39- Ci incontreremo ancora?

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‼️Ebbene sì ragazze/i, Marleen e Tom si sono lasciati. Ognuno di loro è andato per la propria strada, ma ogni tanto le cose belle fanno un giro enorme e poi ritornano, non è così? Sarà così anche per i nostri due adorati ragazzi? O il destino, sarà così crudele, da lasciarli soli?‼️
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Sono passati dieci anni, ormai, da quell'orribile notte. Mi sono laureata con il massimo dei voti ad Harvard e ho continuato a studiare, per diventare la persona che ad oggi sono. Ad oggi lavoro nel centro finanziario per eccellenza degli Stati Uniti e del mondo, ovvero Wall Street. Non mi sono mai sposata e non ho avuto figli miei, ma sono diventata zia di tre amabili bambini. Eva, ai tempi della catastrofe, restò con me per circa otto settimane, poi per motivi di studio se ne tornò in Germania. Siamo state da sempre migliori amiche, anzi per me lei era ed è mia sorella. Dopo essersi laureata in architettura, si è sposata con Gustav e hanno avuto, appunto, dei figli. Io e lei non ci siamo mai perse di vista. Ero rimasta in contatto, soprattutto negli ultimi tempi con Bill, che ha trovato l'amore della sua vita e ha fondato diversi marchi nel mondo della moda e del make-up. Infine, Georg, si stava per sposare, la sua futura moglie, era una ragazza dolcissima ed erano fatti l'un per l'altra. Ero felice per entrambi, perché se lo meritavano. Con il tempo, ho imparato ad accettare quello che mi era capitato, e dopo essermi ripresa, ho dato il meglio di me in tutto quello che facevo. Tom, era sempre presente nei miei pensieri, la sua T era sempre con me. In cuor mio, sentivo il bisogno di rivederlo, lui era stato tutto per me...
Spesso capitava di accendere la tv e guardare il loro successo, perché sì, i Tokio Hotel, erano la band più famosa, e ancora oggi, a distanza di anni la loro fama cresceva di giorno in giorno. E quando i miei occhi si posavano su Tom, sentivo una stretta al cuore, non lo odiavo più, anzi mai l'avevo odiato, però mi faceva male al cuore vederlo in uno schermo. E mi chiedevo se un giorno ci fossimo rivisti dal vivo...
TOM P.O.V
Dopo vari anni da mio fatale errore, decisi di trasferirmi a New York, nella speranza, un giorno, di riconciliarmi con Marleen. Il nostro successo, come band, cresceva di anno in anno, e per questo motivo ero felice e grato alla vita. Ma in cuor mio, sentivo un vuoto lacerarmi dentro e non si sarebbe fermato finché non avessi trovato Leen.
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Una mattina, dopo aver ormai gettato la spugna e perso ogni speranza, andai a fare colazione da Starbucks, e non potevo credere ai miei occhi: Di fronte a me c'era lei. Era cresciuta, era vestita in maniera formale ed elegante, portava i tacchi ed era sempre bellissima. Il suo sguardo era perso nello schermo del pc, al quale lavorava. Il mio battito cardiaco iniziò a battere velocemente, non avrei sprecato questa occasione. E fu così, che a piccoli passi arrivai al suo tavolo e mi sedetti sulla sedia, di fronte la sua...
FINE TOM P.O.V.
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Sentii una presenza avanti a me, così lentamente iniziai a sollevare lo sguardo e... forse era una visione, TOM KAULITZ era seduto al mio tavolo. Era diverso dal giovanotto che conobbi tanti anni prima, adesso era un uomo cresciuto, maturo, ma i suoi occhi, cazzo, erano sempre gli stessi. Gli stessi occhi di cui mi innamorai perdutamente. Mi misi una mano davanti alla bocca e i miei occhi iniziarono a riempirsi di lacrime. Anche lui, osservando la mia reazione, scoppiò in lacrime e, buttandoci tutto il passato alle spalle, ci alzammo contemporaneamente e ci abbracciammo. Lui, subito approfittò dell'occasione, per scusarsi e chiedere il mio perdono. Io, lo perdonai, era arrivato il momento di farlo e così passammo le ore a parlare delle vicende accadute negli anni. Tom, come me, aveva ancora la mia M e ogni santo giorno, di ogni singolo anno, si chiedeva se il destino ci avesse, ancora una volta, fatti incontrare... Quel giorno, con tanta pazienza e dubbi, arrivò...

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