CHAPTER 11

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"Menzogne"

COLE'S POVE

Stropicciai gli occhi confuso, non capendo dove mi trovassi. Emisi un grande sbadiglio, stiracchiandomi le braccia che si erano indolenzite. Mi resi conto di star sudando più del dovuto, arricciai il naso sentendo un peso sul mio petto. Un peso al quanto morbido. Abbassai gli occhi trovando la castana beatamente addormentata. Rimasi alcuni secondi ad osservarla, faceva strano, averla lì, poterla toccare. Per così tanti anni l'ho cercata trovando buchi nell'acqua, ed adesso ci stavo letteralmente dormendo insieme. Un sorriso mi spuntò sulle labbra, le accarezzai i capelli mossi, spostandole alcune ciocche dal viso. Vidi che si mise comoda, attorcigliando il suo braccio intorno al mio collo.

"No assolutamente tu non sei per nulla cotta di me" ridacchiai continuando a giocare con i suoi capelli. Portai la testa all'indietro sospirando profondamente, guardai l'ora segnata sulla sveglia lilla sul comodino.

8.10

Sprofondai lentamente nel letto rendendomi conto di che ore fosse.

Un pizzicore mi pervase il naso, aprii gli occhi di scatto.

"Qualcuno sta tornando" dissi guardando il soffitto.

Poco dopo il rumore delle chiavi che aprivano il portone principale pervasero tutta la casa.

Sorrisi.

"Oh cazzo!" esclamò la ragazza alzandosi di scatto, accorgendosi poco dopo di come fosse messa. Mi guardo cercando di non farmi notare l'evidente rossore.

"È mia madr"

"CHRIS, SONO A CASAAAA!" la voce tuonante della donna si espanse in tutta l'abitazione.

"Madre..." sospirò buttando la testa nell'incavo del mio collo. Ridacchiai, sentendo lei sospirare pesantemente, per poi lamentarsi mentre si alzava dal letto goffamente.

"Non proferire parola." Mi ordinò lanciandomi un'occhiataccia. Alzai le mani in segno di difesa.

"Okay capo" dissi mimando il gesto dei militari quando si mettono sull'attenti.

"Ahhhh" continuò sbattendosi una mano sulla fronte.

"Adesso scendo, faccio finta di niente.

NO.

SI.

No pessima idea" disse farfugliando tra sé e se, guardai la scena divertito. Vi era lei che camminava in cerchio creando un qualche tipo di rito satanico. Cercai di trattenere le risate, ma era troppo buffa così scoppiai a ridere.

"SHHHHH" sussurrò tappandomi la bocca.

Sentimmo i tacchi della donna salire le scale. Ci guardammo negli occhi spaventati per una frazione di secondo.

"Oh cazzo sta salendo" disse con aria preoccupata, si alzò di fretta raggiungendo la porta.

"Resta lì, sono seria" mi disse minacciandomi. Annuii divertito ridacchiando. La vidi roteare gli occhi scomparendo dietro la porta.

CHRIS'S POVE

"Mamma ehi" dissi con voce non molto sicura, stavo letteralmente tremando. Non sapevo come affrontare la cosa, come iniziare.

"Ehi tesoro sei qui, pensavo dormissi ancora" disse sbucando dalle scale. Era perfetta come al solito, con lo chignon raccolto senza un capello fuori posto. La camicia senza una piega, in perfette condizioni, mi raggiunse regalandomi un' abbraccio.

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