Capitolo 3

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Niall mi consolò qualche minuto in un angolo del corridoio. Poi si dileguò alla sua lezione promettendomi di vederci a mensa, e io feci lo stesso.

Finita la lezione, raggiunsi la mensa e rifilai un vassoio che riempii con un solo yogurt alla pesca. Presi poi la mia quotidiana posizione al tavolo in fondo più lungo che era occupato interamente dal mio gruppo. Erano già tutti seduti e mi misi al centro del tavolo: davanti mi ritrovai America e accanto Niall e Zayn a cui diedi un bacio a stampo sulla guancia.
"Non sarà mica troppo?" Dichiarò Zayn indicando lo yogurt, facendomi ridacchiare imbarazzata di fronte gli altri.
"Non ho molta fame. Mamma ha voluto testare i propri limiti come sempre durante le feste e io ho fatto da cavia che tutt'ora dà effetti collaterali." Aprii lo yogurt e ci immersi il cucchiaino. Zayn scosse la testa e tornò a mangiare le fantastiche patate al forno che la mensa offriva.
Intanto la mensa si era riempita e il chiasso aumentava, con voci che volevano coprire altre voci e altre voci che volevano coprire nuove voci. Anche al nostro tavolo il casino era aumentato e da quel poco che ascoltavo stavano parlando della festa che si sarebbe svolta quella sera.
"Gira voce che Harry si possa trovare da queste parti stasera." Fece Kendall con una tonalità di voce alta guardandomi con la coda dell'occhio per essere sicuro che avessi sentito. Sgranai gli occhi e alzai lo sguardo su America, immobile. America schiuse la bocca per dire qualcosa, ma non spiccicò parola. Non riuscì o non volle.
"Sarà sicuramente una cazzata." Zayn mi mise un braccio sulle spalle, premendo con i polpastrelli sulla spalla per rassicurarmi.
"Non ti preoccupare." sussurrai vicino al suo orecchio e mi strinsi a lui. Nel frattempo Niall mi posò una mano sulla coscia sotto il tavolo e io gliela presi stringendola delicatamente, rivolgendogli un sorriso forzato.
Kendall fece una faccia titubante a Jaine per poi stamparle un bacio sulle labbra.
Louis invece sembrò impassibile: lui sapeva sicuramente più di tutti, sapeva se Harry sarebbe stato presente, e sapeva anche se ci fosse stato lui.
"Vengo." Esclamai con voce troppo squillante senza battere ciglio e troppo tardi mi accorsi di aver preso una postura retta con le mani tese sul bordo del tavolo che tutti notarono.
Tutti si voltarono verso di me, forse non sicuri di aver sentito bene oppure increduli di quello che avevo appena detto.
Ad un tratto mi ripresi e valutai la situazione: alcuni avevano un punto interrogativo sul viso, altri ridacchiavano o si scambiavano gesti e parole, poi c'era chi come Louis rimaneva indifferente.
Mi alzai d'istinto con il vassoio in mano e qualche secondo dopo si sentì solamente un tonfo che fece calare il silenzio nella mensa con tutti gli occhi rivolti su di me.

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