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«Ieri sera mia mamma mi ha chiamata incazzata perché non le ho raccontato dell'omicidio, sono rimasta al telefono per ore, non credevo diventasse un caso così famoso» ammetto mentre finisco la mia pasta al tonno e pomodorini. A momenti sembrava informata più mia madre di quanto lo è l'Università. Sicuramente quando hanno saputo la notizia, mio padre avrà fatto un giro di telefonate, perché non sono state fatte divulgazioni dettagliate.

«Beh, le cause di morte sono strane, sono davvero strane».

«Come si fa a dissanguare a morte una persona in così poco tempo senza lasciare traccia?».

«Non hanno risposte ancora? Spero non si aggiri un assassino tra di noi».

«Io non sto seguendo molto il caso onestamente, evito solo di rimanere da sola come dal comunicato dell'Università».

«Immaginate se è stato lo psicopatico» dice Ilaria.

«Oddio, basta puntare il dito contro Harry».
Non mi va di difenderlo ancora, ma mi sono rotta del fatto che, qualsiasi cosa succeda, si pensi sempre a lui. Forse è per questo che ancora non ho raccontato di come è andata ieri.
Vorrei non aver raccontato dei "riti magici" che facevamo da piccoli, per fortuna sono rimasta zitta sulla cicatrice. Chissà cosa starebbero dicendo adesso... avrebbe già una taglia sulla testa.

«In effetti però se da piccolo usava il sangue di animali, magari era lui a farli dissanguare e quindi adesso è un esperto!» ride Elina.

«Sì, ma cristo santo. Per dissanguare una persona ci vogliono ore».

Ilaria scuote la testa «bastano pochi minuti in realtà se sai dove colpire».

Una sensazione di nausea mi invade la gola e lo stomaco. Ripenso agli incubi che faccio ultimamente e potrei vomitare tutto il pranzo. Bevo un sorso d'acqua e mando giù a fatica.

«Sicuramente troveranno il colpevole e per dispiacere dell'Ila, non sarà Harry» mi sussurra Elina.

È strano essere tornati all'università dopo quello che è accaduto, va bene che la vita va avanti e che un paio di giorni di stop alle lezioni sono più che sufficienti, secondo l'Ateneo, per elaborare il lutto, ma è comunque impressionante venire qui. Siamo tornati ieri e onestamente non sembra che sia cambiato niente... fa paura.
Non oso immaginare gli amici del povero ragazzo come si sentono a venire qui tutti i giorni e dover attraversare i corridoi guardandosi le spalle.
Se fossi un maschio non avrei neanche il coraggio di andare nel bagno dove è stato ritrovato il corpo. In realtà credo sia ancora chiuso al pubblico, ma anche solo passarci davanti mi metterebbe angoscia. Dopotutto era una ragazzo come un altro, era una matricola, come me, sarebbe potuto capitare a chiunque.

«Mi fai vedere gli appunti che hai preso ieri di Sociologia?» chiedo a Ilaria, ho saltato la lezione per seguire il seminario. Chiedi sempre gli appunti a lei perché dalla scrittura di Elina non riesco a capire niente, poi abbrevia tutte le parole e dovrei farmeli dettare da lei per fare prima.

«Se guardi nella mia borsa, è il quaderno fucsia».

Ilaria sta bevendo a piccoli sorsi il suo tè dopo pasto, quando Harry viene a picchiettarmi una spalla.
Mi volto confusa, ancora assorta nei miei pensieri, e risalgo con lo sguardo dal petto, fasciato con un pullover nero a scollo rotondo, poi il mento e quelle labbra che mi dicono: «Sei sparita ieri».

I suoi occhi mi intrappolano.
«Sembravi occupato».

Ci riflette, morde un lato del labbro inferiore mentre alza gli occhi al cielo.
«Forse me lo merito» ammette tornando a fissarmi.
Si gratta il naso ed è sexy anche quando fa questo, mi odio.
Se stanotte non lo avessi sognato, forse sarei più calma in questo momento. Ora che ci penso, dopo diverse notti, è la prima volta che riesco a dormire senza essere tormentata dagli incubi.

Harry è rimasto lì, chino su di me, come un leone sulla sua preda ed è la prima volta che mi piace che mi stia così vicino.

«Cosa dovresti meritare?».
Stende un angolo della bocca.

«Tu che mi ignori».

