~ Capitolo 31 ~

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Continuavo a pensare a come era strana la vita, a come il tempo passava senza accrgersene, a come nessuno era mai contento di quello che aveva, a come si doveva godere di ogni istante perché non sarebbe più tornato, a come non si sapeva cosa sarebbe accaduto da un giorno all'altro mentre fissavo i calamari fritti nel piatto di fronte a me.

Tutto di un tratto lo stomaco si era chiuso ma continuai comunque a mangiare quel povero calamaro che a dir la verità era veramente buono.

Come era strana la vita.

In un momento ti sentivi felice e in quello dopo triste e forse dopo poco di nuovo contento.

Non sarei mai riuscita a capire come ragionava l'uomo.

Perché dovevamo farci tutti questi problemi?

Non sarebbe stato più facile vivere non pensando a niente?

Eppure io lo stavo facendo.

Mi stavo facendo talmente tanti complessi mentali quando avrei potuto tranquillamente farne a meno.

Ad interrompere i miei pensieri fu Taylor che continuava a sventolare la sua mano davanti al mio viso.

-cosa c'è? -

Dissi sovrappensiero.

-ti eri solo incantata-

-a si? -

Dissi ridendo.

-Bhe ma l'ala di quel gabbiano è molto interessante, non trovi?-

Disse di rimando Cameron scatenando una risata generale.

-a cosa stavi pensando?-

-a niente-

-si certo come no signorina-

-e ok a quanto sia fortunata ad aver trovato voi-

Dissi quasi commovendomi ed era vero.

Non so cosa avrei fatto senza di loro, cosa avrei fatto se mi sarei trovata ancora nella mia vecchia camera con mia madre ubriaca al piano di sotto.

Certo forse non sarei stata catturata da dei maniaci, forse non avrei mai scoperto la verità su mio padre ma forse non avrei trovato dei fratelli adorabili, degli amici stupendi ed un ragazzo perfetto.

A pensarci bene la mia vita non faceva schifo anzi era tutto l'opposto e non me ne ero mai accorta.

Solo in quel momento aprì davvero gli occhi.

Tutto quello che era successo è successo per un motivo

Il destino aveva deciso finalmente di essere clemente con me e di farmi vivere una vita normale come tutti i ragazzi della mia età.

Mi alzai sorridendo dal tavolo e abbracciai i miei amici.

-lo so che sono matta ma non fateci caso-

Dissi con uno stupido sorriso stampato in faccia.

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-Oddio che figata-

Disse Cameron mentre si reggeva solo con una mano alla sbarra esterna del Cable Car.

Quel mezzo di trasporto antico guidato da un signore attraverso una leva si muoveva fra le strade in salita e in discesa della città.

La Lombard Street si presentò davanti ai nostri occhi in tutta la sua bellezza.

I fiori rosa e viola davano quel tocco di colore a quella strada così strana e affascinante.

Go on alone || Taylor CaniffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora