CHAPTER 38

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"Alexis"


Era sera, la luna entrava filtrando dalle vetrate illuminando per metà il corridoio del piano superiore. Il vento muoveva le chiome degli alberi creando un fruscio continuo, oltre a quello vi era solo il silenzio. Camminavo lentamente lungo le assi di legno del pavimento, la porta sul fondo si aprì mostrando il moro uscire dalla sua stanza; alzò lo sguardo incontrando il mio. Mi sorrise dolcemente venendomi incontro tirandosi i capelli all'indietro e arruffandoseli leggermente.

"Ehi sei sparita, alla fine hai risolto il problema del mal di testa?" Domandò con tono preoccupato diminuendo la distanza tra di noi.

"Ah e come è andata con Leo.."

Cole non riuscì a finire la frase che il suo corpo si scontrò a terra, il rumore del suo peso che cadeva rituonò in tutto l'ambiente.

Mi massaggiai la mano con cui avevo appena sferrato il pugno sul suo viso, lui tirò su la testa confuso e alquanto scioccato.

Poi si immobilizzò, non appena vide i miei occhi.

Freddi.

Apatici.

"Scricciolo" iniziò lui.

"Non osare chiamarmi in quel modo" sibilai a denti stretti, vi era rabbia nella mia voce, vi era dolore. Il ragazzo si alzò toccandosi il viso, vedevo la paura nei suoi occhi, come se avesse capito cosa stesse succedendo.

"Alex io"

"no ora tu stai zitto.

Parlo io adesso" sentenziai ammutolendolo.

Alzai i miei occhi cremisi che si incastonarono nei suoi scuri, nessuna lacrima cadde, era come se non riuscissi a provare niente.

Ghignai, un sorriso amaro, macabro.

"Sai cosa è divertente Sanders, il modo in cui tu mi hai manipolato per tutto questo cazzo di tempo, ed io ci sono cascata. Davvero un bel lavoro."
"Alex"

"ho detto che parlo io" dissi alzando la voce.

"Devi stare più attento a ciò che lasci nei tuoi cassetti" continuai.

Vidi gli occhi di lui ingrandirsi a dismisura comprendendo all'istante di cosa stessi parlando.

"Cazzo, io mi fidavo di te Cole, eri l'unica persona di cui mi fidavo ciecamente. Ma sai, ho imparato che in tutta la mia vita tutti mi hanno mentito, incluso tu."

"Alex davvero lasciami spiegare io" balbettò freneticamente, le lacrime gli rigavano il volto bagnando la sua maglia panna.

"Spiegare che cosa Cole?

Che hai fatto tutto questo solo perché vuoi uccidermi."

FLASHBACK

Alexis's pov

Afferrai le pagine in tutta fretta uscendo poco dopo dalla sua stanza e affrettandomi ad entrare nella mia. Mi chiusi la porta alle spalle, respiravo pesantemente, l'aria mi mancava, era come se non riuscisse a passare all'interno dei miei polmoni. Afferrai il bordo della scrivania con forza.

Poi rilessi quei maledetti fogli un ulteriore volta.

Cara figlia,

devi essere a conoscenza di una questione di vitale importanza.

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