M- sono pronta!
Esordì la voce di mia madre. Il giorno della partenza era arrivato troppo presto, e mentre posavo il borsone ai piedi delle scale provai un senso di dispiacere strano e inesprimibile.
M- starete bene, vi chiamo appena atterro
Si sistemò e io annuii cercando di sorridere. Clay era poco dietro di me.
La mano di mia madre strinse la spalla di Clay mentre alzava lo sguardo su di me. Mi sorrise, spostandomi i capelli dalla fronte.M- ci vediamo domani allora
D- arrivederci *gli stringe la mano*
Rimasi lì quando si avviò verso la porta. Restai in piedi vicino alle scale e la salutai facendo 'ciao' con la mano prima che uscisse. Lo scatto della serratura risuonò nel silenzio della casa.
Pochi attimi dopo sentii alle mie spalle un rumore di passi, ma feci solo in tempo a scorgere la schiena di Clay svanire al piano di sopra. Se n'è andò senza degnarmi di uno sguardo.
G- EHY DOVE VAI? ASPETTAMI
Inizia a corrergli dietro per non perderlo di vista. Raggiunsi il piano di sopra, ero immerso nei miei pensieri quando qualcuno attirò la mia attenzione: mi voltai e il mio sguardo calamitò al centro di camera mia. Clay era immobile, di spalle, il capo lievemente chino per guardare la felpa che mi aveva regalato Tommy qualche giorno prima.
Che...stava facendo?G- Clay?
Nessuna risposta
G- Clay *lo chiamo ancora, cauto* stai...bene?
D- stò benissimo
Fu il ringhiò feroce che provenne dalla sua bocca, e io per poco non sussultai quando sentii la voce grattargli tra i denti in quel modo.
Mi fermai, ma non tanto per il timbro ostile. No...mi fermai perché quella bugia era così disarmante da impedirmi di andarmene.
Allungai la mano verso di luiG- Clay...?
Feci appena in tempo a sfiorarlo che il suo braccio si strappò via.
D- quante volte ti ho detto di non toccarmi?
Aveva gli occhi incollati ai miei.
G- io volevo solo...accertarmi che stessi bene
D- perché? Oh, già. Perché sei fatto così. É nella tua natura
G- smettila
Ma lui fece un passo verso di me. Mi torreggiò addosso con quel sorriso che era morsi e veleno, brutalmente spietato.
D- é più forte di te, vero? Vorresti aiutarmi?
Sussurrò implacabile, le pupille come aghi
G- smettila Clay! Sembra che tu faccia di tutto, di tutto per...per
D- per?
G- per farti odiare!
D- e mi odi?
La sua voce mi invase le orecchie. Il volto era lievemente reclinato su di me per compensare il divario tra le nostre stature
D- mi odi, Gogy?
Fissai in alternanza le sue iridi, sconfitto.
G- é quello che vorresti?
Clay chiuse lentamente la mandibola, lo sguardo incatenato al mio. Poi alzò gli occhi da me.
D- sì
Rimasi così, con l'eco di quelle parole, finché lui si mise sul mio letto. Gli lancio un'occhiata prima di girarmi verso il mio telefono. Mi era arrivata una notifica.
M- ciao George, dicono che non sono previsti voli fino a domani mattina, o finché non finisce questo brutto tempo, quì sta' iniziando a nevicare e tire un vento fortissimo. Mi dispiace così tanto. Voi come state tutto bene?
G- no no cazzo
Lancio il telefono sulla scrivania mettendomi le mani tra i capelli, quasi tirandomeli. Fottuto temporale.
Tiro uno spintone alla sedia facendola cadere a terra sul tappeto.D- Hey! Che ti prende?
G- MAMMA MI HA MANDATO UN MESSAGGIO-...
inizio a balbettare per il nervoso continuando ad andare avanti e indietro per la stanza.
D- quindi?
Era una situazione frustrante, non riuscivo a costruire frasi di senso compiuto per spiegargli quello che era successo. Si é davvero così terribile.
Lui si alza di scatto venendo verso di me
D- guardami, George.
Mi prende il viso tra le sue mani accarezzandomi le guance con i pollici.
D- mi spieghi cos'è successo?
Faccio di no con la testa prendendo il telefono che precedentemente avevo lanciato sulla scrivania, apro la chat e gli faccio leggere il messaggio.
D- oh-... Vabbè questo é un problema tuo non mio.
Si ributta sul letto prendendo la felpa di Tommy trattandola come un straccio sporco.
G- scendi voglio starci io sul letto
Gli prendo il braccio cercando di farlo cadere ma senza riuscirci.
D- stai fermo George
G- no, non la smetto
Gli salto sulla pancia mettendomi a cavalcioni su di lui. Ho visto il suo colore cambiare in un secondo.
D- ti prego stai fermo- *deglutisce appena*
Mi mette le mani sulle cosce. Calzavano a pennello, sarei rimasto ore e ore a guardare le sue mani su di me.
Inizio a saltellargli sulla pancia mettendo le mani sul petto per reggermi.
D- perché non ascolti quando parlo?-
G- perché voglio distendermi!
D- va bene lo hai voluto tu
In un nano secondo mi ritrovo sotto di lui, le sue braccia erano come una prigione, ma non potevi farne a meno. Si stende su di me avvolgendomi la vita delicatamente, e la testa sul mio stomaco.
I raggi del sole entravano dalla finestra illuminando i suoi capelli dorati, non posso fare a meno di affondarci una mano dentro.
Finalmente un po' di tregua.
O come si dice, la pace prima della tempesta.----------------
Hellooo belli, adoro quando commentate giuro anche perché metto like a tutti :3 cosa ne dite della storia? Sta' procedendo bene? Preparatevi per il prossimo capitolo perché sarà abbastanza forte. Kiss kiss<33

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teen romance
FanfictionGeorge é un ragazzo che é stato costretto a cambiare scuola per colpa del bullismo ricevuto. Pensa che cambiando scuola avrà un po' di popolarità e non verrà mirato da quelli più grandi, ma c'è un ragazzo che cambierà scuola nello stesso suo giorno...