15.

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"Isabel Conklin, figlia di John Conklin e Laurel Park, è una futura studentessa di Yale, e capitano della futura squadra universitaria di pallavolo" iniziò a presentarmi Paige.

"Saresti tu la mia soluzione?" Presi sotto braccio Conrad e sorrisi.

"Proprio così, non ti va bene?" mi chiese titubante.

"Mhh a dir la verità avrei preferito Leonardo di Caprio, però mi accontento" feci la finta offesa, facendolo sorridere.

"Ohh mi dispiace non essere ai suoi standard madame, ma ti dovrai accontentare" mi disse lui in risposta.

"Stai benissimo" continuò sorridendo anche lui, era bello vederlo così, sembrava di essere tornati ai vecchi tempi, lui ed io senza problemi.

"Se me lo dici di nuovo potrei abituarmi troppo" dissi ridacchiando.

"Beh fallo" rispose lui.

"Isabel è anche un'appasionata nuotatrice, questa estate ha raccolto 5 mila dollari per il centro accoglienza delle donne della contea" continuò Paige,intanto io continuavo a sorridere ai flash delle fotocamere. Dio mi stavano accecando.
Andai al tavolo dei miei genitori e abbracciai mia madre ricevendo qualche complimento qua e là.

"Come è andato l'inchino?" chiesi al ragazzo di fianco a me.

"L'orgoglio della regina" mi rispose, mi misi a ridere.
Presentarono Shayla, anche lei era stupenda, l'avrebbe accompagnata Steven, mio fratello. Non ci credevo ancora che quei due avessero fatto pace, erano una bella coppia nonostante tutto.

Vidi mia madre alzarsi di colpo, seguita da mio padre, ma che sta succedendo?
Le presentazioni finirono.
I miei poco dopo tornarono, io mi sedetti vicino a Susannah. I ragazzi, si misero a ballare, era davvero divertente vedere Conrad muoversi in quei passi.
Sorrisi tutto il tempo.

"Lo sai vero che ti sfotterò a vita?" risi non appena arrivò.

"Ohh tu provaci" continuò lui ridendo.

"Fidati di me" gli feci un occhiolino, lui sorrise, il sorriso più bello che io abbia mai visto.

"Avete visto Jer?" si avvicinò a me e Conrad, mia sorella.

"No perché? Non c'è?" chiesi io.

"No non so dove sia andato" rispose guardandosi attorno.

"Arriverà non ti preoccupare, tu tieniti pronta" risposi io.
Intanto il ballo stava per cominciare, fortunatamente Jer era arrivato in tempo, aveva lo sguardo basso, chissà cosa gli prendeva.

"Ma almeno li sai i passi?" gli chiesi.

"Mi ricordi quasi tutti i passi" mi guardò dritta negli occhi, mi ci ero persa, avrei potuto guardare quei occhi cristallini per tutta la vita senza mai stancarmi.

Iniziammo a ballare, c'eravamo io e lui, io nel vestito bianco, avevo avuto il mazzo di rose, e avevo il mio principe azzurro, era tutto perfetto e nessuno avrebbe potuto rovinarlo.

"Scusami ho sbagliato alcuni passi" mi disse.

"Sei stato grande a dir la verità" sorrisi.

"Ascolta Connie, mi dispiace per tutto davvero" dissi guardando in basso.

"Sarei io a doverti chiedere scusa" disse.

Alzai lo sguardo e ritrovai due occhi azzurri che guardavano i miei.

"Sai Emma, è dalla sera del 4 luglio che ho una voglia incredibile di baciarti" disse abbassando lo sguardo, si avvicinò a me. Mi prese le mani e io le strinsi Mi fossi sporta un pochino e ci saremmo baciati per davvero.

"Cosa? Pensavo che dovessimo evitare ciò" ero confusa, tanto confusa, ma non mi allontanavo, sarei rimasta lì.

"Allora me lo concedi?" Mi chiese dolcemente alternando lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra, voleva baciarmi.

Il momento che stavo aspettando da anni era finalmente arrivato.

"Certo" sorrisi e sentii le sue labbra morbide su di me, le sue mani mi toccarono i fianchi ed eccole, le farfalle di cui parlava mia madre. Era Conrad, è sempre stato Conrad.

Era un bacio dolce, bisognoso, avevamo bisogno l'uno dell'altra e finalmente lo eravamo lì in quella sala ad ammetterlo a noi stessi, finalmente ero riuscita ad avere il mio principe azzurro.

Sentimmo tossire da dietro, e Conrad si girò staccandosi, era Jeremiah, aveva gli occhi rossi, sembrava che avesse appena finito di piangere.

"Ei Jeremiah che succede?" chiesi preoccupata.

"Non volevo interrompere, ma Conrad dobbiamo parlare è importante, si tratta di mamma ho scoperto una cosa" disse lui guardando suo fratello.

"Ne possiamo parlare più tardi" il viso di Conrad si incupì di colpo, forse sapeva di cosa Jeremiah stesse parlando.

"No è importante" iniziò ad agitarsi Jer, Conrad accettò di parlare col fratello.

"Tu lo sapevi vero?" Jeremiah iniziò ad arrabbiarsi.

"L'hai sempre saputo e non me lo hai mai detto?" Continuò accusando il fratello. Io non stavo capendo.

"Jer.." iniziò Conrad, poi boom, Jeremiah gli sferrò un pugno,  e gli andò addosso facendolo cadere di colpo. Iniziarono a picchiarsi.

"Finitela, tutti e due finitela" arrivò finalmente Susannah a placare i due ragazzi. Si divisero e si alzarono, prese parola Jeremiah.

"Ora mi dite che vi prende" sgridò la bionda.

"Mamma.." iniziò.

"Mamma lo sappiamo, entrambi lo sappiamo" disse Conrad. Susannah rimase spiazzata, io continuavo a non seguire il loro discorso.

"Sanno cosa?" chiesi io a mia madre.
Non sapevo che avrei ricevuto la notizia peggiore di tutte, forse sarebbe stato meglio non chiedere.

Angolo autrice:
eiii come state? vi dico solo che ho pronti due capitoli che probabilmente usciranno insieme.
in onore della seconda stagione di tsitp pensavo di fare un secondo libro, ovvero il sequel di questo, se ovviamente a voi piacerebbe. fatemi sapereeee.
bacii.


Non è estate senza te; Conrad Fisher;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora