*non volevo rimanere sull'argomento quindi annuii, quando andò via Tom non mi sembrava molto contento.*
eli: che c'è?
tom: da quando conosci tutti questi ragazzi? Ma poi li hai incontrati oggi e vieni alla loro festa?
eli: Tom non devi essere geloso e poi hanno detto che più persone c'erano meglio era... non avevo molta voglia di venire ma visto che volevamo comunque andare a un festino...
tom: va bene, ma tutti in una volta?
eli: Tom sono cinque ragazzi e sì lì ho incontrati tutti in una volta perché si stavano picchiando in centro.
tom: e tu ti sei messa in mezzo.
eli: beh non subito, poi ho visto che li stavano guardando in molti e ho parlato. Wil voleva ringraziarmi perché sicuramente avrebbero chiamato la polizia e a quanto pare non sono troppo amici... comunque voleva ringraziarmi e mi ha invitato a questa festa e io ho invitato voi.
tom: va bene va bene.
*la festa continuò e io parlai anche con Matteo, era una brava persona nonostante tutto ma cercai di tenere le distanze perché io ero fidanzata. Vidi Tom in lontananza parlare con una ragazza, erano troppo vicini ma probabilmente era per la musica troppo alta e per le persone. Mi avvicinai a loro ma in quel momento mi venne il senso del vomito e corsi in bagno, mi uscii solo della tosse ed era anche peggio di vomitare. Sentii una mano appoggiarsi sulla mia spalla e cercai di alzarmi.*
matteo: non sforzarti.
*alzai lo sguardo e lui mi guardò preoccupato.*
matteo: che cos'hai eli? Sei così pallida... forse dovremmo andare in ospedale.
*Mi tornò il senso di vomito e mi ripiegai sul water, era orribile e quando mi tirai sù la testa mi girava, lo dissi a Matteo che mi aiutò ad alzarmi e mi portò in macchina. Arrivammo in ospedale ma il male alla testa era aumentata e dopo aver varcato la porta caddi a terra.*
matteo: AIUTO! QUALCUNO CHIAMI UN DOTTORE!
*Volevo solo che quella sensazione finisse e sentii qualcosa pungermi il braccio, sentì gli occhi improvvisamente pesanti e le mie palpebre iniziarono a chiudersi poi buio.*
...
dottore: ok può aspettare quà si dovrebbe svegliare a momenti.
*sentivo il corpo pesante come se qualcosa mi legasse al letto, volevo aprire gli occhi ma non ci riuscii subito, dopo vari tentativi aprii gli occhi ma la luce del giorno mi costrinse a richiuderli con forza. Pian piano i miei occhi si abituato alla luce, la testa non mi girava più e sentivo il rumore di una macchina e qualcosa stringermi il dito.*
dottore: salve signorina.
*Mi girai e misi a fuoco la persona davanti a me.*
eli: ...salve.
dottore: come si sente?
eli: meglio di ieri, dovrei preoccuparmi?
dottore: no lei non ha niente. Le è venuta la febbre molto alta e questo a fatto si che lei provasse un senso di vomito e di giramento di testa. Questa cosa non credo riaccadrà più ma lei prenda queste pillole per precauzione.
eli: va bene la ringrazio... non mi dimetterete oggi vero?
dottore: dipende ma per ora è meglio che rimanga quì. Ah, ci sarebbero delle persone in sala d'aspetto...
eli: oh... possono entrare.
*Appena la porta si aprì vidi Tom, maddy e Matteo, furono le prime persone che corsero verso di me.*
maddy: eli stai meglio? Ma come- io non capisco insomma prima della festa stavi bene.
eli: non sò cosa sia successo. Senti Matteo mi dispiace per averti fatto preoccupare, se tu non fossi venuto in bagno probabilmente sarei svenuta lì.
matteo: non ti preoccupare. Mi sono preoccupato perché cercavi di vomitare ma non usciva niente e quando sei caduta appena entrati...
tom: dovevo essere con te, stavo parlando della band con una persona importante e ti ho persa di vista.
eli: Tom non sono una bambina e non darti la colpa. Comunque ora stò bene ma non credo che mi dimetteranno oggi.
matteo: beh non credo neanche io, ti è salita così tanto la febbre che credo rimarrai quì sdraiata tutto il giorno.
*sorrisi agli altri e rimasi con Tom, alla fine quella ragazza era una specie di manager o cose del genere quindi era importante per la band. Tornai a casa il giorno dopo e le giornate continuarono.*
...
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DOVREI ODIARTI?~Tom Kaulitz
Ficção AdolescenteElisabeth è una ragazza di New York come le altre, con un passato però molto difficile. Lei ha sempre vissuto con sua madre ma un giorno lei e la sua migliore amica, ormai diciottenni, decidono di andare a vivere insieme in Germania. Cosa succederà...