[IN CORSO]
La storia parla di Nora Nott, sorella di Theodore Nott, che appartiene alla casata di Serpeverde e inizia il suo sesto anno ad Hogwarts.
Se non avete visto o letto la saga di Harry Potter non leggete.
Avvertenze: uso di linguaggio che...
"Se non riesci a trovare lo spirito delle vacanze nel tuo cuore, non lo troverai mai sotto un albero." Michael Holbrook
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NORA MERYL NOTT
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Oggi era la Vigilia di Natale. Ma per me, ormai da troppo tempo, questo era solo un giorno come gli altri.
Ho sempre amato questa festa e tutt'ora la amo, ma ho perso lo spirito e so che non tornerà più.
Mi alzai dal letto di Mattheo, un po' svogliatamente e scesi al piano di sotto a fare colazione.
La casa era uguale agli altri giorni, non era addobbata.
Ma alla fine che mi aspettavo, i Riddle di certo non festeggiano il Natale.
Mi sedetti a tavola e trovai solo Tom.
« Buongiorno » gli rivolsi la parola.
Mi fece cenno di saluto con il capo, tornando poi a mangiare, facendo regnare il silenzio.
Decisi di spezzarlo.
« Non addobbate mai casa per Natale? »
« No. Ti sembro il tipo che mette le palline nell'albero? O mio padre ti sembra uno che impacchetta regali davanti al camino? » disse sarcastico
« Decisamente no »
« Ma quest'anno ci sono io, per cui la casa verrà addobbata, non preoccuparti, tu potrai startene seduto a rilassarti, io preparerò tutto. » dissi convinta.
« Il Natale è solo una favola che raccontano ai bambini, Nora. In casa mia non voglio vedere niente di tutto ciò che avevi pensato di mettere » fu serio.
« Ma perch- » mi interruppe.
« Il Natale non esiste, smettila di comportarti come una bambina, smettila di sognare » affermò alzandosi dal tavolo e lasciandomi lì da sola travolta dai pensieri.
Forse aveva ragione. Dovevo smetterla di sognare.
Volevo addobbare la casa solo per renderla meno cupa, per auto convincermi che il Natale poteva ancora salvarsi, per auto convincermi che lo avrei passato con i miei genitori, credevo nel Natale per loro.
Ma forse Tom aveva ragione, dovevo finirla.
« Lascialo stare, è sempre il solito guastafeste » mormorò il ricciolino che comparse all'improvviso.
« Buongiorno Mattheo » gli sorrisi.
« Buongiorno » sorrise anche lui.
Si sedette di fronte a me a tavola e prese a mangiare.
« Tu credi nel Natale? » gli chiesi d'un tratto.
« No. Ma non mi piace rovinarlo agli altri » disse
