17.

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Zayn mi fissa senza dire una parola e per la prima volta questo silenzio è imbarazzante. Tra di noi c'è tensione.

Ogni volta che stiamo insieme ci ritroviamo a litigare. Non sempre ma è così la maggior parte delle volte.

"Niall mi ha detto che avete parlato e stava per picchiarti."

Spezzo l' imbarazzo tra di noi anche se non è proprio l' argomento migliore con cui farlo.

"Già. Ringrazio che sia stato lui a sentirci quella sera e non tuo fratello o sarei tre metri sotto terra."

Commenta sarcastico ma con un tono di voce ancora teso.

"Pensi che dovremmo dirglielo. A Liam, intendo. Io mi sento in colpa per avere fatto tutto alle sue spalle."

Mi muovo lentamente e mi metto a sedere vicino a lui sul letto.

"Non rovinerebbe tutto? Insomma non abbiamo avuto tempo di combinare più casini di questi."

Stringe lentamente i pugni sulle sue ginocchia per poi riaprire le mani e appoggiare i palmi sulle gambe.

"Ritiene che tutto questo sia un casino? Io sono stata un errore?"

Sussurro triste, abbassando la testa.

"Io ... mi sono ritrovato dentro a qualcosa che era più grande di me. Ogni volta che ti ho allontanata è stato perché avevo paura. Vedevo che l' accordo, in cui nessuno di noi due ha mai creduto, era solo un pretesto per stare insieme. Scarlett ti stavi innamorando di me."

Non mi guarda neanche in faccia quando pronuncia queste parole che sono taglienti come coltelli. Lui non mi vuole. Non mi ha mai voluto. Io, invece, mi sono innamorata di lui come una cretina, più velocemente di quanto credessi.

Fa così male sapere di non essere abbastanza per quella persona a cui daresti tutta te stessa.

"Hai fatto tutto quello Zayn, mi hai toccata come non ha mai fatto nessuno e mi sono fidata davvero di te. Hai voluto solo illudermi."

Sussurro ferita e con la voce fragile. Sento gli occhi che stanno diventando lucidi.

"Ero così geloso quando ho visto come ti divertivi con gli altri ragazzi; ti volevo mia ma poi ho capito che ero tremendamente egoista perché tu provavi qualcosa di più simile all' amore che ci possa essere e io ... sono solo un casino."

Dio. Fatelo stare zitto. Sapevo che mi stavo innamorando ma ha voluto solo prendersi un pezzo del mio cuore per poi buttarlo via come una scarpa vecchia.

Un primo singhiozzo mi esce dalla bocca mentre lacrime silenziose scendono dai miei occhi.

Gira di scatto la testa per guardarmi e muove una mano per asciugarmi la guancia ma mi scosto come se mi avesse bruciata.

Mi alzo in piedi velocemente e mi avvicino alla porta.

"Siamo a un punto di non ritorno?"

Sento la sua voce alle mie spalle e non mi volto resto girata.

"Non voglio accordi. Non voglio essere amici. Voglio tutto e tu non sai cosa vuoi. Sono stanca di essere distrutta da te perché non sai cosa vuoi. Fai pace con te stesso."

Esco dalla porta e la chiudo. Attraverso il corridoio ed entro in camera mia per buttarmi sul letto. Nascondo la faccia nel cuscino.

Non piango.

Non piango perché per una volta nella vita sono sicura di aver fatto tutto il possibile.

Non piango ma fa tremendamente male.

The invisible girl [z.m.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora