Capitolo 29: La lettera

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"Non puoi scegliere di essere ferito in questo mondo, vecchio mio, ma hai qualche possibilità di scegliere da chi farti ferire. A me piacciono le mie scelte. Spero che a lei piacciano le sue"

"Colpa delle stelle", John Green 

Cara Rosa, 

so che ci conosciamo poco e probabilmente a causa della mia timidezza, di me non ricorderai molto... di solito le persone non prestano mai attenzione ai tipi silenziosi come me, li ritengono strani, hanno quasi timore ad avvicinarsi.

Ammetto di avere tanti difetti, come tutti del resto, però c'è una cosa che so fare meglio di chiunque altro: ascoltare.

Ne ho ascoltate tante di storie durante la mia adolescenza e non solo, sono sempre stato zitto, ho fatto in modo che gli altri si sentissero a loro agio, li ho sempre sostenuti, consigliati, sia per quanto riguardava avvenimenti positivi, sia negativi.

Ho sempre la sensazione di non essere davvero me stesso senza gli altri, è come se riuscissi a scoprirmi soltanto grazie a questi e alle loro confidenze. Qualcuno questa la chiama "empatia", ma secondo me è soltanto amore. Sì, perchè amare,  significa essere capaci di dedicare un po' del nostro tempo all'altro, lasciare che egli ci porti nella sua vita, seguirlo nel buio e nella luce.

Non so quando ho iniziato a conoscere Anna, a scavare nella sua anima, semplicemente è successo. Hai presente quelle amicizie che durano da una vita e non ti ricordi più quando e come sono iniziate? Ecco, è stato più o meno così, lei un giorno mi ha detto:

-Enrico, ti devo parlare- 

Non è importante il quando, il contesto, il luogo o la tonalità della voce con cui disse ciò, quello che conta davvero è tutto il resto.

Mi raccontò tutto quello che le faceva male da tempo e che lei non riusciva più a tenersi dentro, perchè anche se ci metteva tutta la sua forza, anche se si impegnava al massimo, quello tornava più grosso e spaventoso di prima.

Non temere, la storia di Anna è quella di tante altre ragazze della sua età, che hanno affrontato diverse vicessitudini, per poi scoprire di essere più fragili di quel che mostravano tanto.

I genitori di Anna stanno divorziando e non a causa sua o per ciò che è accaduto quella maledetta notte, no, la storia va avanti da tempo. Sua madre tradisce suo padre da circa tre anni, egli in passato ha fatto finta di niente, come se la cosa non gli riguardasse, ha raccontato a parenti, amici e a se stesso  tante belle bugie e poi, quando ha iniziato a non crederci più, ha chiesto il divorzio.

Questi anni per lei sono stati molto difficili, perchè ha assistito a liti, urla, parole e commenti cattivi, taglienti, che mai nessuno si immagina possano uscire dalle bocche dei propri genitori, coloro che ti hanno messo al mondo, ti hanno insegnato a parlare, a camminare e si sono giurati amore eterno sull'altare.

Io non so se tu ci creda o meno all'amore che dura per sempre, tanti ad esempio credono esista solo nelle favole, io non sono sicuro nemmeno di questo... quello che voglio dire è che, come saprai bene, le favole finiscono con "felici e contenti" e poi? Cosa accade dopo? Perchè in seguito al lieto fine non continuano a raccontare? Tutti pensano che la favola sia conclusa, ma io sono fortemente convinto che i problemi iniziano proprio dopo il lieto fine.

Ebbene, Anna ebbe il suo bel finale, rosa e fiori, degno di stare in copertina su un libro di fiabe dei fratelli Grimm, dopo però, iniziò la vita.

Capì che non poteva fare nulla per salvarsi, perchè ormai, davanti i suoi occhi l'incantesimo della famigliola felice si era spezzato, ma poteva ancora salvare Cate, la sua sorellina e ci provò. 

Ci provò davvero tanto, si prese cura di lei, fece tutto quello che i grandi si dimenticavano: si assicurava che avesse sempre da mangiare, che non prendesse freddo, che dormisse e che stesse sempre bene. 

Ma soprattutto si accertò che almeno lei fosse felice.

Perchè la tua amica, nonostante i sorrisi, le belle parole, le battute, le risate, le feste, il rossetto rosso sulle labbra, i vestiti corti con lo spacco, il motorino e gli amici, si consumava da dentro  ogni giorno di più.

Sai, io ci sono passato e so cosa vuol dire non riuscire ad accettarsi, tutti che ti dicono quanto sei bello o bella, intelligente e forte, ma tu non ci credi.

E se non ci credi tu per primo, chi mai lo farà al tuo posto? Nessuno. Questa è la verità.

Rosa, Anna ti amava. 

No, non intendo il tipo di amore che ho descritto prima, non si tratta di un legame di amicizia questa volta, ma di ciò che ti fa battere il cuore talmente forte che ti sembra un cavallo imbizzarrito senza redini. Mi riferisco alle gambe che tremano, alla mente che non smette di pensare a quella persona, che più passa il tempo e più diventa importante, speciale. 

Ecco, Rosa, tu per lei eri speciale. Eri ciò che le faceva tornare il sorriso al mattino, ciò che le dava le forze per andare avanti, per continuare a fingere di essere quella versione di Anna sicura di sè, testarda e sognatrice, che tutti conosciamo.

Lei nella sua vita scelse te, Rosa, scelse sempre te. 

E non importa che tu non te ne accorgessi, Anna avrebbe continuato ad amarti da lontano, in silenzio e di nascosto, se solo questo le avesse assicurato di non perderti mai. 

Come potrai capire, ci ha sofferto molto quando ti sei messa con Tommaso, ma desiderava talmente tanto far parte della tua vita, sostenerti e starti accanto, che soffocò il dolore e la gelosia. Fu come quando non hai voglia di pulire e nascondi un po' di polvere sotto il tappeto o sotto un mobile, gli altri non se ne accorgeranno mai, ma tu sai qual è la verità e non potrai fare a meno di ricordartela ogni volta che ci passi accanto.

Spero che adesso ti siano più chiare diverse cose sul suo conto e mi auguro che questo non cambi l'idea che ti eri fatta di lei... sul serio, Rosa, mascherare ogni giorno ciò che provava per te, i suoi sentimmenti e le sue preoccipazioni per il divorzio dei suoi genitori, fu estremamente difficile anche per lei.

Posso dire con sicurezza che Anna l'abbiamo amata tutti, era impossibile non farlo, quella ragazza meritava tutte le forme di amore presenti se questa terra e tanto altro ancora.

Detto ciò, ti faccio le mie condoglianze, anche se penso di consegnarti questa lettera al funerale, Martedì, scusa se ho preferito scrivere, ma come ormai sai, a parlare non sono molto bravo. 

Ti auguro di trovare il tuo lieto fine Rosa, non avere paura per ciò che accadrà dopo, perchè ne vale davvero la pena. 

In conclusione, anche io ho un segreto, questa storia delle fiabe non è una mia idea, ma di Anna, che una volta mi disse: 

- Il mio lieto fine è Rosa e sempre lo sarà, dopo averla conosciuta, iniziò la mia vera vita e ne è valsa la pena di vivere ogni disavventura, soltanto per lei- 

Quindi sì, Rosa, lei ha vissuto ed è morta per te. Per vederti sorridere un'altra volta.

Con affetto,

 Enrico 





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