12.

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È così bello dormire ultimamente, mi sveglio con un'umore diverso, sono più spensierata e sorrido di più nonostante le solite preoccupazioni. Non credevo che 4 giorni di buon sonno mi avrebbero portato tutto questo giovamento in così poco tempo. È davvero liberatorio non dovermi più preoccupare di impazzire... E pensare che... lasciamo perdere.
Cavolo se ripenso alla me della settimana scorsa mi vengono i brividi.

Faccio colazione, fumo una sigaretta alla finestra, giusto per finire il pacchetto che avevo comprato e mi preparo per andare al seminario.

Oggi vedo Harry, e spero di riuscire a cacciargli qualcosa di bocca. Non ci parliamo da sabato. Ieri ci siamo scambiati solo un paio di battute di circostanza e i suoi evidenziatori a casa non li ho trovati.
Vado in bagno prima di uscire e, quando mi asciugo con la carta, scopro di avere il ciclo, non sto molto dietro a queste cose, perciò ogni volta è una spiacevole sorpresa. Mi guardo allo specchio, prendo le pinzette e stacco l'ultimo pezzetto di crosta dal sopracciglio.
Finisco di prepararmi ed esco per andare in università.

Becco lo psicopatico fuori dalla porta d'entrata, sta fumando una sigaretta, ci salutiamo.
Oggi non mi scappi; penso.

Mi sistemo in aula, è ancora presto, perciò esco per prendermi un caffè alle macchinette e lascio la trasportina in classe.
A momenti sbatto contro una ragazza e la schivo all'ultimo, le chiedo scusa. La mano comincia stranamente a far male, non ho neanche Harry vicino. Cammino a passo svelto verso le macchinette e piano piano passa. Che strano.
Provo a massaggiare il palmo, ma con la crosta non è facile, mi limito a premere la pelle e premo troppo forte, finché non esce del liquido nero. Corro in bagno a sciacquare la mano, deve aver fatto infezione o deve aver accumulato sporcizia, ecco perché fa male. Pulisco come riesco la ferita e tornata in classe metto uno di quei cerotti enormi della farmacia, forse ho sbagliato ieri a non metterlo.
Harry entra in classe in quel momento, mentre io sto buttando le carte del cerotto nel cestino.
Mi afferra la mano e chiede spiegazioni.

«Sanguinavo».

«Ha fatto male?».

Annuisco e lui si guarda intorno, esce dall'aula e poi torna dentro.
«Sediamoci» sussurra.
Rieccolo che comincia a comportarsi in modo strano.
Mi siedo e lui si sistema. Toglie il cappotto e io faccio altrettanto, in effetti stavo iniziando a sudare. Continuo ad osservarlo, non so bene come attaccare bottone, perciò inizio con qualcosa di scontato.

«Come sta il naso?».

«Che ti ha detto Nicole?».

«Chi?».

«La mia ex».

«Di starti alla larga perché sei un badboy» lo prendo in giro.

«Bene. Quindi esci con Nick?».
Le sue domande a bruciapelo mi fanno sorridere. La classica risposta che gli darei è "non siamo amici", ma non mi abbasserò ancora a questo livello. Sarò sincera con lui, non mi va di protrarre la cosa.

«Sì, sembra carino e gli devo un favore».

«Ah quindi esci con lui perché gli devi un favore?».

«Non proprio...».
Lo confondo e aggrotta le sopracciglia.

«Perché gli devi un favore?».

«Mi ha coperto le spalle».
Quante domande oggi... mi aspetto una ricompensa.

«Per cosa?».

«Che mi dai in cambio?» gli sorrido.
Alza gli occhi al cielo e non mi risponde.
Un po' ci rimango male... ma è tipico di lui. Entra il professore in aula e il discorso muore lì.
Seguiamo la lezione e man mano che passano i minuti Harry diventa sempre più strano. Mi guarda da capo a piedi e poi si nasconde la bocca con una mano. Credo abbia qualche problema alla mandibola, continua a contrarre i muscoli, a prende dei lunghi respiri e massaggiarsi la faccia.
Mi preoccupo quando mordendosi il pollice fa uscire del sangue; e mi preoccupo perché sembra trovarci del sollievo nel farlo.

Blood And Dust [Harry Styles] La Fiaba Della Strega Sanguinaria (In Pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora