Jamie Pov's
Erano le sei di mattina o forse le cinque e mezza, non ricordo bene o semplicemente non m'importava dell'orario. L'unica cosa certa era che il sole era sorto da poco ma la gente dormiva ancora, e fortunatamente aggiungerei, così avrei potuto scolarmi la bottiglia di vodka che avevo preso dalla barca di Topper.
Sembrerebbe più un furto, e in un certo senso lo era poiché il proprietario non era a conoscenza di ciò, ma visto che stiamo parlando di un ragazzo col culo sfondato di soldi non penso che sia un gran problema.Dopo una decina di minuti mi accasciai sulla porta di un ristorante ancora chiuso e non appena toccai terra presi un sospiro pronto a fare un altro sorso dalla bottiglia che era quasi arrivata a metà.
Ormai il mio palato si era abituato al retrogusto alcolico della bevanda, così tanto che cominciai a berla come se fosse acqua fresca, anche se la sensazione della gola in fiamme rimaneva lo stesso.
Restai lì, seduto chissà dove a fissare il vuoto con una bottiglia di vodka in mano alle sei del mattino. Se qualcuno mi avesse visto avrebbe pensato che dovevo essere proprio disperato per ubriacarmi a quell'ora, e non avrebbero avuto torto.
Per una stupida scommessa, mi ritrovo con una sorella che mi odia, i miei genitori che non riescono a guardarmi più di tre secondi in faccia e non sto esagerando perché mi sono messo a contarli, e infine se la voce si fosse sparsa avrei perso ogni occasione di potermi fare una nuova vita alle Outer Banks.
Feci un altro sorso dalla bottiglia.
Quella sera avevo riflettuto bene sulla penitenza da far fare a Leena in caso avesse perso, cosa fin alquanto ovvia, e conoscendo il suo carattere competitivo sapevo che non si sarebbe tirata difficilmente così provai con una penitenza che la metteva letteralmente dinanzi alla scelta di vita o di morte. Ero più c'è sicuro che lei avrebbe preferito la sua vita, nessuno sarebbe stato così stupido da mettere a rischio la propria vita per il proprio orgoglio.
Ancora un altro sorso.
Lei cominciò a prepararsi per uscire di casa anche se inizialmente esitò,
"Non appena uscirà di casa si renderà conto a cosa sta andando in conto e tornerà indietro" mi dissi. Poi lei uscì di casa ma ancora una volta mi tranquillizzai, "Pochi minuti e rientrerà a casa" mi dissi. I minuti però passarono e la porta non si apriva. "Starà facendo la forte" mi dissi ancora una volta.Deglutii e preparai il mio stomaco ad un altro sorso.
Passarono ancora altri minuti, otto per esattezza, e non c'era nessuna traccia di Leena che rientrava a casa maledicendo qualunque cosa perché non aveva difeso il suo orgoglio.
Dalla finestra di camera nostra si poteva vedere il mare, certo, ma non si riuscivano a vedere i dettagli.
In quel momento nessuna frase avrebbe potuto tranquillizzarmi.Cominciai a sudare eppure non faceva tutto quel caldo.
Scesi le scale, respiravo a fatica e la testa mi girava per colpa del poco ossigeno che respiravo.
"Ora uscirò dalla porta e la troverò intenta a farmi uno scherzo di cattivo gusto" Seppur speravo profondamente che fosse così, una parte di me sapeva che stavo solo mentendo a me stesso.
Ancora un altro sorso.
Non appena usciti di casa veni colpito dalla pioggia e dalla forte corrente del vento cui combattevo per reggermi in piedi. Guardai prima a destra, poi a sinistra ma della biondina non c'era traccia. Nella mia mente una serie di scenari cominciò a scorrere, ognuno con un finale peggiore del precedente.
«Leena! Leena!» la richiamai ma non ebbi nessuna risposta. «Leena basta ti prego, non è divertente» dissi ma ancora nessuna risposta. A quel punto decisi di tornare dentro casa, e ormai l'unica cosa che avrei potuto fare era quella di avvisare i miei genitori.
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Midnight Rain • Rafe Cameron
FanfictionCosa succede quando una ragazza di Charleston si trasferisce con la sua famiglia alle Outer Banks diventando la nuova vicina di casa della famiglia Cameron? Questa è la storia di Leena Hanson, che per motivi di lavoro si trasferisce con la sua famig...