige che le arrivava fin sotto le ginocchia, ma era sporca di mascara, così come il suo viso. Mentre la osservavo scendere le scale però mi resi conto che era uscita dalla camera difronte alla sua, quella di Conrad. Aveva dormito con lui? Avevano forse litigato prima di fare finalmente pace? Ero forse geloso? Da morire, ma non ne avevo diritto dopo la scorsa notte. E allora perché ero così incazzato? La seguii in cucina, c'eravamo solo io e lei, non si accorse subito di me, era seduta alla sedia vicino l'isola presente in cucina con davanti una tazza di caffè-latte e dei biscotti. Decisi di parlare così da attirare la sua attenzione, ma tutto ciò che riuscii a dire fu <Dormito bene con mio fratello?>

Summer 

Sentii una fitta allo stomaco riconoscendo la sua voce, mi sentivo uno schifo per aver dormito con Conrad e mi sentivo ancora peggio se pensavo che Jeremiah, il ragazzo che amavo, si era baciato con mia sorella. <E a te è piaciuto baciare mia sorella?> mi voltai e lo vidi sgranare gli occhi, non si aspettava che io sapessi, ma purtroppo avevo visto tutto. <Posso spiegarti Summer> mi disse lui ma io scossi il capo, ero davvero sicura di voler sapere la verità? No ovviamente, però allo stesso tempo avevo un 'immenso bisogno di saperlo. <Avanti parla> sputai acida non togliendoli mai lo sguardo di dosso <E' stata Belly, io non volevo te lo giuro! Stavamo parlando quando improvvisamente è diventata strana, e- e mi ha baciato> abbassò la voce quando pronunciò quell'ultima parola e distolse rapidamente gli occhi dai miei <Non ti sei staccato> lo accusai e sentii un groppo in gola <Io-io volevo farlo>  si giustificò lui  <Ma non lo hai fatto!> alzai la voce e sentii le lacrime pizzicarmi i lati degli occhi. Non avrei pianto, non lì con lui. <Summer te lo giuro, per me non è contato nulla!> mi rispose con voce tremate, ma mi sentivo troppo ferita per credergli <Questo non ti giustifica> sussurrai trattenendo quelle maledette lacrime che a ogni nostra parola tentavano di uscire <E tu allora! Hai dormito con mio fratello!> sapevo che stava solo cercando di farmi sentire in colpa almeno quanto si sentiva lui, ma non ci sarebbe riuscito, non avevo fatto nulla di male e lo sapevamo entrambi. <Si, ma io non l'ho baciato!> stavolta gridai e una lacrima mi rigò la guancia destra, ma la asciugai subito dopo. Jeremiah rimase senza parole poi però disse <Ho sbagliato Sum, lo so, ma non odiarmi non lo sopporterei> il mio stomaco si capovolse totalmente, lui non aveva la minima idea di quanto non tollerassi litigare con lui, ma stavolta non era una semplice discussione, ci stavamo lasciando. Lo guardai e scossi il capo <Io ti odio> sussurrai e lo vidi dai suoi occhi quanto quelle parole lo stessero ferendo <Io ti odio ma ti amo> le lacrime mi bagnarono le guance esattamente come la sera prima, non riuscivo e muovermi e nemmeno lui. Lo odiavo per quello che aveva fatto e lo odiavo perché ero così tanto persa per lui che nonostante quel male mi stesse lacerando, non riuscivo ad odiarlo davvero. <Ma questo amore che provo per te evidentemente non ti basta> lo vidi scuotere freneticamente la testa a destra e a sinistra, i suoi occhi erano colmi di lacrime che minacciavano di fuoriuscire <Io ti amo Stella, ti amo tantissimo> la sua voce uscì rotta e sentii una fitta al petto, lo stavo ferendo anche io. <Forse stiamo amando nel modo giusto ma la persona sbagliata> sussurrai ma non ci credevo nemmeno io <O forse stiamo amando nel modo sbagliato ma la persona giusta> stavolta fu lui a parlare e le lacrime gli cadevano incessanti sul viso, ma non le stava asciugando, così mi avvicinai a lui e gli passai le dita sulle guance mandando via le prime lacrime che lasciarono posto a quelle nuove, pulii anche quelle invano e poi dissi <Lasciamo a questo amore dello spazio allora> gli ero così vicina che potevo sentire il suo respiro sul mio viso, avrei voluto baciarlo ma se lo avessi fatto probabilmente non avrei risolto nulla. <Se siamo davvero destinati io e te, allora il destino farà si che tutto vada al suo posto> gli assicurai a fior di labbra <Ho bisogno di te> mi confessò e il mio cuore accelerò nei suoi battiti facendo un male tremendo <E io di te, ma ho anche bisogno di tempo> <Summer ti prego> non potevo sopportare di vederlo così, sentivo una fitta al petto ogni volta che la sua voce rotta mi giungeva alle orecchie <Io ti amo Jeremiah, e nulla potrà cambiare questa cosa, ma ora non ce la faccio, per favore dammi del tempo> <Summer non posso stare senza di te> la sua voce era ridotta ad un sussurro, le labbra gli tremavano e gli occhi si colmarono di nuovo di lacrime, mi sentii uno schifo ma non riuscivo ad andare avanti come se nessuna delle nostre litigate fosse mai esistita, o come se quel bacio si fosse cancellato magicamente. <Torneremo?> mi chiese dopo ormai rassegnato al mio silenzio, mi teneva le mani sul viso ed io lo guardavo con il cuore in bilico tra me e lui <Te lo prometto> sussurrai. Sentivo una necessità logorante di baciarlo, ma se lo avessi fatto sarei mai riuscita a prendermi il tempo che tanto gli stavo chiedendo? I miei dubbi non contarono più nulla perché lui alle mie parole sorrise, e attese solo pochi istanti prima di premere le sue labbra contro le mie, non fu un bacio passionale, ne lungo, fu una necessità per entrambi. Era un modo per dimostrarci quanto stessimo soffrendo? Probabilmente si, perché io sentii tutto il suo dolore e per un attimo sperai di poterglielo cancellare grazie a quel contatto. <Ti aspetterò> mi promise ed io finii per credergli. 

Jeremiah 

Ci eravamo lasciati, ma entrambi avevamo bisogno l'uno dell'altra ed era proprio quel bisogno che rendeva le cose così difficili. Le promisi che l'avrei aspettata e lei mi sussurrò la stessa cosa, volevo crederle perché il mio bisogno di lei era incessante e doloroso. Avevo sbagliato, ma le cose non erano finite solo per quello. Le ultime due settimane non avevamo fatto altro che litigare, poi finivamo in spiaggia a guardare il tramonto e a baciarci come se nulla fosse successo. Certo quel bacio, con sua sorella, aveva complicato tutto, era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, ma dentro di me speravo ardentemente che tutto si fosse risolto al più presto. 
Ero seduto in cortile, in mano tenevo l'ennesima birra, ma non avevo intenzione di cedere all'alcol per quanto non pensare a nulla in quel momento mi pareva un'ottima idea. Fissavo la Luna, sapevo quanto ne fosse innamorata e una parte di me sperava che lei stesse facendo la stessa cosa dalla finestra della sua stanza. Ben presto sentii qualcuno prendere posto accanto a me, non era Steven né ero certo, né Belly con lei non parlavo dalla sera prima, avevo a malapena il coraggio di guardala negli occhi, era Conrad ad aver preso posto lì, lui sapeva o voleva sapere. <Vi siete parlati?> non mi voltai a guardalo ma distolsi gli occhi dalla Luna <Si> riuscii solo a dire e solo il pensiero di lei lontana da me mi faceva venire le lacrime agli occhi. Conrad mi posò una mano sulla spalla e mi disse <Com'è andata?> come credeva fosse andata? Male, malissimo ovviamente e così gli risposi <Di merda> sospirai e lui rimasi in silenzio <Mi ha lasciato> gli dissi con tutta sincerità e lo sentii respirare rumorosamente <Mi dispiace Jere> era sincero lo sapevo bene, lui per lei c'era sempre stato e ora voleva esserci anche per me. Tra fratelli spesso si litiga, ma il bello del rapporto nasce proprio quando si hanno delle difficoltà, lui era lì per aiutarmi ad uscire da quelle difficoltà, c'era da sempre. <Vuole del tempo> continuai e lo vidi annuire con la coda dell'occhio <Crede che se il nostro è destino torneremo assieme> stavolta a sospirare fu Conrad <Ti ha lasciato spiegare?> mi domandò poco dopo e mi trovai ad annuire ancora una volta <Le cose era già abbastanza complicate, poi il bacio...> non finii la frase, come potevo? Mi sentivo morire dentro ogni volta che ripensavo a ciò che era successo <Io la amo Conrad> sputai di gettò e mio fratello mi guardò sorpreso <Lo so bene Jere> ammise poi, <Lo vedo come brilli quando sei con lei> disse poco dopo, fu allora che mi voltai a guardarlo <E lei fa lo stesso quando sta con te> concluse e quelle parole mi portarono ad avere gli occhi colmi di lacrime <Ho bisogno di lei> sussurrai, quando si parlava di Summer ero la persona più debole che conoscessi, lei era il mio punto debole, l'unica cosa che mi teneva con i piedi per terra e allo stesso tempo tre metri sopra il cielo. E ora? Ora non l'avevo più. <Tornerà> mi assicurò e volli credergli ancora una volta. Passammo ancora qualche minuto lì seduti, poi mi preparai a passare la prima vera notte senza di lei al mio fianco. La notte precedente l'avevo passata a sperare di sentila accanto a ma, questa volta però non avevo nemmeno la speranza a farmi venire voglia di dormire.

||Solo uno per me|| Jeremiah FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora