Feather parte 5

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CAPITOLO 5

"Mia mamma?"

Il medico che lo sta visitando quella mattina lo guarda dritto negli occhi e mente. Chifuyu lo sa benissimo che sta mentendo.

"Beh, ecco...ha bisogno di tempo. Si sta riprendendo," gli dice. Glielo dice sempre, è la risposta di tutti i giorni a quella domanda.

E questo è un altro dei motivi per cui si incazza di più. "Ma pensate che io sia un coglione? Evitate tutti la domanda, sia voi che Baji e Kazutora!"

"Non stiamo evitando nulla, ragazzo."

"Invece sì, cazzo! Mi dite come sta mia mamma?!"

Il medico e l'infermiera presente nella stanza durante la visita della mattina si guardano. La signora Baji ha chiesto loro di non dirgli niente, che loro si sarebbero inventati qualcosa per farlo stare tranquillo.

Ma quella donna non era una tutrice effettiva, e anche se il ragazzino è minorenne chiede della madre e, quindi, non avendo un adulto responsabile per lui da contattare o che possa dire qualcosa, lui ha il diritto di sapere.

"D'accordo. Voglio farti una proposta," afferma il medico, sedendosi sul letto.

A differenza degli altri, questo è giovane, sarà appena laureato. Non è quello che lo ha operato, ma a differenza degli altri passa tutte le mattine ed è sempre gentile, perde tempo con lui –e con gli altri immagina- per spiegare, tranquillizzare e fare tutto quello che credeva potesse portare serenità.

Chifuyu annuisce. È uno dei pochi di cui si fida, per quel motivo.

"Ti trovo una sedia a rotelle. So che fino ad ora ti sei rifiutato di usarla e di alzarti, ma è un mese e mezzo che te ne stai qui. Tu accetti di usare una sedia a rotelle e di imparare a muoverti con essa, e io ti porto nel reparto dov'è tua madre."

"Mi sembra un ricatto..."

"Ascolta, Chifuyu. Sei giovane e lo so che quello che ti è successo è terribile, ma è ancora peggio rimare piantato nel rifiuto. Puoi invece accettare quello che ti è successo ed imparare ad usare quello che hai per ricercare una vita normale."

"Non avrò mai una vita normale. Non sento nemmeno lo stimolo quando devo pisciare."

"Lo so. Ed è terribile. Ma noi siamo qui per aiutarti a capire come fare, come imparare a fare tutto quanto da solo, anche se non sarà mai più come prima. Non hai lo stimolo, è vero, ma non sarebbe meglio, per te, imparare ad andare al bagno da solo, invece che continuare a farti aiutare? Se hai bisogno di una bottiglia d'acqua devi chiamarci, se ti è caduto qualcosa a terra devi chiamarci. Invece, se reimpari a muoverti in questo modo alternativo, potrai fare da solo tutte queste cose. E tutto il resto. Perché ti assicuro che le persone disabili possono avere una vita normale come chiunque altro, con qualche accortezza."

Chifuyu sa che ha ragione, ma è difficile.

È difficile pensare di alzarsi da quel letto senza alzarsi davvero, punterà i piedi a terra e non sentirà il pavimento nemmeno in caso fosse gelido.

Se si ferisse non se ne accorgerebbe mai.

Non è giusto.

"Va bene," sospira alla fine, "Mia madre sta male, vero? Per questo mi avete mentito fino ad ora. E pensare che lei era il mio preferito."

"Ero?" sorride il medico, alzandosi, "Peccato, speravo che accettassi ancora il mio aiuto."

"Solo se mi dice la verità."

L'uomo annuisce, e inizia a parlare. Durante un qualche momento del discorso, gli ha preso la mano e ha iniziato a carezzargli il braccio per consolarlo.

PIUMA /BajiToraFuyuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora