29- We are back

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Passarono finalmente i dieci giorni e Tom la sera del nono giorno mi inviò un messaggio:" Domani, aeroporto ore 17:00". Il giorno dopo io ed Eva arrivammo al luogo dato, con una mezz'ora di anticipo, non stavo più nella pelle...
***
Per primo arrivò Tom, corsi nella sua direzione e gli saltai addosso, per il troppo movimento la sua valigia cadde. "Heyy, anche tu mi sei mancata tanto, ma conserva le energie per stasera ;)" e facendomi scendere mi baciò. Fu un bacio lungo e piacevole... Ci staccammo e corsi verso gli altri, uno ad uno ci abbracciammo e lo stesso fece anche Eva. In lontananza, con la coda dell'occhio vidi Hanya Kaiser, perfettamente vestita e con tacchi vertiginosi, era al telefono e sfilando come se fosse una modella su una passerella si avviò all'uscita. Noi sei prima di andarcene, ci prendemmo qualcosa da bere al bar dell'aeroporto ed iniziammo a parlare. "Finalmente siamo tornati a casa, ma questo tour è stato pazzesco... le fan italiane credo siano le migliori al mondo" disse Bill, stiracchiandosi. "Le migliori al mondo a fare cosa...?" chiese sospettosa Eva, ci fu una risata generale. "Quindi vorresti dire che ci hai provato con una di loro?" dissi guardandolo incuriosita. "Una? Almeno venti!" Rispose Bill, soddisfatto. "Non è vero, non gli credete! Dopo i concerti Bill si rifugiava nella sua camera d'albergo a guardare serie tv, mangiando pasta!" Disse Tom, smascherando suo fratello. "Ah, ah e vogliamo parlare di te Tom? Dovete sapere che durante la notte, abbracciava il cuscino, chiamandolo Marleen e vi giuro che lo sentivo tutte le sere!" rispose Bill, togliendosi un sassolino dalla scarpa. Stavo piangendo dalle risate, li amavo e mi erano mancati troppo. Tom, guardò suo fratello ridere e alzandosi di colpo, si lanciò su di lui, facendo finta di picchiarlo, poi lo rialzò e dandosi una pacca sulle spalle, si abbracciarono. - Che scena dolce... ricordavano un po' Simba e Nala con la canzone in sottofondo "l'amore è nell'aria stasera"- pensai portandomi la mano sotto il mento. Dopo circa un'oretta, chiamammo un taxi che ci portò a casa Kaulitz. Era sabato e siccome i ragazzi stavano morendo di fame e sia io che Eva non ce ne intendevamo di cucina, chiamammo un ristorante giapponese e ci facemmo portare il cibo d'asporto. Mangiammo tranquillamente in soggiorno, guardando un film. "Guardare" si fa per dire, la tv ci faceva compagnia mentre parlavamo, i ragazzi avevano ancora tanto da dirci, riguardo questo importante tour.
***
"Perché stanotte non resti da me? Mi sei mancata terribilmente..." Mi chiese Tom, io accettai ma gli dissi anche che, giustamente, non avevo nulla appresso. Non me ne fece un problema, aveva sempre uno spazzolino in un più, in caso di emergenze. Siccome il piccolo problema era stato risolto, accettai una seconda volta. Eravamo ancora seduti in soggiorno ma di botto si alzò e augurò a tutti una buonanotte, poi mi prese per mano e salimmo di sopra. Sentii Bill scherzare dicendo: " Dopo stanotte, ho l'impressione che diventerò zio", risi a quelle parole e anche a Tom sfuggì una risata. Entrammo nella sua camera e iniziammo a baciarci, ci buttammo sul letto e staccandomi da lui, guardai verso la vetrata alle spalle del letto e intravidi una grossa luna piena, la stanza era al buio ma essa la illuminava rendendo tutto più romantico. Lo facemmo al chiar di luna e coprendoci con le coperte Tom mi abbracciò stretta. Erano le due di notte ed entrambi eravamo ancora svegli, appoggiai la testa sul suo petto e sentii il suo battito cardiaco. Lui intanto giocherellava con i miei capelli scuri. "Tom..." lo chiamai. "Si?" rispose. "Ma tu mi ami?" chiesi aspettando ansiosa la sua risposta. Lui alzò il mio mento e facendo in modo che lo guardassi negli occhi mi rispose: "Come mai nessuna, in tutta la mia vita..." gli sorrisi soddisfatta e appoggiai nuovamente la testa sul suo petto, ora si, che potevo risposare con il cuore leggero.
TOM P.O.V.
"Come mai nessuna, in tutta la mia vita..." le risposi sinceramente. Era vero, era la cosa più vera che avessi mai detto e sentito ma comunque non mi sentivo leggero per le gravi cose che le stavo nascondendo... Appena sentii che si stava addormentando, non ce la feci più e piansi in silenzio. Pian, piano i miei occhi si chiusero e caddi in un sonno profondo...

"Ci incontreremo ancora?"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora