La mia tela

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La vita è un'enorme tela:
rovescia su di essa,
tutti i colori che puoi.
Danny Kaye

Kalea
🌙

Il suono della campanella mi risveglia da questo giovedì ormai infinito. Oggi è una di quelle giornate dove sembra che le lancette dell'orologio vadano all'indietro e le ore non fanno che passare sempre più lentamente. Inoltre, mi devo riabituare alla mia solita routine dopo la settimana che ho passato a casa per l'influenza, per questo il solo pensiero di dover fare ancora tre ore di lezione mi butta giù.

L'unica salvezza è la pausa pranzo dove posso staccare la spina del mio cervello per un ora, infatti per un ora non starò a pensare a nient'altro se non alla mia pasta fredda preparata il giorno prima.

"Ohi Kalea, sembri uno zombie." nota Nick, e non ha torto. Ho ancora il raffreddore, per cui è stata una nottataccia: mi sono addormentata tardi e dormivo a intermittenza. Diciamo che l'influenza è passata ma mi ha lasciato dei segni addosso, come l'insonnia, infatti le notti ho ancora difficoltà ad addormentarmi. Per di più, mio padre non la finisce di scrivermi e questo mi irrita alquanto. Alla partita è andata bene perché non ho dovuto avere a che fare con lui, ci mancava solo che mi venisse a parlare.

A parte questo?

Ho sonno, non vedo l'ora di toccare il letto, ma questa giornata non finisce più.
"Il giovedì è sempre così." mi dice Nick, ridendo, facendomi notare che non l'ho solo pensato, ma l'ho anche detto a voce alta. È così strano quando non ci si accorge di oltrepassare il confine tra pensiero e la parola, è un piccolo confine che solitamente non sono solita ad oltrepassare. Se sapessero quello che penso o provo, uscirebbero tanti nuovi lati di me che neanch'io sono del tutto a conoscenza.

"Ci penso io ad animare la vostra giornata, ho un gossip tra le mani incredibile." Charlie con il vassoio in mano si siede al tavolo pronto a sparare l'ultima voce che gira per il Liverly. Devo dire che sono stata a casa per una settimana e, sinceramente, ho paura di quello che potrebbe saltare fuori.
"Se sono sul nuovo super cestista canadese, che già così fa ridere, io passo." dice Nick prendendo un sorso d'acqua.
"Caro Nick, non mi interessa minimamente del nuovo arrivato."
"Hai già perso interesse? Attenzione Kate non promette bene per te."
Dice Nick, schermando Charlie per la sua rapidità nel cambiare i suoi interessi. Ma, diciamocelo, Charlie è così anche per il resto, per dirvi, ha cambiato otto volte in un solo semestre il corso a scelta pomeridiano. È riuscito a passare da arte a fisica in meno di due settimane, quindi non ci sconvolge molto il suo cambio di rotta.
"Se è così, sono curiosa di cosa stai per rivelarci." dice Addie, in modo sarcastico, per nulla interessata a quello che sta dicendo Charlie, se non ad addentare il suo panino.
Niente colori nel suo pasto oggi, è proprio giovedì.
"Mi stupisce che Kalea non ci dica niente."
"Io? Ora che c'entro?"
"Beh, fai il corso di arte no?"
Se mai assisto, però loro non lo sanno, benché meno Charlie.
"Dicono che manderanno via il signor Grayson perché si vocifera che stia troppo "attaccato" ai suoi alunni maschi." Charlie enfatizza sulla parola attaccato facendo il simbolo delle virgolette con le mani.

"Charlie non mi sembra il caso di scherzare su questo." Dico io sconvolta e un po' infastidita. Anche perché lavoro come sua assistente e non ho mai visto nulla di compromettente, e per di più non mi piace che si mettano in giro voci false e poi ci si creda, come fa Charlie.
"Stai mettendo in dubbio le mie fonti?"
"Esatto, Kalea, metti in dubbio la credibilità di un alunno di diciassette anni che ascolta in giro pettegolezzi?" Dice Nick con il suo solito tono sarcastico.
"Charlie, su certe cose dovresti sapere anche tu di non mettere in giro voci del genere."
"Ma io non le metto in giro, le sento!"

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