Raccontai ogni minimo particolare ad America, di quello che era successo con Dan. Lei insinua che gli piaccio, ma penso che siamo solamente buoni amici. Poi è stato il suo turno a raccontare. E mi ha parlato del tempo passato con Louis e che inizia a paciarle. Volevo dirle di quello che era accaduto oggi in mensa..ma pensai che non sarebbe stata una buona idea. Comunque, con mia grande sorpresa, non sono ancora andati a letto insieme. Stento a crederci, mai dire mai. Si sta rivelando una brava persona Lou, in fondo.
Avevamo perso la cognizione del tempo. Infatti quando le dissi l'orario, "Sono le 6 e mezza" quasi non si strappò i capelli dall'agitazione che le prese.
"Ora calmati, e invece di perdere tempo preparati."
"Si, hai ragione." Tirò fuori quasi ogni indumento dall'armadio, continuando a ripetere che non aveva niente da mettere. Eppure quell'ammasso di vestiti a terra diceva il contrario.
"Vai a fare la doccia, truccati e pettinati. Sceglierò io cosa dovrai indossare."
Mi diede un bacio sulla fronte, "per fortuna che ho te." e si ritirò alle docce.Tornò, dopo quelle che sembravano ore intere, ma che fu solamente un'ora. Nel frattempo le avevo scelto un vestito perfetto per la serata: era di un blu scuro che faceva da palco ai suoi occhi che passavano dal blu al grigio, non troppo corto e senza spalline. Sotto ci abbinò un paio di sandali bassi davvero belli e una borsa che li riprendeva per la tonalità. Era davvero bella, lei. È una di quelle ragazze che non si crede un gran ché, ma è "tanta roba messa in insieme". Così dicevano i ragazzi. Non è magra, altroché. Non si dà arie, si accetta per quello che è. Si piace davvero, come nessun altro.
"Il vestito è fantastico, lo adoro." Guardava il suo riflesso con gioia.
"Farà colpo su Louis." Le feci l'occhiolino e rispose con la linguaccia, guardandomi attraverso lo specchio.
"Sono quasi le 8, Louis dovrebbe essere a momenti." Si mise seduta accanto a me, scrutandomi con lo sguardo. Poi fece "Ma te non sei pronta?!" Suonava più come un'affermazione lamentosa, che come una domanda. Sempre se fosse stata una domanda.
"Non vengo." Feci mezzo sorriso.
"Ero talmente concentrata su di me, che non mi sono accorta di te." Si sentiva dal tono che era dispiaciuta. Scrollai le spalle e le feci un sorriso consolatorio.Bussarono alla porta.
"Mi raccomando, testa sulle spalle come dice Niall." Ridacchiai. Lei mi strinse in un forte abbraccio.
"Se hai bisogno di qualcosa, chiamami." Annuii e ci alzammo.
Arrivate alla porta, aprii quest'ultima e salutai Louis, che fece un largo sorriso quando vide America. Le mise un braccio intorno la vita e li salutai entrambi. Quando svoltarono dietro l'angolo, chiusi la porta e mi ci appoggiai con la schiena.Mi rialzai dopo qualche minuto, e mi guardai intorno. Di sonno non ne avevo. Pensai così di scrivermi gli orari delle lezioni e di iniziare qualche compito di letteratura. Mi misi seduta sul letto, con il computer sulle gambe e aprì una pagina bianca su cui scrivere.
Il professore ci aveva assegnato alcune tematiche su cui passarci del tempo, tra cui un tema da svolgere: che cos'è l'amore? Aveva però detto che non ci sarebbe stata una data per la consegna, ma che avevamo a disposizione questa ultima metà dell'anno scolastico per lavorarci sopra.Scrocchiai le dita, una per una. Le poggiai sulla tastiera in fretta e furia per le mille idee che saettavano nella mia testa. Quando i polpastrelli vennero a contatto con la superficie liscia dei tasti, e miei occhi caddero sulla scritta che cos'è l'amore?, ebbi il vuoto nella testa.
Staccai le dita, e quando saettò un'idea improvvisa, le riposi lì sopra. Ma il vuoto si fece di nuovo spazio.
Andai avanti così per altre due o tre o quattro volte. Forse cinque.
Improntata sicura su un'idea, che al momento sembrava interessante, mettevo le dita su quell'aggeggio e poof, vuoto.Allungai una mano e presi il telefono. Composi il numero della pizzeria, dove solitamente andavo, e ordinai una pizza.
"Arriverà da lei tra meno di un'ora, signorina." Fece il ragazzo dall'altro capo con troppa freddezza.
"Per te, cos'è l'amore?" Mi tappai la bocca con la mano libera, come se magicamente le parole potessero tornarmi in bocca, e strizzai gli occhi nella speranza che non avesse sentito, il ragazzo.
"Scusi? Non la sento bene." Nemmeno stava ad ascoltarmi.
Aprii la bocca, ma la richiusi riattaccando. Soffiai un lungo sospiro e appoggiai la testa al muro. Gli occhi caddero di nuovo sulla scritta che risaltava in quella pagina tanto bianca. Tamburellai le dita sui tasti, spostando lo sguardo dallo schermo alle unghie mangiucchiate.Spalancai gli occhi, osservandomi intorno. Mi ero appisolata per mezz'ora, se ricordo bene l'ultima volta che vidi l'orario.
Lo schermo del computer si era spento, e appena toccai un pulsante si riaccese, facendo saltare agli occhi la pagina bianca. Quest'ultimi si chiusero istintivamente. E li stropicciai.
Fuori era diventato buio, e non erano ancora le 8. Mi strinsi nella felpa che ancora indossavo dalla mattina."Il nulla." Decisi infine di scrivere, con apposito orario e data. Fissai imperterrita le parole: non c'erano altre lettere o parole o frasi o periodi che potessero descrivere meglio l'amore che sentivo ora.
Bussarono alla porta. Tolsi il computer dalle gambe e scesi dal letto, guardando nuovamente l'orario sul telefono.
Corrugai la fronte quando notai che era troppo presto per essere il fattorino delle pizze. Potrebbe essere America. Ha le chiavi lei, stupida. Mi rimproverai da sola. Magari è Dan: non si è fatto sentire per niente, e poi l'ho visto oggi pomeriggio con il gruppo. Sicuramente avranno invitato anche lui. Forse è venuto dopo non avermi visto con gli altri. Sorrisi all'idea.
"Arrivo subito." Dissi per chiunque fosse dall'altra parte, intanto che davo una sistemata al mio aspetto. Non era uno dei massimi, ma nemmeno uno dei peggiori. Ormai non potevo farci nulla.Raggiunsi la porta a grandi passi. La schiavai e abbassai la maniglia, aprendo quel poco che serviva per vedere chi fosse.
"Chi-" appena il mio sguardo incrociò quello dell'altro, le parole mi morirono in bocca. E il cuore perse un battito.~
Salve! È da un po' che non aggiornavo, ma ho avuto il cosiddetto blocco d' "autore" (così si dice?). Ora, però, sembro essermi sbloccata.
Anyway, eccomi qua con il capitolo fresco fresco. Cercherò di riprendere la costanza nell'aggiornare.
Comunque siamo arrivati a questo punto della storia, un punto a caso insomma, in cui Maddie sembra aver fatto pace con America, Dan non si è fatto sentire, e tutti tranne lei andranno alla festa di "ritorno" di Jason e Harry. Ma chi ci sarà dietro la porta?
Al prossimo capitolo! X