In casa c'era tanto caos, tutti gli addobbi erano nuovi di zecca, le lucine man mano illuminavano tutto. Era questo il periodo che preferivo, certo non era il mio tipico natale a New York, ma alla fine cosa conta davvero? Stare con le persone che ami. Quest'anno sarebbe stato diverso, accanto a me c'era Tom, e ciò rendeva questa festa ancora più magica... "Signorina Marleen, lei ha tanta luce negli occhi, secondo me è innamorata !" disse la signora Greta, toccandomi la spalla con la mano libera. Non dissi niente ma abbassando gli occhi, le risposi con un sorriso a trentadue denti. "Foorza, continuiamo a mettere queste palline, siamo solo a metà strada" dissi, cambiando argomento.
Mano mano la casa prendeva forma, nell'aria si sentii un profumino di cioccolata calda. Mia madre ordinò che si desse la bevanda a tutte le persone in casa, compresi i dipendenti. Fu un momento molto gioioso, tutti aspettavamo con ansia il 25 dicembre.
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Eva venne a prendermi e insieme andammo a casa di Tom, dovevamo fare l'albero insieme. Da parte mia portai dei maglioni a tema, poiché avremo passato dei giorni assieme da qualche parte. Arrivammo fuori casa e ci affrettammo ad entrare, l'aria si faceva sempre più gelida poiché ormai era sera. Ci accolse il camino acceso e tutti gli scatoloni erano stati aperti. Bill per svolgere al meglio il nostro lavoro e alleggerire, ancora di più il tutto, mise le tipiche canzoni natalizie. Ci dividemmo i compiti e dopo un paio di ore circa, finimmo. Anche casa loro, adesso aveva quel tocco in più. Georg andò a prendere la macchina fotografica e mettendo il timer, riuscimmo a farci la foto tutti in sei. Approfittai anche per farne una con Tom, come per iniziare una tradizione, sperando così, di farla ogni anno. [‼️Vi allego la foto‼️⬇️]"Ragazzi, allora? Che intenzioni avete? Dobbiamo organizzarci" disse Eva. "Noi adesso siamo liberi, per i prossimi tour se ne parla dopo gennaio." Rispose Bill. "Proporrei di andare in Italia, per Capodanno... si, lo so è un'idea pazza, MA VOI MI APPOGGERETE VERO?" dissi io cercando di convincerli. "La dolce vita... si facciamolo!" -Ero felice di trascorrere una nuova avventura con loro- pensai tra me. Diedi loro i maglioni, e il resto della serata passò tranquillamente. Con il cuore leggero, Tom mi prese tra le sue braccia e così restammo finché, ad una certa ora, Eva dovette riaccompagnarmi a casa. "Sai Leen, sono felice che quel periodo sia passato" mi confidò lei. "Si anche io, e spero non ricapiti più, sono stati giorni davvero difficili, ma ora pensiamo al presente, tutto sta tornando alla normalità e ho un buon presentimento" le risposi, Eva mi diede un abbraccio e poco dopo accese il motore e partì.
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25 mattina
Ero troppo eccitata per aspettare che la sveglia suonasse, mi misi la vestaglia e scesi giù, sentivo già l'odore della colazione, che a breve sarebbe stata servita. "Buon Natale a tutti" questa era la frase che per una giornata intera si sarebbe detta.
Trovai Noir in cucina che beveva il suo latte. "Buon Natale anche a te, mio piccolo tesoro!" e gli diedi un bacino. Salutai i miei, e dopo circa una ventina di minuti facemmo colazione. La parte migliore sarebbe stata quella di aprire i regali. "Quest'anno il regalo sarà un po' diverso tesoro, alcune persone ti stanno aspettando" disse stranamente mia madre. Il campanello suonò e quando aprii il portone trovai Eva e gli altri. "Sorpresa!" urlarono in coro. "Regalo migliore non poteva esserci! Ragazzi entrate e buon Natale" dissi io saltellando dalla gioia. Li abbracciai uno ad uno e non sapevo minimamente come comportarmi con Tom, lui lo capì e mi diede un bacio amichevole sulla guancia. Avremmo pranzato tutti insieme e poi il pomeriggio i miei sarebbero andati via, da alcuni nostri parenti per lasciarci casa libera. "Eva, scommetto che sei stata l'artefice di tutto ciò, amica mia!" dissi abbracciandola. "Diciamo di sì" e all'orecchio mi confidò di aver detto a mia madre che erano solo un gruppo di amici, siccome io non avevo detto ancora nulla, riguardo la mia relazione con Tom. Dopo pranzo ci accomodammo in salotto e vennero portati i biscotti di zenzero con lo zabaione. I miei, vestiti eleganti, uscirono e ci raccomandarono di non fare guai, tirando un sospiro di sollievo, mi sentii più sollevata, ora potevo agire più liberamente!
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"Ci incontreremo ancora?"
Teen FictionSono Marleen Schneider, Leen per gli amici, nata a Berlino ma cresciuta negli Stati Uniti, precisamente a New York, ho quasi 19 anni e questa è la mia storia...