12 - The compass cursed

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Eravamo appena arrivati a casa di Lana Grubbs, anche se più che una casa sembrava essere l'habitat di uno spacciatore. «Sai cosa penso? -chiese retoricamente JJ pronto con una delle sue battutine- Che chi ci vive qui ha fumato troppa erba» disse auto-rispondensosi.

«Disse il ragazzo pulito» commentai con ironia il pensiero del ragazzo che mi fece l'occhiolino. In quella settimana avevo conosciuto meglio i ragazzi e un'altra cosa che avevo imparato di JJ era quella che, da bravo discendente di famiglie di contrabbandieri, fumava spinelli e da gentiluomo che era, offriva quello sballamento anche ai suoi amici.

All'improvviso dei forti rumori provenienti dalla casa di Grubbs ci fermarono dall'avanzare di un altro passo. Subito il mio sguardo si posò su John B cercando sul suo viso una risposta su cosa fare. «Forse dovremmo tornare indietro-» il biondo non fece nemmeno in tempo a finire la frase che venne zittito da John B che continui ad avanzare verso la casa seguito da me e JJ. Non ero sicura che quel che stavamo facendo fosse giusto, ma mi fidavo di John B che sicuramente sapeva quello che stava facendo.

Più ci avvicinavamo, più si facevano nitide le urla e i colpi. Non era una bella melodia da ascoltare. Sobbalzai quando ad un certo punto sentimmo il rumore di un vetro frantumato.

«Andiamo» sussurrò John B deciso più che mai a spingersi oltre. Io e JJ ci guardammo ed entrambi non eravamo sicuri di quel che stavamo facendo ma entrambi ci fidavamo ciecamente del nostro amico, così senza nessuna lamentela lo seguimmo. Vorremmo verso la fiancata della casa e ci nascondemmo sotto la finestra. I rumori e le urla si intensificarono ma a quanto pareva solo su di me e JJ ebbero un effetto terrificante.

Non potevo descrivere le emozioni e i pensieri di quel momento. Avevo paura ma allo stesso tempo ero curiosa, avrei voluto aiutare la signora Lana ma allo stesso tempo il mio corpo era come pietrificato. Non capivo cosa stesse succedendo e l'unica cosa che potevo fare era stare nascosta, immobile a sentire le urla e pregare che tutto questo finisse il prima possibile. E non sembravo essere l'unica, anche JJ tremava e aveva uno sguardo più che impaurito.

«Non penso che-» non fece in tempo a finire che venne interrotto da un colpo molto forte e vicino a noi, fu talmente brusco che cadde della vernice sulle nostre teste. Scuotei il capo cercando di toglierla e anche i due ragazzi fecero lo stesso. «É vernice?» chiese il biondino e John B annuì.

Il cuore batteva come non mai, iniziai a sudare freddo mentre sentivo le gambe irrigidirsi insieme al resto del corpo. Persino il respiro mi si fermò per un secondo e quando vidi John B avvicinarsi verso l'entrata della casa mi chiesi se davvero fosse cosciente di quel che stava facendo.

«Andiamo via, è un trafficante» disse JJ cercando di convincere il castano a fare passi indietro «Si capisce perfettamente che è un trafficante» dissi con tono leggermente più alto, non ero arrabbiata con JJ e forse nemmeno con John B, avevo solo paura. Ancora una volta John B ci zittì e si sporse leggermente in avanti per poi ritirarsi di scatto subito dopo.

Lo guardai con terrore e paura, ero già andata in contro alla morte non molto tempo fa, non volevo farlo un altra volta.

«Zitti, zitti» ci disse John B ma l'altro ragazzo si affacciò provando cosa aveva causato tale spavento al suo amico, «Sono i tipi che ci hanno sparato» disse JJ e John B rispose di sì ed io non potei fare a meno che lanciare loro uno sguardo cofnuso.

A quel punto mi affacciai leggermente anche io e potei confermare con i miei stessi occhi che i ragazzi avevano ragione, erano loro. Dopo pochi minuti salirono sulla loro barca e salparono per una destinazione a noi sconosciuta. Con cautela entrammo nella casa che era stata messa completamente sottosopra. «Signora Lana?» la chiamò John B ma non ricevemmo nessuna risposta se non un sottofondo di una donna che piangeva. Non appena girammo l'angolo trovammo la donna accasciata al pavimento con le ginocchia al petto e in uno stato totale di shock. «Signora Lana!» John B non perse tempo ad inginocchiarsi per aiutarla. «Sta bene?» chiese per forma di educazione John anche se si poteva capire che non stava affatto bene.

Midnight Rain • Rafe CameronDove le storie prendono vita. Scoprilo ora