Capitolo 10

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"Disturbiamo?" Una voce, alle nostre spalle, sembrava come mi avesse svegliato. Le braccia di Louis mi avevano rilassato e il cervello aveva staccato la spina per qualche minuto.
"Ci siamo persi qualcosa?" Aprii gli occhi e mossi velocemente le ciglia, per migliorare la vista appannata. Mi staccai da Louis e lui mi lasciò libera, mettendomi le mani sui fianchi quando mi voltai e appoggiai la schiena al suo petto.
"Ehi.." Sgranai gli occhi ritrovandomi il gruppo davanti, compresi Jason e Harry. Sentii le mani di Louis stringermi i fianchi per rassicurarmi.
Avevano tutti un'aria interrogativa e divertita allo stesso tempo.
Nessuno aprì bocca.
"Non si può mai scopare in pace in questa casa." Sbottò Louis.
Gli diedi un colpetto sul ginocchio, sforzandomi di ridere imbarazzata. A Liam comparve un sorrisetto sul viso e Zayn gli diede una gomitata. Niall sgranocchiava le patatine in tutta tranquillità, godendosi la scena. America, Harry e Jason, a mia sorpresa, ci guardarono sbigottiti. Gli altri impassibili. Avvampai in volto, e mordicchiai il labbro guardando in tutte le direzioni.
"Mad" comparve all'improvviso Dan, che mi guardò con aria confusa appena vide la nostra posizione.
"Si stava scherzando, ragazzi" Fece Louis e tutti sembravano tirare un sospiro di sollievo "Ci siamo fermati ai preliminari." Tutti trattennero il fiato.
"Smettila, Lou." Scossi la testa, esasperata. Ma soddisfatta della reazione dei due. Louis scese dal muretto e avanzammo verso gli altri.
Mi chinai e mi massaggiai il piede dolorante, a causa dei tacchi.
"Male?" Mi chiese Dan, abbassando la testa.
Feci una smorfia annuendo.
"Se vuoi posso portarti.."
"Sali in groppa," lo sovrastò Zayn. "Per oggi basta amoreggiare." Si abbassò davanti a me e mi arrampicai sulla sua schiena, stringendo le braccia intorno al suo collo.
"E non guardatele il culo, specie te, signor Tomlinson." Zayn superò tutti e rientrò in casa con me sopra.
"Certo che lo farò." Rispose lui.

Erano passate alcune ore da quando eravamo rientrati.
Intanto avevamo fatto qualche giro di shot, avevamo parlato delle lezioni del giorno dopo, e ora stavamo facendo un giro di obbligo e verità in cui avevamo ammirato Niall cimentarsi in uno spogliarello, una limonata tra Kendall e Jaine come solito, qualche drink bevuto di troppo e qualche verità ridicole.
La testa mi iniziò a girare e mi accomodai sul divano, addosso a Dan.
"Harry, obbligo o verità?" Gli domandò Liam con tono distaccato.
"Verità." Rispose con medesimo tono.
"Hai obbligato Jason a fargli lasciare Maddie?" Alzai di scatto la testa dalla spalla di Dan, cercando di non far notare il mio nervosismo momentaneo.
"No." Non ci pensò un secondo in più.
La rabbia si era rifatta spazio dentro me, e non riuscii a controllarla.
"Cazzate." Esclamai alzandomi.
"Maddie" sussurrò Harry fissandomi.
"Possiamo andarcene Dan?" Mi guardò perplesso.
"Lasciami parlare" Si alzò prendendomi il gomito. Schivai la sua presa.
"Per favore" guardai Dan supplicante.
"Certo" annuì e si alzò.
Salutai tutti, seguita da Dan, che sembrò fulminare Harry con lo sguardo.

Era mezzanotte passata ed ero tormentata dal mal di testa. Forse avevo esagerato con i drink.
Seguivo gli alberi con lo sguardo fino a quando scomparivano dietro la macchina. Tenevo l'avambraccio appoggiato sul finestrino, e la fronte premuta contro quest ultimo.
"Non è stata poi così male, no?" Mi guardava a tratti senza deconcentrarsi dalla guida.
"Beh si." Poteva andare meglio, senza lui.
"Si può rifare, allora." Sorrise.
"Magari." Stentai.
"Perché non mi dici che avresti preferito la sua assenza, invece di sforzarti a mentire?" Si fece serio.
"Non ho mentito poi così male.. Ero riuscita quasi a fartici credere." Feci un sorriso innocente.
Lui mi scrutò con gli occhi, poi scosse la testa. E rise. Risi insieme a lui, per quanto ero ridicola.

Parcheggiò la macchina all'interno del campus. E fu così premuroso da accompagnarmi fino alla porta della stanza, anche se i suoi occhi erano stanchi.
"Penso tu debba andare a dormire." Lo osservai in volto.
"Mi sa proprio di si o domani non potrò seguire le lezioni." Si passò la mano tra i capelli, e quasi risi da quella sua fissazione.
Guardò la mia espressione cambiare "Tutto ok?"
Annuii, senza riuscire a trattenere un sorriso "Volevo dirti grazie per oggi."
"È un piacere. Quando vuoi." Era così carino, e altruista.
"Domattina possiamo passare alla caffetteria insieme, se vuoi."
"Può andare bene: alle 8 facciamo?"
"Va bene, a domani allora." Gli sorrisi.
Mi diede la buonanotte e se ne andò.
Chiusi la porta e tolsi subito le scarpe.
E mi buttai sul letto.



~



Salve, di nuovo! Siamo già al capitolo 10, e voi aumentate mano a mano. Per me è una gioia, una piccola soddisfazione.
Ultimamente sto cercando di allungare i capitoli gradualmente, intanto che vado avanti, così da non fare un distacco di un capitolo da 500 parole a uno di 2000. Almeno per arrivare ad una lunghezza media che soddisfi me e voi. Questo di capitolo però è leggermente più corto, poiché in questi giorni non ho molto tempo libero e ora non sto nemmeno bene. Quindi ho dedicato più tempo a correggere quelli indietro (soprattutto il settimo, in cui ho aggiunto delle cose che pensavo avessi già scritto), che come previsto avevano degli errori.
Un'altra cosa: mi sono ritrovata indietro con i capitoli, e ora li scrivo il giorno prima, o addirittura il giorno stesso. Però venerdì devo andare ad un concerto e penso di non aggiornare, neanche sabato e domenica. Se tra oggi e domani riesco ad anticiparmi con i capitoli troverò il tempo di aggiornare, se no..non lo so a quando andrà.
Spero comunque la storia vi stia piacendo. A presto! Xx


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