09 - Maschere

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«Leena loro sono Topper e il suo amico Dante» disse la bionda e con un cenno del capo salutai entrambi che ricambiarono il saluto.

«E potrei sapere cosa ci fanno qui?» chiesi alla mia amica fingendo un sorriso,

«Oh Topper si trovava da queste parti con il suo amico e quindi si sono uniti a noi» rispose la bionda mentre Topper sorseggiava la sua bevanda, probabilmente l'aveva ordinata mentre io ero in bagno a parlare con Kiara.

«Magnifico» dissi pensando ad alta voce ricevendo una piccola occhiataccia dal ragazzo di Sarah, e quest'ultima notando tutto ciò provò a salvare la situazione.

«Che ne dite di andare a fare un giro? Questa giornata è troppo bella per passarla dentro le mura di un ristorante» La bionda si alzò in piedi e con un sorriso smagliante ci invitò a fare lo stesso per seguirla.

«Sì, in fondo credo che dopo ieri sera i Pouge non si rifaranno vedere per un bel po', bisogna approfittarsene» scherzò Topper lanciando uno sguardo divertito al suo amico Dante che non poté fare a meno che sorridere. Non potevo stare a sentire le loro risatine sui miei amici, dovevo intervenire.

«Fa attenzione Topper o qualcuno ti punterà di nuovo una pistola sulla nuca» scherzai io mentre vidi i sorrisi dei due ragazzi scomparire lentamente dal loro volto. Lo sguardo di Topper si spostò su di me, era pieno di rabbia per ciò che avevo detto o forse confuso perché incredulo alle parole che le mie labbra avevano pronunciato.

«Credo che dovresti dirlo al tuo amico, è lui quello che stava per essere affogato» disse con tono intimidatorio, la sua fidanzata lo rimproverò, ma io non potei fare a meno che prendere la sua frase come una barzelletta.

Oh Topper, ci vuole molto più per minacciare Leena Hanson.

Mi avvicinai alla sua faccia mantenendo il contatto visivo; i suoi occhi non facevano paura, anzi, e nonostante cercasse di mostrarsi forza ero io ad avere il pieno controllo della situazione e ne eravamo entrambi pienamente consapevoli.

«Guardati bene le spalle Topper, perché la prossima volta dirò a JJ di non astenersi dallo spararti un colpo.»

Le mie parole uscirono dalla mia bocca come un sussurro e si scontrarono come vento gelido sul suo viso. Lui avrebbe voluto controbattere ma la sua ragazza glielo impedì tirandolo a sé cercando di non far peggiorare la situazione.

Quasi provavo pena per lei.

Uscimmo dal ristorante e prima di fare ciò mi voltai in cerca dello sguardo di Kiara per salutarla con un cenno di capo. L'atmosfera tra Sarah e Topper non era delle migliori, e mentre la coppia di fidanzatini camminava a qualche passo più avanti, mi ritrovai in un silenzio imbarazzante con il misterioso amico di Topper.

«Così sei nuova nelle Outer Banks?» domandò lui per aprire un discorso, nonostante conoscesse già la risposta.
«Eh già» risposi seccamente guardandomi intorno, non che mi interessasse particolarmente qualcosa ma giusto per fuggire da quella situazione di imbarazzo.

Con la coda nell'occhio potei vedere il ragazzo annuire nascondendo un piccolo sorriso, immagino che si fosse reso conto che non aveva aperto un gran argomento.

«Scusa, non sono bravo ad aprire gli argomenti» confessò lui e, dopo dieci minuti trascorsi insieme, lo guardai in volto per la prima volta: potei notare il suo sorriso sincero e qualche ciuffo moro che gli ricadeva in viso.

Egli aveva gli occhi neri come la pece, mi incuriosisce la loro oscurità, ma quelle iridi colorate di nero non potevano competere con la maestosità delle iridi color ghiaccio del ragazzo che più odiavo.

Midnight Rain • Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora