Come finisce?

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Io e Belly eravamo in camerino assieme a tutte le altre debuttanti, Emy era lì per aiutarmi con l'abito mentre Elly era in chiamata con noi più emozionata di me. <Sarai bellissima Sum> mi disse la mia migliore amica oltre lo schermo, io scossi la testa e risposi <Come potrò essere abbastanza bella da meritarmi Jere come accompagnatore> sospirai guardandomi allo specchio, allora Emy che mi stava mettendo la collana che mi aveva regalato Susannah, mi si mise accanto prendendomi per le spalle e mi rassicurò <Per Jeremiah non ci sarà mai persona più perfetta di te> Elly annuì, quelle due andavano fin troppo d'accordo pur non essendosi mai viste, e io ne ero super felice. <Emy ha ragione, tu e Jeremiah siete una coppia meravigliosa amica mia> sorrisi grata di avere due persone come loro al mio fianco, poi arrivò mia sorella che esasperata mi informò dicendo <Sum ho fatto di tutto, ma non mi vuole dare retta> la guardai interrogativa ma prima che potessi fare anche solo mezza domanda vidi il mio ragazzo entrare dalla porta ormai pronto per il ballo. Era bellissimo come sempre, indossava uno smoking nero con una camicia bianca sotto, le scarpe lucide e ben legate ai piedi, i suoi capelli ricci erano ben ordinati e portava al polso destro quel piccolo bracciare di cuoio con il ciondolo a forma di stella che anni prima gli avevo regalato, Notai solo dopo come la sua cravatta fosse solo poggiata attorno al collo, non era legata ne ci aveva provato, risi vedendolo arrivare vicino a me con passo svelto <Sum!> mi chiamò rimanendo immobile a guardarmi non appena mi notò tra le altre debuttanti, mi avvicinai a lui e afferrai i fili fella cravatta sciolta per tirarlo più vicino a me, lo baciai e lui mi posò le mani sui fianchi già coperti dal vestito bianco. Baciarlo vestiti così, lui elegante e io in abito bianco, mi fece balenare la mente al futuro; noi su un altare all'aperto tutto ornato di fiori e conchiglie, con il mare di sottofondo e la sabbia sotto i piedi, lui che mi stringeva a se dopo aver pronunciato i voti, posandomi una mano sulla pancia e rivelando a tutti che finalmente eravamo felici. Quando mi staccai dal quel bacio le immagini ancora mi correvano per la testa, sorrisi iniziando a fargli il nodo alla cravatta e lo ascoltai parlare con il fiatone <Sei- sei fottutamente bella> gli sorrisi stringendo leggermente il cravattino in tinta con la giacca nera, poi gli lasciai un breve bacio per dire <Anche lei signor Fisher> le sue labbra si incurvarono in un sorriso ed io sentii il cuore battere sempre più forte contro la gabbia toracica <Non vedo l'ora di ballare con lei signorina Conklin> <Dovrai aspettare ancora un pochino> sussurrai e lui ne approfittò per baciarmi rapidamente le labbra <Devo andare> mi bisbigliò tenendomi ancora stretta per i fianchi <A dopo amore> era strano che lo chiamassi così, lo facevo davvero di rado, ma quando quel soprannome lasciava la mia bocca vedevo nei suoi occhi una felicità diversa che mi faceva dare di matto. <Ti amo, e amo quando mi chiami così> gli posai una mano sul petto e  gli sorrisi, poi andò via aspettando l'inizio del ballo. <Siete bellissimi!> gridò Elly che era ancora in chiamata, io risi finendo poi di prepararmi.

Il ballo stava ormai per iniziare, tutte le debuttanti stavano entrando in sala mettendosi in riga per essere raggiunte dal proprio accompagnatore, mia sorella entrò prima di me e subito Conrad le si posizionò davanti, io mi girai più e più volte attorno per cercare il mio accompagnatore che però sembrava essersi dileguato nel nulla. Feci un grande sospiro sperando che fosse li e che fossi io a non averlo visto, così entrai in sala e mi posizionai accanto a Belly. Nessuno arrivò, ed ecco che una nuova debuttante mi affiancò fronteggiata dal suo cavaliere, guardai Conrad che già mi stava dedicando un lungo sguardo preoccupato, mentre una seconda ragazza entrava in sala io gli sussurrai <Che fine ha fatto?> lui scosse il capo e mi rispose <Non ne ho idea Sum, ma tranquilla arriverà> <Sta tranquilla sorellina sai com'è fatto Jere, fa sempre tardi ma non ti lascerebbe mai sola> annuii provando a credere a quelle parole, ma più i minuti passavano più iniziavo a preoccuparmi. E se gli fosse successo qualcosa? Se ci avesse ripensato e non volesse più ballare con me? Se si fosse sentito male? 
Le debuttanti erano tutte allineate, la musica stava per iniziare ed io ero ancora senza accompagnatore, ero sicura di volerlo andare a cercare e stavo per farlo, ma Steven si mise davanti a me sorridendomi quando lo guardai con le ciglia aggrottate non capendo cosa volesse fare. <Ballo con te sorellina> scossi il capo ormai decisa ad andare a cercare quello che doveva essere il mio accompagnatore, nonché il mio ragazzo, ma la musica partì e Stevan si avvicinò a me posandomi le mani sui fianchi e muovendo il mio corpo in quei passi che per mesi e mesi avevo eseguito con Jeremiah in camera per esercitarmi. <Steven, devo andare a cercarlo> sussurrai continuando a guardarmi attorno nella speranza di vederlo entrare in sala. Come aveva potuto farmi questo? Non era da lui, non lo avrebbe mai fatto, eppure non era lì. <Sum goditi il ballo> mi consigliò mio fratello sorridendo e provando a coinvolgermi in quello che sarebbe dovuto essere il nostro ballo. Ben presto la musica terminò e le debuttanti si allontanarono dal centro della pista per andare verso i tavoli delle proprie famiglie, lo stesso stavo facendo anche io, che camminavo con il capo chino per non mostrare la delusione che mi correva impazzita negli occhi, ma prima che potessi uscire dalla pista da ballo la porta di ingresso si spalancò e in sala entrò Jeremiah. Aveva gli occhi pieni di pianto e le gote arrossate, la cravatta non c'era più e la giacca era tutta stropicciata mentre le maniche erano bagnate da tante piccole gocce. Si diresse furioso verso il fratello che era ancora al centro della grande sala, e sotto gli occhi di tutti gli sferrò un pugno. <Jeremiah!> gridai vedendo che i due iniziarono realmente a picchiarsi. <Tu lo sapevi!> fu il grido disperato di Jeremiah che mi bloccò a metà pista, Conrad lo guardò con occhi colpevole poi annuì <Sapevi che la mamma stava morendo e non mi hai detto nulla!> il ragazzo si alzò da dosso al fratello e guardò sua madre che nel frattempo si era alzata ma che, come me, si era paralizzata ascoltando quella frase. Susannah stava morendo? No, non era vero, Jeremiah stava mentendo, non poteva essere vero. Una lacrima solcò il mio viso e poi due, tre, cento. Susannah aveva di nuovo io cancro, e io non potevo accettarlo. Non riuscivo a dire ne fare nulla, ero incredula, sentii solo le braccia di mia madre che mi stringevano a se, poi vidi con occhi appannati dalle lacrime il viso di mia sorella, piangeva così come anche Steven stava facendo. 

Quella sera fu la più brutta di tutta l'estate. Tornammo a casa e mi misi sul letto accanto a mio fratello, Belly e la mamma, piangevamo tutti e quattro da un tempo indeterminato. Il viaggio in auto fu devastante, c'era un silenzio lacerato dai nostri singhiozzi incessanti, Jeremiah stringeva la mano di sua madre e Conrad aveva la testa poggiata sulla sua spalla. Nessuno aveva il coraggio di dire una parola, faceva troppo male, una volta arrivati a casa abbracciai forte Susannah con gli occhi ancora umidi, un abbraccio che voleva dire tante cose, prima di tutte significava "grazie", poi salii in camera mia seguita dal resto della mia famiglia. I ragazzi restarono al piano di sotto con la madre e la serata si concluse così. Quando Susannah si fu addormentata Conrad la portò in camera ,mentre Jere si preoccupò di sistemarle il letto, in camera mia tutti dormivamo, io non ci riuscivo, il dolore era troppo fresco, troppo nitido nella testa, così decisi di uscire in cortile per guardare le stelle. Era notte fonda, e c'era un venticello fresco, ero sola e mi permisi perciò di piangere ancora, a un tratto sentii qualcuno stendersi accanto a me e baciarmi le tempie bagnandole di lacrime fredde, alzai lo sguardo solo per incrociare il suo nonostante sapessi già come fosse vuoto e privo di luce, anche il mio era così. Restammo minuti su minuti abbracciati in silenzio a guardare il cielo condividendo il nostro dolore, poi però lui decise di spezzare il silenzio dicendo <Non avrei dovuto lasciarti sola> mi sentii in colpa, così scossi il viso <Non dovresti> la mia voce era roca, la sua rotta, ma voleva continuare quella discussione così lo feci parlare <Ci tenevi> un sospiro abbandonò le mie labbra, non ci tenevo affatto e lui lo sapeva <Tengo molto di più a Susannah> <Quando ho letto quei messaggi> iniziò ma la sua voce vibrò sotto il peso della sofferenza <Non potevo crederci. Mia madre stava morendo giorno dopo giorno sotto i miei occhi e io non ne sapevo nulla> <Non potevi saperlo Jere> avrei tanto voluto poterlo rincuorare ma la verità era che mi sentivo esattamente come lui. <Conrad non me lo ha detto> <Lo ha fatto per proteggerti. così come Susannah stava facendo con ognuno di noi> Conrad aveva sofferto in silenzio per così tanto tempo che sarebbe potuto scoppiare a momenti, ma non lo ha fatto, ha lottato con Susannah senza che nessuno lo sapesse, senza che lei lo sapesse. <Conrad ti vuole bene Jere, così come ama vostra madre, ti stava cercando di proteggere da questo dolore il più a lungo possibile> lui sospirò ù, poi annuì, da quel momento non ci dicemmo più nulla, ci affidammo solo al dolore e ci aggrappammo l'uno all'altra nella speranza di guarirci, faceva male, ed era difficile, ma lo avremmo affrontato assieme.

Susannah ricominciò la chemio, i ragazzi la supportarono ogni giorno. Conrad entrò alla Brown e Jeremiah riprese a lavorare al country club. Steven riuscì a dichiararsi a Tylor dopo la rottura con Shylaa ma la cosa non durò più di qualche bacio. Conrad si era finalmente aperto con Belly ed ora stavano assieme, e la mamma si frequentava con un suo famoso collega scrittore. Di me e Jeremiah che dire? Stiamo ancora assieme e siamo determinata a supportarci sempre, forse aveva ragione Susannah, ero davvero stata destinata a lui, e chissà magari un giorno ci saremmo sposati. Ma ora non sogniamo troppo, soffermiamoci sul presente che sembra poter andare meglio solo se stiamo tutti assieme. Io sono piena di speranze di sogni e fiducia, e so che potrò affrontare il futuro solo con tutti loro al mio fianco, la vita ci ha sempre riservato tanti periodi bui, alcuni molto brevi altri eternamente lunghi, ma insieme siamo sempre riusciti a risolvere tutto e così avremmo continuato a fare. Questa è la storia della mia esatte, l'estate di Summer, tre mesi pieni di alti e bassi che mi hanno totalmente stravolto la vita, chissà cosa il futuro mi riserva... 

                                                                                  fine

SPAZIO AUTRICE                                                  

EBBENE SI SIAMO GIUNTI ANCHE ALLA FI E DI QUESTA STORIA, SPERO CON TUTTO IL CUORE CHE VI SIA PIACIUTA, A ME SCRIVERLA MI HA RIEMPITA DI TANTE EMOZIONI. MI SCUSO INANZITUTTO PER GLI ERRORI GRAMMATICALI E|O ORTOGRAFICI CHE POTREBBERO ESSERE PRESENTI, MA E' UNA DELLE MIE PRIME STORIE E LA SCRIVO CON LA PROMESSA DI MIGLIORARMI CAPITOLO DOPO CAPITOLO. VORREI, TRA QUELCHE TEMPO INIZIARE UNA NUOVA STORIA, QUINDI SE VI VA TENETEVI AGGIORNATI SUL PROFILO! GRAZIE PER IL SUPPORTO, A PRESTO <3

||Solo uno per me|| Jeremiah FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora