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"Un giorno la paura bussò alla porta.
Il coraggio andò ad aprire
e non trovò nessuno."
(Martin Luther King)

NORA MERYL NOTT

Mi ero svegliata prima di tutti, tranne di Narcissa che era già sveglia ad annaffiare i fiori. La vedevo dalla finestra perché stavo ammirando il giardino di Villa Malfoy. È sempre stato un posto magico ai miei occhi, era l'unico luogo della casa non tetro.

Nel giardino immenso c'era una sorta di labirinto che conduceva ad una piccola veranda in cui si trovava un piccolo tavolino rotondo e due sedie, dove solitamente Cissy prendeva il tè.

Avevo dormito si e no quattro ore, non riuscivo a smettere di pensare alle mani di Mattheo su tutto il mio corpo, e questo mi aveva fatta dormire poco e niente.

Distolsi lo sguardo dal giardino e uscì dalla stanza.
Scesi le enormi scalinate e arrivai fino alla cucina dove con mia sorpresa trovai lui. Ero sicura che non ci fosse nessuno sveglio, eppure a quanto pare non era così.

« Ti sei appena svegliata biondina? »

« Già da un po' a dir la verità, credevo che tu stessi dormendo » affermai sedendomi a tavola e sorseggiando il caffè caldo che qualche elfo, probabilmente, aveva portato da poco.

« Ti sbagliavi »

« Non riuscivi a dormire? » chiedemmo entrambi nello stesso momento e scoppiammo in una fragorosa risata.

Mi beai del suono della sua, così bella da sentire.

« No » risposi per prima alla domanda,
finendo di ridere.

« Neanch'io » disse anche lui.

« Come mai? » azzardai a chiedere.

« Ti pensavo » non potei fare a meno di sorridere quando udì queste parole.

Due parole, nove lettere. Soltanto due parole erano riuscite a far battere il mio cuore all'impazzata.

Ci pensavamo entrambi.

« Anch'io, ti pensavo anch'io »

Un sorriso a trentadue denti si formò sul suo viso angelico e sentì le farfalle nello stomaco soltanto guardandolo.

Questo ragazzo mi farà impazzire.

Vidi Narcissa entrare in quel momento in casa e notai che ci osservava con un sorriso.

Quella donna era una seconda madre per me, c'è sempre stata per me e non potrò mai ringraziarla abbastanza per questo. Mi ha accolta in casa sua come una figlia quando i miei genitori erano morti, e per un po' di tempo io e Theodore abbiamo vissuto con lei, Draco e purtroppo anche Lucius. Ma poi nostro "zio" ha comprato una casa nuova - proprio vicina a quella di Lord Voldemort - in cui ho solo brutti ricordi, e ci ha portati a vivere con lui, dato che è il nostro tutore e l'unico membro della famiglia che si trova a Londra.

Kol Mikaelson. Una persona che a detta di mio padre, era buona, ma che adesso, di buono non ha proprio niente.

È una delle persone che più mi ha fatto del male, mentalmente e fisicamente. È una persona che non si può definire uomo. Una persona che non vale niente e che non ritengo tantomeno uno zio.

Beyond Pride - Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora