CHAPTER 7

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                                                      L'apparenza delle cose"

"Che vuoi dire?" domandai inclinando la testa da un lato guardandolo confusa, era come se tutta la paura verso di lui fosse svanita. Eravamo in una situazione abbastanza bizzarra, il mio cervello stava rielaborando tutto ciò che era successo, ma non riusciva ancora ad assimilarlo fino in fondo, non volevo credere a ciò che avevo visto, forse perché mi spaventata ; ma una minuscola parte della mia mente era come dire, sollevata per aver forse trovato una soluzione alla mia situazione. Il moro non si mosse di un millimetro, continuò ad osservarmi ridendo comodamente appoggiato allo stipite della porta. Lo vidi sospirare scuotendo la testa, per poi muoversi lentamente oltrepassandomi. Mi voltai richiamando la sua attenzione, i nostri sguardi si scontrarono nuovamente, puntai le mie iridi nelle sue, erano sempre di un rosso acceso, cercai di non distogliere lo sguardo, volevo capire cosa stesse pensando, o forse stavo cercando ulteriori risposte. Rimanemmo in quella posizione per svariati minuti, i suoi occhi non accennavano a tornare color scuro, stavo iniziando ad innervosirmi per il suo mutismo, esigevo delle risposte, avevo appena scoperto di essere ricercata da degli uomini sconosciuti, che volevano la mia testa. Alzai un sopracciglio sbuffando rumorosamente.

"Allora, ti voglio ricordare che a quanto pare sono un bersaglio per dei tizi sconosciuti" dissi alzando le mani verso l'alto per poi continuare con le mie lamentele,

"anzi, se devo elencare tutte le cose, la situazione è più grave.

Punto uno sei entrato in casa mia non so ancora come,

punto due mi hai detto che non sono umana e che c'è gente che mi vuole morta a caso,

punto tre ci sono dei cazzo di tizi che si aggirano intorno alla mia casa e non so come o cosa ha creato una barriera e poi c'è quell'animaletto che continua a com..".

Non feci in tempo a finire le mie lamentele che due dita si posarono sulla mia bocca zittendomi.

"Hai finito?" Chiese con tono autoritario, lo guardai male, ma cercai di mettere da parte la testardaggine e lasciarlo continuare. Fece un respiro spostando la sua mano dalla mia bocca alla guancia, accarezzandola dolcemente.

"Dio quanto ti lamenti!"

"SCUSAMI!!!" Controbattei infastidita, si mise a ridere come un bambino, non ci trovavo niente di divertente, lo fulminai con lo sguardo; lui mi scompigliò i capelli.

"So che non stai capendo, stammi a sentire lo so, e su quello che ti ho detto prima era riferito al fatto che non pensavo che fossi già in grado di costruire delle barriere. Per di più così potenti, essendo che i tuoi poteri hanno iniziato a manifestarsi solo da qualche mese" disse con tono calmo.

Poteri?

Barriere?

Più lo ascoltavo più pensavo di sognare. Avevo sempre detto di smettere di fumare o bere così tanto caffè, iniziavo a vedere le cose. Mi schioccò le dita davanti al volto facendomi cenno di riprendermi, mi strinsi nelle braccia cercando di collegare i vari punti ma mi era impossibile.

"Ehm...non ho eretto nessuna barriera non so nemmeno come si faccia.." dissi.

"Cosa interessante. Questo significa che l'hai creata durante una tua allucinazione, sei molto più avanti di quello che avevamo calcolato" continuò il ragazzo, cercai di stargli dietro ma sentii la stanchezza avere la meglio, sbadigliai stropicciandomi gli occhi per poi avviarmi verso la mia camera.

"Ascolta sono distrutta, e credo di capire meglio tutto ciò da sveglia, ti direi di uscire ma ho paura che quegli uomini tornino, quindi a mio malgrado puoi rimanere. Non che io abbia altra scelta." sentenziai puntando gli occhi nei suoi, vidi il suo sguardo illuminarsi e accennare un sorriso.

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