36- Cerimonia

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Quel pomeriggio gli esami finali furono svolti, erano anche abbastanza semplici per aiutare un po' tutti, quindi li passammo senza problemi. Il mattino seguente, ci fu la cerimonia delle pergamene. La palestra era piena di studenti, di genitori e vari familiari. Tutti ricevemmo la nostra pergamena, e per qualche strana coincidenza, la persona che fu scelta per fare il discorso finale, fui proprio io. Partii ringraziando tutti per avermi fatto passare l'ultimo, e il solo, anno in armonia, citai i miei più grandi amici e il professore di musica. Poi tra una battuta ed una risata, passai ad argomenti più seri, come ad esempio il futuro che ci attendeva, conclusi il discorso con una domanda retorica e in generale le mie parole furono apprezzate, tanto che il pubblico si alzò in piedi e mi ringraziarono con un applauso, anche i miei genitori, orgogliosi, si unirono agli altri.
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Sotto la mia toga blu, avevo un bel vestitino aderente nero, con i ragazzi ci eravamo organizzati ad andare a casa loro stesso dopo la cerimonia. Non ci andai subito, poiché mi presi del tempo per ammirare per l'ultima volta quel liceo, che per un anno scolastico mi ha tenuta compagnia... Mentre ero persa nei miei pensieri, riguardo l'università ed il luogo in cui sarei dovuta andare, una voce femminile mi richiamò. "Marleen, so di non essermi comportata bene con te, non che adesso voglia recuperare il tempo perso ma almeno volevo chiederti scusa prima di chiudere questo capitolo per sempre..." disse Kassandra con un tono malinconico. Accettai le sue scuse e dandoci la mano, mi sorrise per l'ultima volta e se ne andò via per la sua strada. Poco dopo mi raggiunsero i miei genitori e mio padre disse di aver lasciato in sospeso i rettori di due università per quanto riguardava il mio futuro accademico, aspettando che io prendessi prima una decisione . Ovviamente non si aspettava che decidessi così, su due piedi e mi diede un tot di giorni per pensarci. Salutai entrambi e lasciandogli la toga e il cappellino iconico, entrai nella mia macchina, per arrivare a casa dei Kaulitz.
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Arrivai a casa loro e notai che oltre alla macchina di Eva, ce n'era anche un'altra che avevo già visto, ma non ricordavo di chi fosse. Il cancello era aperto, quindi mi ci intrufolai dentro. Scesi dalla mia auto e sentii delle grida provenire dalla casa, quindi mi precipitai all'interno e siccome anche il portone era socchiuso, entrai direttamente. I vasi dell'ingresso erano completamente distrutti e giacevano sul pavimento, le grida provenivano dal piano di sopra, così mi affrettai ad arrivare alle scale. Lì c'era Eva, che mi guardava con una faccia cadaverica, tentò di bloccarmi ma io mi liberai dalla sua presa e scappando da lei, arrivai nella camera di Tom. Lo specchio era distrutto, e guardandomi intorno c'erano Bill, Georg, Gustav, Hanya e Tom che si nascondeva la faccia, con la mano piena di sangue. "Tom...?" dissi con un filo di voce. Istintivamente tutti si girarono nella mia direzione, e lui alzandosi si stava per avvicinare a me. Hanya fu più svelta di lui e con gli occhi di fuoco mi disse con la voce più dura che avessi mai sentito:" Tom, ti tradisce con me". Caddi con le ginocchia sul pavimento, e con gli occhi annebbiati guardai nella sua direzione. In quel momento non capii più nulla, sentii solo delle presenze intorno a me che cercavano di rialzarmi, e il mio cuore frantumarsi in mille pezzettini, proprio come quello specchio rotto...

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