Capitolo 24: Lasciala andare

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" Momento cruciale: l'istante in cui la vita cambia all'improvviso e non ti resta che raccoglierne i pezzi. " Jennifer Niven, "Respiro solo se tu"

Il sole era appena sorto nel cielo, dalle tende della finestra si potevano scorgere alcuni raggi timidi di sole. La casa era assolta nel silenzio, come se un po' della notte passata ne fosse rimasta incastrata.

Allungai un braccio e sentii il calore del corpo di Tommaso, la pelle liscia e i muscoli rilassati.  Mi voltai per vederlo meglio, mentre dormiva sembrava in pace con il mondo, come se nulla mai lo avesse fatto arrabbiare o lo avesse deluso.

Rimasi ad osservarlo, cercando di scolpirmi quell'immagine in mente, mi chiedevo se sognasse e se io facessi parte di quelle fantasie. 

- Ti ricordi quando guardavamo "Rapunzel"?- Chiesi sussurrando, non mi aspettavo davvero una risposta, ma sentivo soltanto il bisogno di dare voce ai miei pensieri.

- Io sì, me lo ricordo e mi ricordo anche quando mi facevi guardare il "Re Leone" o quando Anna voleva guardare la "Sirenetta". Ricordo tutto, le cadute, i pianti, le risate, ogni estate trascorsa sotto le stelle, ogni inverno davanti al fuoco. 

Potrei raccontare i nostri primi giorni di scuola e gli ultimi come se fosse stato ieri, le insufficienze che prendeva Anna, le tue lodi, i miei quaderni scarabocchiati.

Sai, mi ricordo persino le trame dei libri che mi facevi leggere, i regali che ti ho fatto negli anni e che tu hai fatto a me, i mille tagli di capelli diversi che hai cambiato...- Sorrisi, fermandomi un secondo a riflettere mentre lo ascoltavo respirare lentamente.

- Il punto è che non mi serve giocare a "Ricordi a galla" per sapere che so tutto di voi... o meglio, sapevo... prima era tutto così semplice, vi guardavo e vi capivo al volo, non c'erano segreti, ora le cose si complicano di continuo e io a volte non so gestirle. Davvero, ci sono giorni che proprio non vi capisco, nè tu, nè Anna e forse nemmeno me stessa. Lo so, lo so, lo so che è normale, perchè siamo adolescenti ecc ecc ecc... bla, bla, bla, bla.... però... però...- sospirai, mi sdraiai guardando il soffitto, - però spesso ho paura che alla fine tutte queste cose le ricorderò soltanto io.-

Avevo gli occhi lucidi e non riuscivo a spiegarmi cosa stesse succedendo dentro di me, quando delicatamente gli accarezzai i ricci castani e proseguii: - Devi promettermi che te ne ricorderai anche tu. Se sei davvero qui, come dici, non mi lasciare sola, abbandonata ai ricordi, aiutami a custodirli, non rimnegarli mai, qualsiasi cosa accada. Promesso?- 

Tommaso dormiva profondamente e la mia promessa rimase appesa alle pareti verdi della stanza, in attesa che lui si svegliasse e la raccogliesse. Una richiesta così semplice, eppure non ero sicura che sarebbe bastata per tenerci uniti, per evitare che un giorno,  il mondo ci dividesse.

- C'è una scena del film di "Rapunzel" in cui Eugene chiede a lei se sta bene ed ella risponde che è terrorizzata. Ecco cosa dice: "Ho passato diciotto anni della mia vita guardando da una finestra e chiedendomi cosa avrei provato guardando quelle luci salire nel cielo. Ma... se ora, niente di quello che ho sognato si avverasse?"

Mi sento proprio così: ho passato l'infanzia e l'adolescenza con te, ho sempre sognato di crescere insieme a te ed Anna e adesso ho solo paura che voi siate andati avanti senza di me e che io nemmeno correndo possa raggiungervi...- 

Un raggio di sole più caldo gli accarezzò una guancia, risaltando le lentiggini e il rossore dei baci rimasto dalla sera prima, non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, volevo svegliarlo, assicurarmi che fosse tutto vero, ma non lo feci, perchè sapevo che difronte a quegli occhi cioccolato non sarei stata in grado di dire nemmeno una parola.

- " Si avvererà" La confortò così Eugene. 

" E se anche fosse? Che farò poi?" Chiese lei.

" Bè, è la parte migliore, direi. Vuol dire che ti cercherai un nuovo sogno" Rispose. -

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