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17 settembre.
Ore 20:05

<<Perché stai leggendo il libro di Hitler?>>

Mi chiede Scar una volta stesi a terra per guardare il cielo stellato insieme. Siamo rimasti abbracciati per svariati minuti quando poi gli ho chiesto se volesse vedere le stelle insieme a me e lui non ha obiettato. Scar ha il braccio sotto alla mia testa, così che mi possa fare da cuscino e anche per giocare con i miei capelli, come gli piace tanto fare.

<<Me lo ha prestato Cameron per distrarmi...>>

Borbotto mettendo in bocca un laccetto della sua felpa e lui me lo lascia fare. Ho lo sguardo su quei puntini che brillano e attendo. Attendo e spero l'arrivo di una stella cadente, così che possa esprimere il mio amato desiderio.

<<Stai sempre stesa a terra a vedere le stelle?>>

Mi chiede guardandomi ed io giro il capo verso di lui facendo spallucce.

<<Si perché?>>

<<Fa freddo, rischi di ammalarti>>

Alzo gli occhi al cielo e torno concentrata sulle stelle. Questa è la solita frase che mi ha sempre ripetuto mia nonna fin da piccolina, ma non l'ho mai data ascolto. Non importa se mi ammalo, l'importante è che riesca a vedere una stella cadente.

<<Sto bene così...>>

Sussurro.

<<Pazza>>

Sussurra ed io sorrido.

Sorrido e mangiucchio il cordino della sua felpa mentre lui continua a giocare con i miei capelli.

<<Se vedessi una stella cadente cosa esaudiresti?>>

Mi chiede ed io rimango indignata dalla sua domanda. Lo guardo corrugando la fronte e lui invece sembra confuso. Che non sappia la regola dei desideri?

<<Non si dicono i desideri ad alta voce. Non te lo dico>>

Ridacchia alla mia affermazione e alla fine si avvicina al mio orecchio. Le guance si scaldano, il cuore batte forte e le mani iniziano a sudarmi. Sento le sue labbra sfiorarmi il lobo dell'orecchio, sento il suo respiro caldo sul mio collo e il profumo di menta che mi invade le narici. Non capisco il motivo di questo effetto che mi dà, paiono quasi i sintomi di una brutta malattia che allo stesso tempo, però, è bella.

<<Sussurralo allora, così che nessuno possa sentirci>>

Mi mordo il labbro facendomi trasportare da questo momento, facendo vacillare i miei valori e le mie credenze che, fino a pochi secondi fa, consideravo santi.

<<Me lo dirai anche tu?>>

Chiedo e lui annuisce.

Penso. Penso al mio desiderio che vorrei riuscire a poter acchiappare immediatamente con una sola presa. Penso a tutto ciò che ho dovuto affrontare per arrivare a dove sono ora. Penso a cosa sto affrontando tutt'ora e se prima desideravo un lieto fine ora desidero...

C'era una volta: Un amore FataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora