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Tornata a casa, stetti in camera mia, la partenza era programmata dopo pranzo, ma non scesi, volevo solo andare via da lì. 

Mi sembrava quasi surreale la situazione, il ragazzo che pensavo di amare mi aveva appena spezzato il cuore,  con mia sorella.

"Ei ti ho portato un pezzo di pizza" disse mio fratello entrando in camera.

"Non ho fame, mangio più tardi ok?" dissi.

"Che succede?" si sedette vicino a me.

"Belly ha baciato Conrad" dissi toccando la collana che avevo al collo in modo nervoso, ero triste, delusa, un mix di emozioni che mi laceravano lo stomaco. Forse non mi sarei dovuta fidare di lui, non gli avrei dovuto dare il cuore. Quello che però mi faceva più rabbia è che non baciò una ragazza qualunque, ma mia sorella; provavo disgusto nei loro confronti.

"Oh, che coglione, non te lo meriti davvero" disse mio fratello, mi abbracciò cercando di consolarmi il più possibile, rimasi immobile senza ricambiare l'abbraccio, guardavo la coperta del letto come se ci fossero scritte le mie prossime parole da dire, ma così non fu.
Mille pensieri mi varcarono la mente, ma decisi di non farmi condizionare da tutte le emozioni, da lì a poco avrei iniziato il college e avrei avuto una nuova vita. Senza Conrad.

Forse era meglio così, mi venne da pensare alla sera in cui io e lui parlavamo del nostro futuro, mostrando all'altro le nostre debolezze, con il cielo stellato che ci faceva compagnia.

"Ho un po' paura di al college" dissi io al mio ragazzo(?), la mia testa era appoggiata sul suo petto, stavo bene in quella posizione; le stelle, in quel momento, erano ancora più belle, mi sentivo bene, al sicuro.

"Ei, non hai di che preoccuparti, piacerai a tutti ne sono sicuro" disse accarezzandomi le guance con il pollice. Ma io non intendevo quello.

"No intendo" mi misi seduta; "e noi? Insomma, conosceremo altre persone, ma noi rimarremo gli stessi?" chiesi un po' insicura.

"Ma certo, perché non dovremmo, non cambierà nulla. Te l'ho detto non voglio perderti, non ora che ti ho trovata" disse accarezzandomi i capelli, a quel tocco chiusi gli occhi, lui mi baciò, un bacio dolce, pieno di significato.

A svegliarmi da quel pensiero fu Steven, ritrassi velocemente la lacrima che voleva uscire.

"Ora dai, non deprimiamoci, devo finire di preparare la roba perciò vai pure da mamma e gli altri" mi alzai di scatto iniziando a prendere le ultime cose dalla scrivania. Mio fratello uscì e rimasi sola, di nuovo immersa nei miei pensieri. Mi alzai, e iniziai a preparare le ultime cose da portare via. Sulla scrivania c'era una foto che aveva fatto incorniciare Susanna, nella foto c'eravamo io, Conrad, Jer, Belly e Steven, tutti felici dell'estate appena passata. Presi quella foto e la buttai in valigia senza guardarla troppo, fu l'unica cosa che riuscì a fare in quel momento.

"Tesoro sei pronta? Dobbiamo andare" guardai l'orologio, erano ormai le 15, era veramente ora.
Scesi giù raggiungendo tutti, Conrad e Belly mi guardarono.

"Ansia?" mi fece pugnetto Jer.

"Un po' ma passerà, credo sia normale" risposi massacrandomi le mani, ansia ne avevo ed era evidente, Conrad lo notò, si avvicinò a me prendendomele, io le tolsi. Non mi andava proprio dei suoi giochetti.

"Metto la roba in macchina" dissi prendendo le ultime valigie.

"Ti aiuto" mi seguì l'ultima persona che avrei voluto con me, Conrad.

"Non serve" dissi aprendo il bagagliaio dell'auto.
Ad un certo punto il ragazzo mi girò per far sì che i miei occhi si incastrassero nei suoi occhi chiari.

"Dobbiamo parlare prima che parti" mi disse Conrad, non avevo proprio voglia.

"Cosa c'è da dire? Hai baciato mia sorella, avete fatto tutto voi due" dissi delusa, sapevo fosse stronzo, ma non fino a questo punto.

"Ora lasciami sistemare la roba" lasciai la presa. Ero confusa.

"Non voglio che ci lasciamo così"

"Ah perché adesso siamo una coppia? Dopo che hai baciato mia sorella ti accorgi del tuo cazzo di errore? Se con me volevi solo una botta e via, potevi evitare di fare tutto il tuo cazzo di teatrino. Sapevo che sarebbe stato uno sbaglio avere a che fare con te" dissi puntandogli il dito contro il petto.

"Mi dispiace" furono le uniche cose che gli uscirono dalla bocca.

"Anche a me, credimi, ma è troppo tardi" tornai dentro casa, lasciandolo lì.

Non sapevo neanche io cosa provassi in quel momento, ero arrabbiata, delusa;
avevo fatto di tutto pur di non innamorarmi della persona sbagliata e invece? ho di nuovo sbagliato. 


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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19 ⏰

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Non è estate senza te; Conrad Fisher;Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora