Posai la mano libera sul bancone della cucina, intanto che con l'altra portavo costantemente la bottiglia alle labbra. Il liquido era forte e dava un leggero bruciore quando scendeva per la gola. Ma niente poteva equivalere a quello che stavo provando in quel momento.
Avevo un debole per l'alcol, ma nella mia famiglia è proibito. Quindi io e Zayn abbiamo sempre cercato di evitare, finché non siamo arrivati al college. Non siamo diventati di certo alcolizzati, ma alle feste non stiamo mica a guardare gli altri.
E ora ne avevo decisamente bisogno.
"Ehi, Maddie" Alzai lo sguardo. Harry stava fermo sulla porta.
"Posso?" Presi un sorso per ostacolare la rabbia che ribolliva dentro me.
"Da quando in qua chiedi il permesso di poter fare qualcosa?" Strinsi le dita intorno la bottiglia.
"Da sempre." Si passò la mano tra i capelli. Lo faceva sempre quando si sentiva nervoso o a disagio.
"Oh Harry, ti prego" imitai America involontariamente, facendo una risata isterica. "Mi sembra che quando hai portato via il mio ragazzo, non hai chiesto a nessuno il permesso di poterlo fare."
"Non è come pensi tu.." Si avvicinò di qualche passo.
"Sta fermo là" Alzai la mano, intanto che il liquido si faceva spazio dentro di me mescolandosi con la rabbia.
"Ascoltami Maddie: sei piaciuta ad entrambi fin dall'inizio, ma lui ha avuto la meglio su di te. Sapeva benissimo quanto.." Disse tutto d'un fiato, avanzando.
"Basta Harry. Non mi importa. Non voglio avere più niente a che fare con voi due. Ora vattene." Il tono di voce era più alto di quanto avessi voluto e senza accorgermene, stavo indietreggiando.
"Non dire così. So che ti importa, lasciami solo spiegare." Il suo volto si oscurò di colpo e il suo sguardo diventò duro. Teneva le braccia lungo i fianchi, e le mani strette in pugno.
"Vattene!" Urlai e feci sbattere la bottiglia sul lavandino, bagnandomi la mano con il liquido.
"Che sta succedendo qui?" Liam comparse sulla porta, per mia fortuna. Guardò prima me, poi Harry. Harry e poi me. Me e poi Harry. E avanzò verso di noi.
"Le sto parlando." Harry si voltò a Liam, mettendosi davanti a me.
Liam corrugò la fronte, e mi guardò.
Gli mimai con le labbra un "fallo andare via". Comprese subito.
"Credo che lei non voglia ascoltarti, quindi fai meglio a toglierti di torno." Si spostò dalla porta, come per fargli spazio per uscire.
Harry raggiunse la porta a passi svelti, prima di voltarsi guardandomi con un'espressione ferita."Non voglio prendere le loro parti, forse però dovresti ascoltarlo.."
Avevo raccontato a Liam quello che era appena successo, e intanto si erano uniti a noi Niall e Zayn.
"Io sono d'accordo con Liam." Scrollò le spalle Niall.
"Anche io, non gli do tutti i torti." Aggiunse Zayn, che si appoggiava con la schiena al bancone.
"Dimmi quando mai gli hai dato torto." Alzai gli occhi sospirando.
Zayn rise senza scomporsi, a differenza di Niall e Liam che gli mise il braccio dietro il collo.
"Per me è qualcosa di importante." Farfugliò Niall mentre apriva gli sportelli della credenza e ci infilava la testa dentro.
"Le patatine sono sotto." Gli indicò Zayn. Niall lo ringraziò.
"Si sarà accorto di quanto sei bella, specie stasera con questo magnifico vestito." Fece Liam, strizzandomi l'occhio.
"Certo che se n'è accorto: gli ha sbattuto quel culo fantastico sulla faccia quando si è chinata per salutare Zayn." Esclamò Louis con un sorrisetto. Quando è entrato?
Si prese uno schiaffo dietro la nuca da Zayn, non appena gli passò davanti. Quasi non sputò quello che aveva appena sorseggiato.
"Coglione" incrociai le braccia, fulminandolo con lo sguardo.
Quest ultimo posò il bicchierino e mise una sigaretta tra le labbra mentre digitava qualcosa sul telefono, che posò poco dopo nella tasca posteriore.
"Passamene una" Mi avvicinai e allungai la mano, dove mi posò la sigaretta. Gli feci l'occhiolino, sorridendo comunque in segno di ringraziamento.
La tenni tra le dita, intanto che mi abbassavo il vestito che si era alzato leggermente. Poi ci passai sopra le mani per spianarlo.
"Andiamo fuori?" Domandò Louis.
Annuii e lo seguii sul retro.
Si mise a sedere sopra il muretto e io mi appoggiai a questo con la parte bassa della schiena, portando alle labbra la sigaretta. Accese prima la mia. Dopo la sua. Feci un tiro e trattenni il fumo finché non lo sentii penetrare nei polmoni. Poi lo buttai fuori dalle narici.
"Mi spiace Mad." Cominciò Louis. Non sapevo a che punto volesse arrivare, ma soprattutto se voleva arrivare da qualche parte. In fondo gli voglio bene. Quindi lo lasciai proseguire.
"Ci tengo a te e non voglio che pensi che sia l'artefice del loro arrivo. Tanto meno non potrei mai raccontare dei tuoi movimenti a Jason. Non lo farei mai, a te." Scandì le ultime parole, come se volesse essere sicuro che le avrei ascoltate. Buttò fuori il fumo tenendo la testa bassa, sulle gambe divaricate.
"Io mi fido di te." Affermai, sicura di me. È quello che sentivo di fare. Il cuore mi diceva di fidarmi. E io mi sarei fidata. Lui alzò di colpo la testa, e si illuminò.
"Quello di prima era un complimento." Cambiò argomento d'un tratto e distolse lo sguardo all'interno della casa, oltre la finestra. Non sapevo come prendere quello he aveva appena detto.
"Sai, giusto per assicurarmi che non l'avessi presa male." rispose, quasi avesse letto la mia domanda sul volto.
"È sempre un piacere sentirsi dire alcune cose." Ridacchiai guardandolo. Lui sorrise e allargò le braccia, dopo aver spento la cicca. Schiacciai la sigaretta, consumata per metà, al muretto. E mi andai a posizionare tra le sue gambe, circondando la sua vita con le braccia. Con le sue, lui circondò il mio collo. Posai la testa sul suo petto, e chiusi gli occhi respirando il suo profumo. Lui, invece, strofinò il viso tra i miei capelli, e ci lasciò un bacio.
"Ti voglio bene, Maddie." Sussurrò.