party

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Una settimana dopo stringevo un pacchetto tra le dita, camminando svelto per le vie del quartiere.
Ero leggermente in ritardo.

Alzai lo sguardo e intravedi il chioschetto dei gelati dall'altra parte della strada. Attraversai e mi lanciai un'occhiata intorno, cercando un viso familiare.

G- ciao

Salutai Tommy che ricambiò

G- scusa il ritardo...é da molto che aspetti?

T- no, figurati

Rispose incamminandosi

T- vieni, ho tenuto un tavolino. In realtà é da un po' che ti aspetto, sì, ma niente di che.

Mi scusi ancora e gli dissi che se gli andava avrei potuto offrirgli il gelato. Tommy accettò subito e io mi fermai al chioschetto a prendere due coni.
Quando lo raggiunsi mi accorsi del suo sguardo su di me.
Gli allungai il gelato e mi sembrò di vedere il suoi occhi scivolare sulle mie gambe.

G- cosa c'è?

Chiesi una volta seduto

T- mi piace come ti vesti, sei molto carino

Le mie guance si tinsero di rosa e le sopracciglia si sollevarono.

G- grazie

Risposi, sperando non si notasse il mio imbarazzo.

T- non c'era bisogno di vestirsi così per venire quì

G- eh?

Lui sorrise

T- non che non lo apprezzi... Ma non c'era bisogno che ti vestissi così tanto carino solo per prendere un gelato insieme. Non dovevi, davvero. É solo un gelato

G- oh, no, io.. lo so. É perché dopo ho una cena. Sai, festeggiamo insieme. Oggi é il compleanno di clay.

Tommy rimase immobile per un momento così lungo che il gelato cominciò a colargli lungo le dita.

T- ah... Oggi é il suo compleanno?

G- sì...

Lui tacque. Riprese a mangiare il suo gelato mentre io sorride o a una coccinella che mi si era appena posata sul dorso della mano

T- quindi é per lui che ti sei vestito?

G- 'per lui'?

T- per il caro fidanzatino

Precisò con disinteresse

T- ti sei vestito così carino per il suo compleanno?

Lo guardai confuso. Non lo avevo indossato per qualcuno... Soltanto per me. Volevo che fosse un'occasione speciale. Io, per una volta, avevo voluto indossare qualcosa di diverso

G- facciamo una cena a casa, mi sembrava una cosa carina...

T- e tu per una cena a casa ti vesti così?

G- Tommy... C'è qualcosa che vuoi dirmi?

Non lo capivo. Non mi aveva appena detto che stavo bene vestito in quel modo?

T- lascia perdere

Mormorò scuotendo la testa. Vide il mio sguardo turbato e aggiunse:

T- non volevo dire niente. Mi sembrava strano, tutto quì

Morse la cialda e cercò di sorridermi. Finimmo i nostri gelati in silenzio.

T- che cosa c'è quì?

Domandò dopo un po' scuotendo il pacchetto che avevo appoggiato sul tavolo

T- é il motivo per cui hai fatto tardi, vero?

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