2 settembre.
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Siamo arrivati a Cambridge con il jet privato che ci ha detto Scar. Un bellissimo jet bianco, lussuoso con un servizio strepitoso, pensavo che tutto ciò lo avrei solo potuto sognare o vedere all'interno di un film. Il viaggio è stato calmo, stranamente non ci sono stati problemi, anzi è stato molto piacevole. Ho scoperto come si chiama l'amico pelato di Scar. Si chiama Jonathan Brown, chiamato, dagli amici, anche Jon.

Jon mi ha raccontato di avermi seguito quando stavo tornando a casa e sia lui che Scar hanno perso tempo a fare il tocco per chi avrebbe dovuto bussare alla mia porta e chi avrebbe dovuto annunciarmi la morte di mia madre; inoltre hanno perso ulteriore tempo per decidere come me lo dovevano dire. Sembrano molto amici, ma mi ha detto che in realtà non dovrebbe essere così.

<<Perché?>>

Gli ho chiesto e lui ha semplicemente guardato altrove giocando con un accendino come a cercare le parole giuste per spiegarlo.

<<Perché la vostra famiglia, quella per cui lavoro, e la sua non vanno molto d'accordo. Sono rivali>>

<<Allora perché aiutarlo a trovarmi? Perché collaborare con lui rischiando di perdere così tanto?>>

Jon si limita a fare spallucce e mi sorride. Un sorriso dolce, gentile, che mi trasmette molto calore. Infondo si vede che è un brav'uomo. Un vero gentiluomo, a differenza di Scar.

<<Perché il mio turno di lavoro era finito ed io aiuto sempre gli amici>>

Dice facendomi l'occhiolino. Bhe... Ha ragione, un gesto molto carino, anche se penso che la mia "famiglia" non la penserà come me.

Quando siamo arrivati, ad aspettarci c'è una lussuosa limousine bianca. Appena la vede Scar fa una smorfia di disgusto e sussurra un "Che schifo il bianco". Forse ho capito che per tenermelo lontano devo vestirmi di bianco... Devo provare.

<<Zingarella! Heyy sali!>>

Mi urla Scar entrando subito in macchina. Giuro su dio che se mi chiama di nuovo in quel modo gli tiro un bel pugno in faccia, forse così la smette. Jon mi mette una mano sulla spalla, probabilmente notando il mio nervosismo e si avvicina al mio orecchio.

<<Si diverte a dar fastidio e a far arrabbiare le persone. L'indifferenza è la miglior arma contro di lui... Fidatevi>>

Lo terrò a mente.

Tutti entriamo nella limousine e se Cameron durante il volo ha dormito per tutto il tempo, in macchina non lo fa e non chiude nemmeno quella piccola bocca che si ritrova. Cameron inizia a parlare e non la smette più e colui che gli va dietro è Scar. Rue e nonna Elisabeth invece hanno una pazienza d'oro e riescono ad ignorarli totalmente. Non so come facciano.

<<Facciamo gara di barzellette!>>

Urla Cameron.

<<Si! Io ne so molte!>>

Urla Scar. Se Scar sa le barzellette come sa le battute, allora, Cameron ha la vittoria in pugno. Noto un guizzo negli occhi di Scar, scatta lo sguardo fuori al finestrino e noto gli occhi che luccicano di immenso.

C'era una volta: Un amore FataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora