NAUSEA

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*appena si alzò anche Miriam fece lo stesso.*
miriam: Tom io ti amo, e sono sicura che anche tu provi ancora qualcosa.
tom: devo andare Miriam.
miriam: Tom.
*lui la guardò negli occhi quasi con disprezzo e lei lo guardò con gli occhi lucidi.*
miriam: dammi una possibilità ti prego.
*ok, ne ho abbastanza.*
eli: ei Tom.
*dici facendo finta di essere appena arrivata, lui mi guardò con gli occhi leggermente sgranati.*
eli: sai stavo facendo un giro e ti ho visto quì.
*Mi girai per guardare Miriam.*
eli: ciao.
*lei mi guardò, guardò la mia pancia e non disse niente.*
tom: lei è... la mia ex.
*lei lo guardò.*
eli: ah, Miriam giusto?
miriam: ti ha parlato di me?
*disse quasi come se fosse una cosa bella.*
eli: già, di come lo hai fatto sentire quando sei andata con un'altro facendo la troia.
*lei mi guardò sgranando gli occhi, lanciai uno sguardo a Tom che uscii dal bar. Prima di raggiungerlo le dissi:*
eli: sai i traditori rimangono traditori.
*Uscii dal locale e non degnai Tom di uno sguardo.*
tom: grazie, volevo solo scappare da quella situazione.
...
tom: eli ci sono andato perché volevo dirgli delle cose, per poi chiudere quel periodo per sempre.
*Lo guardai e lo abbracciai, tornammo a casa perché la pancia iniziava a fare male, il bambino scalciava molto e quando entrai in casa mi fiondai in bagno e vomitai.*
*le settimane seguenti non furono migliori, vomitavo molto e la pancia ovviamente continuava a crescere. Le visite andavano bene e visto che ero al settimo mese sapevamo già che il bambino era un maschio, Tom era molto felice... beh lo eravamo tutti.*
maddy: oggi andiamo a prendere i vestiti per il bambino.
eli: sì, immagino già la mini tutine.
*Maddy ormai si era trasferita da Bill mentre Tom da me, la mia stanza ormai era diventata "la nostra stanza" e la camera di maddy diventò la camera del bambino.
Verso il pomeriggio andammo in centro, c'erano vestiti per bambini stupendi e ne presi molti.
Uscite dal negozio fecimo un po' di compere per noi e incontrammo Manuel e Matteo.*
eli: ei ragazzi.
*li salutai da lontano e loro si avvicinarono, ormai tutti sapevano che io ero incinta e ormai ero abituata agli sguardi delle persone.*
matteo: ei lilibeth.
*Mi abbracciò e io gli sorrisi, non ci vedevamo da un po' e mi faceva sempre piacere rivederlo. Continuammo il giro con loro e si offrirono di riportarci a casa, noi ovviamente accettammo e quando varcai la porta di casa Tom si fiondò davanti essa.*
tom: eli.
*spostò lo sguardo notando i ragazzi in macchina ripartire per accompagnare maddy a casa.*
tom: pensavo foste uscite tu e maddy.
*gli sorrisi.*
eli: si, ma poi li abbiamo incontrati in centro e si sono offerti di accompagnarci a casa.
*lui mi guardò senza dire niente e io gli feci vedere le buste che avevo in mano.*
eli: ho preso tante belle cose sai.
*iniziai a fargli vedere i miei acquisti e cenammo, ero felice con lui e sperai durasse per sempre.
Dopo cena decidemmo di fare un giro fuori dalla città, si stava così bene e io ero felice, la pancia faceva male a volte ma questo non mi dava per niente fastidio anzi mi faceva piacere che il bambino si facesse sentire e in un qualche modo mi faceva stare bene.*
tom: come stai? Il bambino si fà sentire?
*Mi chiese sorridendo e mettendo una mano sulla mia pancia, io gli sorrisi a mia volta e annuii.*
eli: scalcia molto, soprattutto quando non parlo per molto tempo.
*feci una piccola risata.*
tom: sono felice eli.
*Lo guardai con un luccichio negli occhi.*
eli: anche io, sei l'unica persona con cui vorrei stare e con cui vorrei creare questa... nuova famiglia.
*lui non disse niente ma i suoi occhi mi sorrisero, proseguimmo con la nostra passeggiata e tornammo a casa. Alla notte fortunatamente dormivo ma a volte mi alzavo per il vomito, soprattutto perché ero ormai al settimo mese.
Andammo a dormire dopo aver fatto una bella doccia, non presi subito sonno ma sentii Tom crollare affianco a me.
Non riuscivo proprio a prendere sonno e mi venne un senso di nausea insopportabile, mi alzai dal letto e raggiunsi il bagno, mi chinai sul water e come pensavo vomitai anche l'anima.
Non volevo che Tom si svegliasse quindi chiusi la porta, mi alzai con un male alla testa allucinante, raggiunsi le scale e andai in cucina per prendere le pastiglie per il male alla testa.
...

DOVREI ODIARTI?~Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora