Capitolo 18

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Il presunto freddo ora era stato confermato, non appena fummo fuori dai dormitori.
Strinsi tra le mani il bicchiere caldo, del caffè che sorseggiavo tentando di riscaldarmi. Harry l'aveva bevuto tutto d'un fiato, senza gustarlo. Mi chiedevo se tutti i ragazzi fossero così indifferenti a tutte le semplici cose, magari troppo inutili per cui dare troppa attenzione. Proprio come quel caffè. A differenza di noi ragazze, che diamo importanza anche alla copertina di un libro, che controlliamo e ricontrolliamo quando si compra.

Il gruppo ci attendeva accanto l'entrata.
Diedi un bacio sulla guancia a Zayn.
"Niall?" chiesi guardandomi intorno mentre cercavo il biondino.
Mi mancava disperatamente, e volevo sapere come avesse passato la serata e raccontargli la mia. Chissà se è successo qualcosa con Debbie.
"Non so, dovrebbe stare qui a momenti. Ieri sera non stava in ottima forma, gli mancavi." fece Kendall.
"Ero arretrata con lo studio e mi sono messa sotto a studiare. Non ho quasi alzato testa dai libri." Ridacchiai, non essendo però troppo convincente.
O forse non l'hai mai abbassata la testa, forse.

Louis fece un cenno verso di noi, staccandosi dal muro mentre spegnava la sigaretta a terra.
"Amico, la serata era per noi due nell'unico locale aperto ad un gruppo di mocciosi," sorrise Jason, con un po' troppa enfasi.
Harry si avvicinò a lui, tenendo il capo basso, come un cane in attesa di ricevere qualche bastonata dal proprio padrone.
Jason non lo degnò di uno sguardo, essendo troppo occupato a spogliare una bionda ossigenata al suo fianco.

"Ma vedo, con gioia, che di aperto te hai trovato qualcos altro." Si voltò verso di me, dando un cenno di capo.
La sua faccia beffarda e la risatina snervante della bionda dai capelli ossigenati, e forse anche il cervello, mi diedero come una spinta facendomi inclinare in avanti con pugni fermi, pronta per colpire.

In attesa però di una risposta di rimando da parte del riccio perfettino.
Mi stavo domandando se lui fosse davvero quello che era stato con me fino al momento prima di oltrepassare l'area dei dormitori, o quello che ora stava appoggiato al muro con sfacciataggine come ad aspettare che noi altri, io e Jason, dovessimo tagliare corto perché lui aveva meglio da fare.

Qualcun altro sarebbe stato lì, a fare lo scemo di turno, dandosi una risposta. Ma io scema non ero, o forse si? E tanto meno non volevo stare lì impalata ad aspettare una risposta per chi fino al giorno prima era scomparso nel nulla.
Così mi ritrovai il bel faccino del finto biondo a pochi centimetri dal mio.

Quando ci fu un assordante suono, calò il silenzio tra i presenti. I miei nervi avevano agito prima dei neuroni, e il palmo della mia mano aveva toccato in modo poco cortese la guancia dell'altro.
"Ora anche te hai trovato qualcosa di aperto, per mia gioia."

Jason non reagì. Mise una mano su quello che sembrava essere il perfetto contorno della mia mano sulla sua guancia, mentre la bionda era diventata bianca in viso. Lui continuò a massaggiare la parte ferita, ridacchiando.

Capii di avere gli occhi chiusi solo quando li riaprii, intanto che tastavo il corpo di colui che avrei voluto davanti tutti quei mesi passati lontana da tutto e tutti, con calci e pugni.

Qualcuno si mise in mezzo, ostacolando i miei colpi.
"Vattene!! Fammi ammazzare quel pezzo di merda!!" Urlavo. Poi delle mani mi afferrarono da dietro e mi allontanarono dai due.
La mia vista, offuscata fino a qualche secondo da prima, si ristabilizzò. E l'adrenalina che avevo in corpo mi fece tremare le gambe.

Vidi Harry davanti Jason, che si allontanava sempre di più dalla mia vista. Qualcuno mi stava tirando lontano dal male. Quel male che mi aveva fatto bene.
"Harry.." sussurrai. Mi voltai e scorsi Zayn alle mie spalle. Iniziò a muoversi lentamente, con una fitta nebbia che ci divideva.
Sentivo chiamare il mio nome da mio fratello. Volevo rispondergli, ma le parole mi morivano in bocca e rimbombavano nella mia testa.

Sembrava una di quelle scene a rallentatore nei film, e la protagonista ero io. Mi sentivo sospesa in aria, come non ci fosse gravità.
Mi mossi indietro e mi girai più lentamente del previsto.

L'indifferenza di Harry, a pochi metri da me, mi fece gelare il sangue. Tanto che mi sentii accumulare tutto il peso in frazione di secondi.

L'ultima cosa che vidi fu poi la mano di Harry, che sembrava volesse riempire il vuoto che c'era tra noi.

Poi il buio.



~



Prima di tutto, buonasera.
Scusate l'assenza durata mesi. Ma il nulla ha fatto capolino nella mia testa, e per di più sono stata impegnata.
Ora torno con questo capitolo, che spero piaccia anche se è una specie di riscaldamento per la mia mente.
Cercherò di impegnarmi di nuovo, ma non posso assicurarvi un capitolo al giorno perché i diversi impegni scolastici e non me lo impediscono.
Facciamo un capitolo a settimana, così ho tempo per scriverlo e rileggerlo per eventuali errori.

Scusatemi ancora e buona lettura.
Xx

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 13, 2015 ⏰

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