Feather parte 7

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CAPITOLO 7

Non pensava che due pugni in faccia potessero fargli così male, visto quanti ne ha ricevuti nella sua vita, ma questa volta bruciano da morire.

Ogni volta che il polso gli fa male, gli manca il fiato e si sente mancare.

Si sente una nullità e per quanto nessuno dia retta alle sue paranoie su quel punto, lui si sente comunque inutile. Si chiede che ci faccia lì, che ci facciano quei due ancora lì con lui invece che vivere una bella vita insieme.

È nervoso e scontroso e il poverino a rimetterci è quasi sempre Takemichi, che da quando si è fatto male al polso viene più spesso di Baji. Chifuyu è convinto che Baji ci sia rimasto male per quello che gli ha detto, perché adesso si fa vedere poco, Kazutora viene da solo ma la maggior parte del tempo fa compagnia a Takemichi perché lui non è di grandi parole.

Nonostante di norma sarebbe nel panico per la reazione di Baji e cercherebbe di capire se ce l'ha con lui, si sarebbe già scusato milioni di volte, in questo momento per lui non è una priorità.

Baji non è stupido, non troppo, può arrivare a capire perché ha detto quelle cose. Forse si sta solo impegnando a lasciarlo in pace.

Il punto, adesso, per Chifuyu è che non è più riuscito ad uscire di casa, anche se nessuno glielo ha ufficialmente –e direttamente- impedito. Qualche tempo prima ha provato ad uscire da solo, aveva bisogno di una cosa, una sola, e piuttosto che chiamare qualcuno poteva di nuovo al combini. Il polso fa male, ma doveva solo spingere la carrozzina, farsi portare quello che serviva dal commesso e poi tornare indietro.

Non ce l'ha fatta.

Quando è arrivato alla porta e ha messo mano sulla maniglia è andato nel panico. Gli mancava il fiato, la vista si è appannata, sudava.

Ci ha messo un bel po' a riuscire a calmarsi, nascosto sotto le coperte dove è rimasto poi per tutta la notte. Non ci ha più provato.

All'ospedale lo faceva tutti i giorni, spasimava per uscire e stava meglio fuori che dentro. Lì, sapeva di essere al sicuro, anche all'aperto –soprattutto all'aperto- poteva dimenticarsi della sua condizione e godersi il bel tempo, il cielo limpido.

Fuori, però, è tutto diverso.

Non è al sicuro e qualunque cosa, anche quella in apparenza più piccola, lo mettono faccia a faccia con la sua situazione e gli fanno pesare quello che ora è. E sa che può farcela.

Ce la fa benissimo, lo sa.

Ma in quel momento è bloccato.

Non l'ha detto a nessuno ma sa che forse Takemichi l'ha capito. Un po' perché è lui quello che ha chiamato la mattina dopo per farsi fare la spesa, un po' perché lo conosce. Ma soprattutto perché quella mattina lo ha trovato rannicchiato sul letto sotto le coperte e non è riuscito a farlo uscire se non dopo ore.

Però non gli ha detto niente, lo ha lasciato fare.

Per quel motivo forse si impegna ancora di più a casa, in tutto quello che può fare. Ora è la casa a tenerlo al sicuro, grazie ai ragazzi molte cose sono alla sua portata e può fare da solo più cose di quelle che immaginava inizialmente.

E questo, paradossalmente, lo tranquillizza.

Ci pensava sua madre, quindi, a ricordargli il peso che aveva sul petto.

All'inizio è più facile. È carico e convinto che a forza di farsi vedere tutti i giorni, sua madre lo riconoscerà e che, soprattutto, gli stimoli che si sforzava di darle l'avrebbero fatta stare sempre meglio.

PIUMA /BajiToraFuyuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora