11.

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Mi svegliai abbastanza presto, stamattina avrei avuto la prova del ballo finale, dovevo essere puntuale.
Mi misi un vestito color lilla e andai.
Non feci che pensare alla sera prima, a quel bacio che ci saremmo dati se mia sorella non mi avesse chiamata, chissà se anche Conrad ci pensa..

Decisi di scrivergli senza pensarci troppo, scrivevo e cancellavo, scrivevo e cancellavo, così per 15 minuti.

"Ei come stai?" nah troppo semplice.

"Sveglio?" esagerato.

"Giorno☀️" ecco perfetto, semplice ma carino.
Inviato.

Paige presentò l'insegnante di ballo, stavano per iniziare le prove ma io non avevo nessuno, perlomeno Belly ballava con un ragazzo, anche se pensavo lo dovesse chiedere a Cam.

"Ei! Dov'è il tuo cavaliere? Pensavo lo avresti chiesto a Mark" Sì avvicinò a me Nicole.

"Ehm si, mi sono solo dimenticata, sai la giornata del 4 luglio è precipitata" dissi imbarazzata.

"Ok, facciamo così, per oggi sarò il tuo cavaliere, ma per il ballo te ne servirà uno vero" disse sorridendo.

"Davvero? Grazie sei la mia salvezza" dissi.

"Sono la tua sorellona" le sorrisi di rimando.

Ballammo, fin quando non le chiesi.

"Hai fatto tutto questo l'anno scorso con Conrad?"

"Beh all'inizio dovevo andare con un altro ragazzo, James, ma ha mollato all'ultimo momento e Conrad è venuto a salvarmi" Ah ma pensa te, sorrisi.

"Sì in effetti Susannah ha insegnato a Conrad i passi" dissi. Lei rise.

"Conrad non ha risposto al mio messaggio ieri sera e mi chiedevo se stamattina lo avessi visto" mi chiese, mi si ritorse lo stomaco.

"Oh no stava ancora dormendo quando sono uscita" sorrisi.

"Signore potrei ballare con Emma?" mi salvò da quella situazione Jer, sembrava sapesse che avevo bisogno di aiuto.

"Tutta tua" disse Nicole. Jeremiah si fece dare da mio fratello la giacca per non farsi cazziare da Paige. Ballammo insieme, o almeno ci provammo.

"Alexa riproduci "so pretty" " disse il biondino, si mise a ballare provocando da parte di tutte le ragazze una risata, ci divertimmo, non era più così noioso, fin quando Paige non mandò via Jer.

Nell'uscio della porta vidi Conrad, sorridendo fece cenno di saluto con la mano, ricambiai, ma dopo mi accorsi che avevo Nicole davanti che salutava Conrad; che figura di merda.
mi girai imbarazzata e Nicole venne verso di me sorridente come non mai.
Mi arrivò un messaggio.

"Ci vediamo quanto torni a casa" Conrad, quel ragazzo mi farà impazzire, sorrisi.

Arrivai a casa e mi cambiai, non c'è la facevo più con quei tacchi. Misi un top bianco con lo scollo a cuore e un jeans strappato. Dalla finestra vidi Conrad che sistemava la terrazza, scesi facendo un bel respiro e sorridendo.

"Ei sei tornato" dissi sorridendogli. Ero agitata.

"Ei ciao" mi sorrise, mi si sciolse il cuore.
Lo aiutai a mettere apposto.

"Come va con tua madre?" mi chiese.

"Penso tutto bene" dissi, il perché di quella domanda lo sa solo lui.

"Non ho ancora chiesto a Mark di accompagnarmi al ballo" dissi mettendomi le mani nelle tasche posteriori dei jeans.

"Perché?" mi chiese ancora girato di spalle passandosi una mano nel ciuffo.

"Beh ieri notte ci siamo quasi baciati io e te" dissi un tantino imbarazzata, iniziai a giocare coi miei capelli, mi rilassava quel gesto.

"Davvero? Ero piuttosto ubriaco, non ricordo molto" disse, il mio sorriso scomparì.

"Aspetta, sei serio?" mi avvicinai a lui. Si girò.

"..ok ci siamo quasi baciati. Quasi, cosa c'è? Che ti dica mi dispiace?" rise.

"E ti dispiace?" chiesi.

"Non lo so, ascolta io penso a te Emma, e tu sai che è così, ma non posso,non posso innamorarmi, quindi non farlo neanche tu promettimelo, non voglio farti stare male, quindi accontentati della nostra amicizia perfavore" mi disse senza neanche guardarmi negli occhi. Il mio cuore si spezzò in quel momento, di nuovo, ma questa volta il dolore lo sentii di più;
come potevo non innamorarmi se il mio cuore batteva per lui?

"Sappi che non ti aspetterò più" dissi andandomene via. Per ogni situazione lui doveva metterci del suo, rovinandola. Le lacrime spinsero per uscire ma dovevo mostrarmi forte, almeno per quella volta.

Magari credevo di essere innamorata quando in realtà stavo solo male, perché alla fine chi ama non farebbe mai del male.

Quella stessa sera a cena, rimasi in silenzio, girando la forchetta nel piatto, mettendo in bocca un boccone su dieci.

"Emma tutto ok? Non hai mangiato nulla" disse mia madre indicandomi il piatto.

"Oh ehm, credo di non avere fame" dissi ritornando in me.

"Qualcosa devi mangiare tesoro" mi disse Susannah.

"Mangio dopo vi dispiace?" chiesi allontanando il piatto, sapevo che mia madre era preoccupata ma sinceramente non era il primo dei miei pensieri. Tutti a tavola ridevano, parlavano, io non riuscivo a seguire nessuno dei loro discorsi.

"Perché una di queste sere non fate qualcosa tutti assieme come quando eravate bambini? È da un pó che non state tutti quanti assieme." chiese mia madre richiamando la mia attenzione.

"Non siamo più bambini mamma" risposi a mia madre. Mi alzai da tavola.

Mi misi il costume per fare una nuotata in piscina.

"Ei Emma, Belly è in casa?" mi chiese Cam vedendomi fuori, probabilmente si dovevano vedere, c'era anche Mark.

"Ei Cam si è in camera sua" sorrisi. Cam entrò in casa. Mark rimase con me.

"Non sei alle paraolimpiadi sai?" rise Mark. Risi.

"Eh che nuotare mi rilassa" dissi.
Uscii dall'acqua mettendomi a bordo piscina vicino a lui.

"Allora come stai?" mi chiese il ragazzo.

"Potrebbe andare meglio" sorrisi debolmente, continuavo a pensare alla storia di Conrad, dovevo distrarmi.

"Ei stavo pensando che magari potremmo uscire qualche volta io e te" mi chiese.

"Ehm..certo perché no?" risposi titubante, non sapevo se fosse la cosa giusta, ma Conrad si faceva ancora Nicole e io avevo tutto il diritto di divertirmi. Mi accarezzò il viso e mi baciò, un bacio semplice, ma ci baciammo.

"Scusa vado a prendere un pó d'acqua" mi staccai, avevo bisogno di stare da sola un attimo, entrai in casa, presi un bicchiere d'acqua e lo bevvi tutto d'un sorso, come se fosse uno shottino. Forse era meglio se per quella sera ci avrei dormito sù, erano successe troppe cose nel giro di una giornata. Chiusi la porta di camera mia, mi ci appoggiai e una lacrima solcò il mio viso, non capivo perché non poteva essere tutto più semplice..

Dalla finestra di camera mia vidi mia sorella e Jeremiah baciarsi, ce l'avevano fatta finalmente, ero così felice per loro, sorrisi.

Mi misi a letto, girandomi e rigirandomi, aspettando che morfeo mi prendesse con sé.

Angolo autrice:
scusate per l'attesa, sono tornata!
questo capitolo non è uno dei migliori lo so, ma non volevo lasciarli ancora in sospeso.
baciii

Non è estate senza te; Conrad Fisher;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora