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La giornata inizia male quando la sveglia decide di non suonare. Per fortuna sto abbastanza vicino all'università, mi preparo in fretta e dimentico anche di prendere il pranzo. Odio il fatto di dovermi trovare ad una lezione di cui non mi importa niente, vorrei seriamente scrivere alla segreteria dell'università una lettera lunghissima di lamentele, ma non gioverebbe alla mia situazione attuale. Di fatto l'ho presa in tasca.
Sono seduta in fondo all'aula del seminario, siamo stati divisi tutti in coppie e io sono l'unica da sola, il che ha dei pregi: non devo parlare con nessuno e posso seguire i miei tempi, ma ha il difetto che devo per forza stare attenta. Come se non bastasse, siamo in un'aula con i computer, perciò il professore vorrà sicuramente che a fine seminario prepariamo una presentazione o qualcosa che comporti l'uso del computer e odio questo tipo di lavori.

L'argomento del seminario riguarda le statistiche su fenomeni demografici, sociali e politici, che da una parte può essere interessante, ma io volevo partecipare al seminario sul dibattito. Non so parlare davanti a tante persone e per me sarebbe stata un'ottima palestra.

Il seminario inizia, subito ci vengono mostrati dei grafici, che mi fanno alzare gli occhi al cielo, ma qualcuno interrompe la lezione.

Harry fa la sua entrata, parla con il professore che indica proprio me e mi pietrifico.
Harry percorre tutta l'aula verso il posto vuoto accanto a me, e a ogni passo prego di non sentire male.

Chiudo gli occhi e si siede alla mia sinistra. Non lo guardo, resto a fissare il professore non capendo niente per qualche secondo.

«Devi mandare avanti la slide» mi sussurra Harry.

«Come?» lo guardo.

Non mi risponde nemmeno, si avvicina e usa la tastiera per cambiare la slide sul pc.

Non ci sto più capendo niente. Mi schiarisco la voce e mi sistemo meglio sulla sedia.

Che strano, guardo la mano e non percepisco neanche un leggero fastidio. Probabilmente sono pazza, probabilmente era solo l'ansia o semplicemente il dolore alla mano e Harry non sono correlati. Forse dovrei farmi controllare da un dottore, magari avrei delle risposte e non delle assurde ansie. Che idiota. Prendo un bel respiro e lo guardo di sfuggita. Ha tirato su le maniche del maglione blu e i tatuaggi sono in bella vista.

Mi guarda e faccio finta di niente, riportando la mia attenzione sullo schermo del pc.

Non ci parliamo per tutta la durata della lezione, ma è chiaro che dovremo farlo perché il professore ci comunica chiaro e tondo che, a fine seminario, dobbiamo creare dei grafici e comporre un power point come lavoro finale.

Finita la lezione si alza dalla sedia prima di me, senza neanche salutare.

Decido di fare il primo passo e lo fermo nel corridoio.

«Come facciamo per il power point?».
Con una mano mi fa cenno di allontanarmi di qualche passo. Indietreggio.

«Il corso finisce ad Aprile, ci metteremo d'accordo più in qua» si allontana, ma lo fermo ancora.

«Possiamo parlare riguardo a ...» non mi fa neanche finire la frase.

«No».

Si incammina di nuovo, come se avesse urgenza di fare qualcosa.

«Cristo! Cosa ti ho fatto?» dico ad alta voce e lo seguo. Involontariamente catturo l'attenzione delle persone che passano in corridoio e mi ricompongo alla svelta.

«Non saremo amici» sancisce a bassa voce ed entra nel bagno dei maschi.

Seriamente? Vorrei soltanto chiarire la situazione per poter lavorare insieme in tranquillità! Che faccio, lo aspetto fuori dal bagno per tartassarlo di domande come una psicopatica? Diavolo, non ho un po' di orgoglio? Vorrei soltanto parlargli in modo sincero! Forse sono solo stupida a voler cercare di parlare di qualcosa successa 9 anni fa? Non lo so cosa fanno le persone in questi casi.
Ad ora di pranzo vado a mensa e nel pomeriggio mi chiudo in aula studio fino a che non tramonta. Poi mi preparo per tornare a casa, ma nel tragitto mi ricordo che devo fotocopiare delle dispense, faccio dietrofront e vado alla copisteria dell'università, mi metto in fila tra gli studenti e aspetto il mio turno.

Blood And Dust [Harry Styles] La Fiaba Della Strega Sanguinaria (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora