É passata quasi una settimana da quella festa. Una settimana che non esco con Liam e i ragazzi. Ho sentito Ashley e Sophia per messaggio, mi hanno chiesto di uscire ma ho sempre rifiutato inventando qualche scusa.
Zayn non l'ho piú visto. É venuto ogni tanto qui a casa con Liam, ma sono sempre rimasta chiusa in camera.
Le parole di Kim mi ritornano in mente, in realtá non le ho mai scordate. Ho passato il momento di negazione verso me stessa pensando che avesse ragione. Pensando che se mi trovo in questo stato di solitudine é colpa mia.
Adesso sono nella fase di rabbia. Rabbia verso quella stronza e il moro. Rabbia anche verso me stessa. Sono sdraiata sul divano come una morta e fisso il soffitto. Qualcuno mi sposta le gambe e si siede sul divano. É Liam.
"Cosa ti succede? Stava andando tutto bene. Adesso non vuoi piú uscire e eviti tutti."
Mi guarda con uno sguardo deciso. Vuole sapere cosa succede e non lascierá perdere finché non avrá ottenuto la veritá. Faccio finta di niente. Non lo guardo nemmeno. Se parlo, scoppio a piangere.
"So che é successo qualcosa quando eravamo alla festa. Sei strana. Continui a raccontare scuse per non uscire piú con noi. Ti prego Scar, non tenerti tutto dentro. Non fare come quando papá se n'é andato. Parlami."
Mi supplica con uno sguardo dolce. Lui é mio fratello. Mi capisce sempre. Mi ha capito quando stavo male per un padre che non c'é mai stato. Mi capisce adesso che sto male per colpa di me stessa.
Lo guardo. Ho gli occhi lucidi, lo so. Lo abbraccio di scatto e nascondo la faccia nel suo collo scoppiando a piangere. Lui non dice niente. Mi accarezza la schiena. Continuo a singhiozzare appoggiandomi al suo petto.
"Mi puoi parlare per favore?"
Lo dice dolcemente.
"Avevo ragione. La gente pensa che io sia una sfigata asociale. Alla festa ne ho avuto conferma. Non cambierá niente se esco con voi. Ma ti prego Liam, per favore, non dire niente ai ragazzi."
Finalmente mi sono tolta un peso dal petto. Non ho detto tutta la veritá, ma non ho neanche detto una bugia. Sospira e si prepara a farmi un bel discorso.
"Non ti deve importare quello che la gente pensa. Stavi bene, eri felice. Capisco che é difficile passare sopra ai commenti. Ma smettila di punirti per come sei. Accettati. Sei fantastica. E sei mia sorella quindi non ti permetteró mai piú di farti questo."
Riesce a farmi sorridere. Amo mio fratello. Lo abbraccio stringendolo come se dovesse scapparmi.
"Grazie Liam, come farei senza di te?"
Mi abbraccia e lo sento ridere.
"Dovresti dire alla mamma di trovarsi un uomo e combinarci qualcosa per ottenere una copia in miniatura di me stesso."
Ridacchio. Se la mamma lo sentisse.
"Stasera Liam non mangia Scar, ordiniamo la pizza?"
Appunto. La mamma scende le scale e si ferma davanti a noi.
"Cosa? Non ho detto che rimarró fuori a mangiare."
Ha una faccia confusa mentre lo dice, non ha capito che ha sentito l'ultima parte della nostra conversazione. Sto ridendo sotto i baffi. Non so se riusciró a trattenermi per molto.
"No, certo, ma la prossima volta guardati le spalle prima di parlare della mia inesistente vita sessuale, tesoro."
Mentre lo dice si avvicina e gli da un buffetto sul naso per poi allontanarsi e andare in cucina. Liam non ribatte, mi guarda con gli occhi spalancati e una faccia sconvolta.
Non riesco a trattenermi e scoppio in una rumorosa risata fino alle lacrime. Tutti i momenti della vita dovrebbero essere cosí belli.
***
Dopo la chiacchierata di ieri con Liam ho deciso che continueró a uscire con i suoi amici. Spero diventino anche miei amici. Forse lo sono giá. Ashley ieri mi ha chiamato.
Tra due giorni noi ragazze andremo a fare shopping nel pomeriggio e la sera ci sará una festa. Ho partecipato a piú feste durante queste settimane che in tutta la mia vita.
Il campanello di casa mi fa tornare con i piedi per terra. Sbuffo e scendo le scale di corsa, rischiando di cadere. Spalanco la porta e mi trovo davanti l'ultima persona che vorrei vedere in questo momento. Zayn.
"Liam non c'é in casa, se cerchi lui torna piú tardi."
Lo dico in modo freddo. Non mi ascolta. Mi sposta e entra in casa. Chiudo la porta e mi giro, incrociando le braccia.
"Perché sei cosí fredda? Non ti ho fatto niente."
Sbuffo, ridendo amaramente.
"Non sono qui per Liam. Sono qui per te. Dalla festa sei sparita, perché?"
Non ce la faccio piú a trattenere la rabbia.
"Davvero me lo stai chiedendo? Mi prendi per il culo? Eri presente anche tu quando la tua ragazza mi ha distrutto. Non fare finta che non sia successo niente."
Lo dico con rabbia. Sono timida ma non mi va bene che mi prendano per stupida.
"Io e Kim non stiamo insieme. Non ti dovrebbe importare quello che dice. Non dovresti neanche prendertela con me, io non ho fatto niente."
Si sta innervosendo.
"É questo il problema! Non hai fatto niente. Hai detto di volermi aiutare ad essere meno timida e hai lasciato che quella stronza mi insultasse!"
Penso di aver alzato la voce, ma non mi importa.
"Volerti aiutare non vuol dire trattarti come una bambina. Non staró al tuo fianco a tenerti costantemente la mano. Non sono tuo padre o tuo fratello, chiaro?"
Si sta incazzando. Pensa di avere ragione?!
"Vaffanculo Zayn! Non ti ho chiesto di sostituire un padre che non c'é mai stato. Non voglio neanche che prendi il posto di Liam. Mi darei fuoco ai capelli se avessi te come fratello! Non so neanche perché mi aspetto qualcosa da te? Ti sei divertito a prendermi in giro? Perfetto."
Vado verso la porta e la spalanco.
"Quando ci sono solo io in casa, non sei invitato. Quando staremo insieme con gli altri sará come se non ci conosciamo. Il nostro accordo puó andare a farsi fottere!"
Esclamo con durezza. Mi guarda sbiancando. Ha capito di aver sbagliato. Non m'importa, voglio solo che se ne vada.
"Io... mi dispiace Scar..."
Lo interrompo aprendo di piú la porta.
"Prego."
Dico facendo cenno verso l'uscita. Si avvicina alla porta continuando a guardarmi come se lo avessi appena picchiato.
Appena é uscito si volta verso di me. Sta per dire qualcosa, ma gli chiudo la porta in faccia. Non mi importa. Mi dispiace, ma non piangeró stavolta. No. Lui non si merita le mie lacrime. Sento vibrare il telefono.
'Mi dispiace bimba. Non volevo. Perdonami. Spero potremo parlare, quando non sarai piú arrabbiata. Z.'
Leggo il messaggio e lo ignoro. Faró finta che non sia stato qui. Questa litigata non c'é stata. Noi siamo due sconosciuti.
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Ecco il capitolo quattro! Come solito, se vi piace lasciate una stellina perché per me ogni singolo voto é speciale. Vorrei sapere cosa ne pensate quindi non siate timide e commentate:)
Peace and love. G.❤