CHAPTER 21

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"sono uguali a me"

"DESTRA, NO UN PO' PIÙ A SINISTRA"

"TI VUOI DECIDERE!" gridò il moro che continuava a tagliuzzare il demone.

"Senti è complesso da spiegarlo" sbuffai,

"non sei d'accordo?" dissi rivolgendomi al draghetto che aveva finito la sua foglia per prenderne subito un'altra.

"Si lo penso anche io sai" continuai osservandolo,

"ALEX, IL PUNTO!" mi richiamò Cole, mi voltai cercando di ritrovarlo.

"Ti ho detto a destra!" gridai.

"QUELLA È LA SINISTRA, MA HAI MAI FATTO SCUOLA!" urlai verso il moro scuotendo la testa.

"MAGARI SE VENISSI A DARCI UNA MANO, SAI SAREBBE GRADITO" ribatte schivando un colpo dell'essere tagliandolo successivamente. Vidi il biondo ridere continuando a recitare incantesimi e indebolire la cosa.

"Merda ha messo una barriera" sibilò Cole indietreggiando.

"Quel bastardo è più furbo del previsto"

"sai ricreare lo spazio tempo" mi chiese Mark, sbattei gli occhi per capire se avesse davvero detto ciò che avessi sentito.

"La maggior parte delle cose che faccio le faccio a caso. Quindi no non penso, sai" risposi alzando le mani verso l'alto.

"E tu dovresti essere figlia di un Dio" aggiunse il moro socchiudendo gli occhi giudicandomi. Lo incenerii con lo sguardo, sperando prendesse fuoco veramente.

"Okay, tranquilla. Indicami il punto con il braccio così che Cole possa creare un varco" ordinò il biondo cercando di riprendere fiato, annuii ritornando con gli occhi fissi sul demone. Era disteso, diviso in varie parti, era una visione alquanto disgustosa, storsi il naso per la scena orrida. Perlustrai la zona quando rividi il cuore battere. Si muoveva più lentamente, segno che stava cedendo; notai come iniziò a muoversi verso l'entroterra.

"Parte sinistra, sta cercando di scappare" esclamai puntando il dito verso il punto.

Il moro scattò colpendolo dritto nel luogo indicato, creando un corridoio netto. Mark ghignò richiamando Deresia a se e correndo dietro il moro, lo superò sfoderando due pugnali.

Lo trafisse dritto al centro del cuore.

Una forza disumana mi sballottolò all'indietro, cercai di aggrapparmi agli arbusti per non essere spazzata via.

"Ma che cazzo" borbottai rialzandomi a fatica, mi tenni la testa per il brusco spostamento. Il draghetto era rimasto immobile, stessa posizione, stessa azione che faceva da almeno un'ora, lo guardai sconcertata, non riuscendo a capire come avesse fatto a non essere stato catapultato via.

"RAGAZZI" esclami riprendendomi, mi voltai trovandoli entrambi a terra. Corsi nella loro direzione, aiutando il moro a mettersi a sedere.

"Stai bene?" chiesi cercando se avesse ferite,

"si, cazzo, mark"

Silenzio.

"MARK" gridò voltandosi mugolando per il dolore alla spalla. Il biondo era a pochi metri di distanza steso faccia a terra.

Vi era sangue.

Spalancai gli occhi alzandomi raggiungendolo in fretta,

"MARK! MARK!" lo chiamai voltandolo.

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