Mi viene quasi da ridere, istericamente. Distolgo lo sguardo e do un'occhiata alle mie amiche a cui non ho raccontato ancora niente. Sono basite tanto quanto me e lo stanno fissando in un modo che potrei giudicare disdicevole.

«Guarda che ti sto parlando» controbatto con un sorriso involontario.

«Ieri e poi prima, sulle scale».
So benissimo a cosa si sta riferendo, ma non mi andava di spiattellare alle mie amiche che ho parlato con lo psicopatico prima di essere io a raccontarlo con molta calma. Facendo così ha bruciato tutte le tappe.

«Non ti ho visto» mento.

Si alza, il suo braccio non è più appoggiato allo schienale della mia sedia e fa un paio di passi indietro.

«Difficile. Comunque, un mio amico ha seguito il seminario l'anno scorso, siccome ieri eri così impanicata, mi sono informato e ho una traccia per il lavoro da fare, so già che argomento potremmo trattare!».

«Ottimo!».

«Poi ti spiego meglio giovedì, sono un po' di corsa!».
Annuisco.
Mi sorride, saluta me e le mie amiche con un cenno di mano e si gira per andarsene, senza aggiungere altro.
Non mi sorprenderebbe vedere Elina scuotere energicamente la mano per salutarlo.
Non può essere lui l'assassino, vi prego, che strano gioco del destino sarebbe!?

Mi giro verso le mie amiche con un sorrisetto probabilmente ebete sulla faccia.
Elina ha gli occhi a cuoricino e Ilaria vorrebbe strangolarmi, ma non troppo, cede.
«Adesso ho capito perché ve lo vorreste scopare» ammette lei. Io ed Elina scoppiamo a ridere come delle idiote.

«Capisci!» esclama.
«Cosa di massima importanza! Com'é che ora ti parla?».

«Facciamo coppia al seminario, ed è stato del tutto casuale. Ero seduta in fondo da sola e lui è arrivato in ritardo».

«Wow, accidenti allo psicopatico sexy...».

Ilaria si deve ancora riprendere.

«Da vicino è ancora più bello, dentro di me si sono risvegliate certe emozioni... e le sue labbra...» esclama Elina con una strana vocina.

Mi sto quasi vergognando dei suoi commenti ad alta voce e forse Ilaria mi ha letto nel pensiero, si sistema gli occhiali sul naso con imbarazzo.

«Beh, in realtà anche i suoi compagni di corso non sono male», inizio ad essere gelosa, perciò devo farle conoscere i suoi amici.

«Sì? Sono boni quanto lui?».

«Ce ne sono un paio che non sono affatto male».

Ilaria si schiarisce la voce.
«Stavo pensando, immaginate se un ragazzo diverso da Harry fosse venuto qua a dirti le stesse cose, lo avremmo ritenuto sexy?».

«No» rispondo ed è proprio quello il punto. È questo che ha cercato di dirci per mesi?

«Beh, bisogna giudicare anche il contesto. Non è così netta la faccenda».

«Elina ma dai, se non avesse quel faccino angelico, ci avrebbe solamente infastidite, se non impaurite, visto cosa è successo. Quale ragazzo ti sta così vicino e ti sta bene che ti stia così vicino, solo perché è figo!? Tolto il fatto che un po' è stato cringe per noi, magari non per te, Deva, visto che sei l'oggetto delle sue attenzioni, ma se quel tipo con la maglia a righe laggiù venisse qui a fare lo stesso discorso a me mi farebbe solo ribrezzo e anchr a voi!».

«Sai che me ne frega...Comunque fossi in te starei attenta alla sua ex, dicono sia una super gelosa» mi mette in guardia. Certe volte vorrei sapere dove Elina reperisce determinate informazioni. Sta sempre con noi quando abbiamo del tempo libero. Vedo che chiacchiera anche con altre persone e che saluta altre persone, ma ormai siamo un trio e, a differenza sua, per me questo è già limitante. Se conoscessi tutte le persone che conosce lei formerei un mega gruppo di studio e finirebbe che verrei ignorata da tutti.

«Veramente a me ha detto chiaro e tondo che non saremo neanche amici... quindi siete proprio fuori strada. Anzi è snervante come si è comportato con me».

«Infatti, non sarete amici perché ti porterà a letto!» sogghigna.

Scuoto la testa e rido.

«Per me Harry c'entra qualcosa con l'omicidio».

«Mamma mia, Ila che pesantezza!».

Blood And Dust [Harry Styles] La Fiaba Della Strega Sanguinaria (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora