9-Give me mad love

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"Cosa hai fatto ai capelli?" dissi sbalordita, troppo brilla per non ridere.
"Diciamo che mi piace cambiare, oggi va così, magari domani mi rifaccio le treccine" disse Tom, stampandomi un bacio affettuoso sulla guancia.
"Stai bene con i dreadlocks, devo ammetterlo!" ammisi.
"Allora, ti va un altro drink?" mi chiese Tom.
"Volentieri" e andò al bar a prendere due drink.
Per la seconda volta, sapevo cosa sarebbe accaduto... cercai con lo sguardo Eva, lei mi vide e capii subito. Non molto dopo me la trovai vicino, così approfittai per dirle:" Qualsiasi cosa accada, tu resta qui!"
"Ai tuoi ordini, capo!" rispose e la lasciai andare.
Intanto Tom arrivò con i due drink e me ne porse uno. Si avvicinarono anche i ragazzi, e ci salutammo a turno.
"Marleen, sei FA-VO-LO-SA! Farai venire un attacco di cuore a tutti noi, se non te ne vai subito!" scherzò Bill.
Intanto Gustav invitò Eva a ballare e lei subito accettò. Dopo poco li raggiungemmo e partì "Mad Love" [‼️Vi allego la canzone⬇️‼️]

Tom mi prese per i fianchi e iniziò a baciarmi il collo. Tirai leggermente i suoi dread, e lui si strinse ancora di più a me. Mi sussurrò all'orecchio:"Questa volta non scapperai via da me..." mi lasciai trasportare dalle sue parole ed inaspettatamente mi prese in braccio e mi portò nel posto del giorno prima. Mi mise a terra e avvicinandosi mi premette vicino al muro, il suo braccio era vicino al mio volto, lo guardai prima negli occhi e poi gli diedi un morso sull'avambraccio, questo gesto lo fece eccitare... mi accarezzò con l'altra mano il viso, e portò il suo pollice alle mie labbra. "Sicura di volerlo fare?" mi chiese ed io annui lentamente.
TOM P.O.V.
Non mi bastò altro, avevo il suo consenso e così potei liberare la mia passione. Lei era così fragile, che prestai la massima cura e la massima attenzione nei suoi confronti. La baciai appassionatamente, aveva oltre che un ottimo profumo, un sapore squisito, non ne avrei più fatto a meno di lei. Era semplicemente inebriante, una droga. Le mie mani la esplorarono, centimetro dopo centimetro  arrivai alla sua pelle, era incandescente. La presi un'altra volta in braccio e la feci sedere su un tavolino. Toccai le sue cosce, mi feci strada tra di esse ed iniziai a baciarla, toccarla...  E così successe, emozioni travolgenti, sia per lei ma soprattutto per me. Non era la prima volta ma la sensazione fu come quella. Entrambi raggiungemmo l'apice del piacere... Non ero sazio, il mio corpo bramava il suo, e ci fu una seconda ed una terza volta. Sfiniti ci stendemmo a terra, l'abbracciai. Mai in vita mia ero stato così soddisfatto e felice...
***
E così successe, il suo volte mentre veniva era un qualcosa di indescrivibile, la sua abilità, la sua cura, i suoi movimenti erano fuori dal normale. Mi sentivo bene...
"Tom io credo sia meglio tornare dagli altri, si staranno preoccupando" dissi, soddisfatta e ridendo.
"Nah, sanno i miei "modi di fare", restiamo così almeno un altro po'". Rispose e mi diede un bacio in testa.
Dopo una ventina di minuti, ci ricomponemmo e uscimmo da quello sgabuzzino. Raggiungemmo gli altri e prendemmo un altro drink a testa. Sembrava volassi sulle nuvole, ancora non avevo realizzato ma si, era proprio successo. Eva mi guardò e mi diede qualche gomitata. Risi, e risi ancora, era un sogno ad occhi aperti.
Trascorremmo così tutta la serata, verso le 3:30 uscimmo dal locale e ci dirigemmo verso le auto. Eva mise in moto e prima di salire io e Tom ci guardammo un'ultima volta.
Bill si fermò, con la sua macchina, al lato del guidatore e disse:" vi scortiamo fino a casa, non si sa mai!"
"Oh ma che gentleman, vediamo se ci raggiungi" disse Eva impazzita, premendo a fondo il pedale dell'acceleratore. Sfrecciò per le strade di Berlino, come una pilota di formula 1. La mia amica era imbattibile, Bill e gli altri ci stavano dietro ma ahimè erano troppo lenti. Arrivammo fuori casa mia e salutammo i ragazzi. Aprii il cancello ed Eva parcheggiò davanti il portone. Salimmo le scale in silenzio e ci chiudemmo la porta alle nostre spalle. Eravamo troppo stanche ma dovevamo aggiornarci sugli eventi trascorsi, quindi cercai di raccontarle ogni dettaglio e lei ne rimase sbalordita. Anche io lo ero ancora. Detto ciò, spensi la luce e ancora truccate e vestite di addormentammo.
TOM P.O.V.
"Tom allora è successo?" mi chiese Bill incuriosito.
"Si." Risposi freddo.
"Io credo davvero di volerle bene, fratello. È come un piccolo sole, e non merita di essere coperto dalle tenebre. Fai attenzione, in futuro..." disse laconico.
"Sai benissimo in che situazione mi trovo Bill, non è facile. Ne conosci anche le conseguenze e questo mi rende ancora di più un vigliacco. Ma io non posso rinunciare a lei. Cazzo, non doveva proprio andare così!" detto ciò arrabbiato tirai due cazzotti sul tavolo e me ne andai a dormire.
***

"Ci incontreremo ancora?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora