capitolo 3

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Il tanto atteso primo giorno di scuola era arrivato e a ricordarmelo fu il maledetto starnazzare della mia sveglia.

mi stiracchiai e uscì dal letto,infila i piedi nelle ciabatte e mi diresse in bagno.

mi misi difronte allo specchio osservandomi attentamente,somigliavo molto a mia madre;avevo lunghi ricci ribelli tinti di rosso mogano,la pelle leggermente olivastra,occhi tra il verde e l'ambra e un fisico formoso ma asciutto.

la divisa della scuola non era niente male,gonna scozzese rossa e nera lunga un po' sopra le ginocchia,una maglia nera con in alto a sinistra il logo della "West high school",dato il freddo mi si delle calze lunghe quasi alle ginocchi e un felpa nera;mi infilai le Dott. Meartins nere e un po' di eyeliner nero negli occhi.

guardai l'imponente struttura davanti a me,pareva un castello medievale ed era in marmo.

"buongiorno novellina".mi piombo alle spalle Maddy facendomi sussultare.

"fanculo Maddy".imprecai.

Wendy ridacchiò.."ha ragione di prima mattina non è il massimo".

"che brontolone"..ci rimprovero Maddy.

risi.

una volta dentro le ragazze mi accompagnarono in segreteria per prendere i miei orari,ma fui trattenuta dalla donna dietro il bancone che doveva spiegarmi in breve il regolamento scolastico quindi,una volta suonata la campanella,le ragazze si diressero a lezione e io no.

avevo tardato di dieci minuti e ciò implicata che,una volta in classe,avrei avuto tutti gli occhi puntati su di me,gemelli silenziosamente.
bussai timidamente e quando ricevetti il permesso entrai in classe;mi fissavano tutti incuriositi bisbigliando tra loro.

"buongiorno lei deve essere la signorina Parker?".domandò l'uomo di mezza età con un tono pacato e rilassato.

"mm..si signore".risposi timidamente.

"io sono il proffessor Tanderman spero che si trovi bene signorina Prego si presenti pure alla classe".

deglutì il magone che mi si creò in gola.

"sono Skylar Parker e ho,per ora,diciassette anni,cioè tra due mesi o poco più è il mio compleanno.vengo da New York".dissi tentando di mantenere un tono sicuro.

la classe mi salutò in un coretti per quanto gentile a me fastidioso.

"si sieda pure vicino a Wildes in penultima fila e si procuri gli appunti di letteratura e per qualsiasi cosa si può rivolgere a me".

dopo aver ringraziato il professore i miei occhi puntarono in direzione del posto indicatomi,il mio cuore perse un battito.."wow",il mio vicino di banco era il ragazzo più bello che avessi mai visto,aveva boccoli neri come la pece che gli ricadevano sulla fronte dandogli un aspetto selvaggio e misterioso,occhi altrettanto neri e una pelle chiara ma leggermente abbronzata dal sole.

WildesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora