~ Capitolo 36 ~

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ALLY'S POV

Misi una delle amate bandane di Taylor sopra i suoi occhi prima di ringraziare i suoi genitori.

Erano delle persone adorabili che avevano sofferto davvero tanto per la mancanza del figlio.

Nei loro occhi si poteva osservare l'amore che provavano verso di lui.

Presi con una mano il cesto con tutto il necessario mentre strinsi l'altra in quella di Taylor e una volta fatto accomodare feci partire la macchina nera del papà del mio ragazzo.

Fui davvero felice della fiducia che avevano riposto in me quelle due persone che mi conoscevano a malapena.

Ripensai a mia madre in quel momento e a quanto avesse sofferto per mio padre, quello vero e sicuramente anche per il compagno.

Non volevo giustificarla ma sicuramente quello che faceva, lo faceva solo per dimenticare e non potevo biasimarla.

In quel momento guardai Tay mentre tamburellava le sue mani sulla sua coscia evidentemente agitato e ansioso di arrivare a destinazione.

Era così bello e speravo con tutta me stessa che non mi avrebbe mai abbandonato perché io non lo avrei mai fatto.

Avrebbe lasciato una cicatrice troppo grande sul mio cuore forse impossibile da ricucire.

-siamo arrivati?-

Mi chiese quando frenai al semaforo.

-no ma manca poco-

-la bandana comincia a darmi fastidio-

Disse stropicciandosi gli occhi.

-resisti-

Dissi stringendogli la mano prima di rimettere la mia sul cambio.

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Scesi dalla macchina.

La leggera brezza smuoveva i miei capelli provocando la pelle d'oca lungo il mio corpo.

Feci scendere con attenzione Taylor e lo portai di fronte al grande specchio d'acqua.

Mi posizionai lentamente dietro di lui lasciando un caldo bacio sul suo collo prima di sciogliere il nodo che impediva al mio ragazzo di guardare.

-eccoci qui-

Dissi abbracciandolo.

Lui guardò il lago davanti ai suoi occhi e poi me.

Potevo capire dal suo sguardo che era felice.

-te l'avevo promesso-

Dissi prima di buttarmi di nuovo fra le sue braccia.

-non pensavo te lo ricordassi-

-non potrei mai dimenticarmi di qualcosa di così importante-

-ma non è una cosa importante-

-e invece si Taylor qualsiasi cosa che ha a che fare con te è importante, ricordalo sempre-

Dissi prima di mettermi in punta di piedi e dargli un bacio a stampo.

Presi il cestino da pic Nic e dopo aver disteso la grande tovaglia rossa e bianca a scacchi mi accomodai sopra di essa e invitai Tay a fare lo stesso.

-È così rilassante qui-

Disse Taylor per poi sdraiarsi.

L'avrei lasciato riposare in pace continuandolo a guardare senza stancarmi mai ma era l'ora ideale per andare a pescare quindi presi la canna da pesca e mi allontanai lentamente da lui.

-dove credi di andare?-

Disse inseguendomi.

Non risposi alla sua domanda e mi avvicinai al pontile di legno per poi sedermici sopra.

Guardavo il riflesso deformato degli alberi e del cielo nel lago.

Rendeva tutto ancora più magico.

Sganciai la canna e la lanciai il più lontano possibile.

Tay osservò ogni mio minimo movimento e lo ripetè.

Ero intenta a guardare i suoi occhi marroni che scrutavano attentamente l'acqua finché non sentì qualcosa tirare.

-ha abboccato-

Disse Taylor battendo le mani come un bambino e facendo cadere la canna da pesca.

Arrotolai quindi di corsa il filo per osservare sorpresa il minuscolo pesciolino che avevo tratto in inganno.

Come quando ero piccola lo liberai, non ero in grado di osservare un essere vivente morire davanti ai miei occhi.

Osservai Taylor intento a riprendere la sua canna ma nel momento in cui allungò la mano verso l'asta quella cascò nel lago schizzando acqua ovunque.

Cominciai a ridere rumorosamente quando Tay si mise le mani nei capelli.

-non è successo niente-

Dissi continuando a ridere.

Non feci però in tempo a fermarlo che si era già tolto la maglia e buttato in acqua alla ricerca della canna che sicuramente aveva già raggiunto il fondo.

Cominciai a preoccuparmi quando non lo vidi risalire ma dopo qualche secondo una mano riemerse dall'acqua tenendo stretta la canna del nonno.

-È gelata-

Disse non appena gli fu possibile parlare.

-vieni-

Dissi prendendogli la mano per aiutarlo a risalire sul pontile che cigolò non appena Tay si buttò di peso su di me bagnandomi completamente.

Dei brividi di freddo percorsero il mio corpo non sapevo se per il l'acqua fredda o per il contatto dei nostri corpi.

I miei occhi continuavano a fissare i suoi e la distanza venne annullata da un dolce bacio.

La sua lingua passò lentamente sul mio labbro e senza pensarci due volte diedi il permesso alla sua lingua di giocare con la mia.

Si alzò piano quando notai che cominciò a tremare.

Corsi in macchina e presi il telo di riserva e glielo porsi.

-grazie-

Mi disse abbracciandomi prima di sdraiarsi di nuovo sulla grande tovaglia sotto il sole.

Go on alone || Taylor CaniffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora