2 settembre.
Ore 01:30

Avete presente quando si dice che l'invidia è una brutta bestia?

Ecco è così, per questo è uno dei sette peccati capitali, per questo Dante ci dedica un girone. L'invidia rende le persone meschine, violente, cattive, le trasforma in vere bestie capaci di fare di tutto pur di rovinare una persona che ha più di loro. In realtà, io penso, che mostri semplicemente la vera faccia delle persone.

<<Cosa?! Tutto a lei?!>>

Urla Virginia strappando di mano la lettera che ha lasciato mia madre. La legge più e più volte e poi mi guarda male, come se fosse colpa mia. Noto le mani che le tremano dal nervoso, probabilmente vorrebbe mettermele al collo e soffocarmi dall'invidia... Peccato che non è l'unica. Tutti in questa stanza vorrebbero uccidermi per tutto ciò che, ora, ho.

<<Non è possibile!>>

Urla Pocahontas che fino a qualche minuto fa sorrideva, era così dolce nei miei confronti, ora è semplicemente infuriata. Tutti mi guardano con disprezzo, con odio.

<<Hai incontrato nostra madre prima che si suicidasse? L'hai convinta tu a darti tutto?>>

Chiede Simba stringendo le mani a pugno. Come tutti mi guarda con disprezzo. Rimango sbalordita da tali accuse. Tutto ciò non ha senso, nemmeno il gesto di mamma ha senso... Nulla lo ha.

Sento il cricetino nella mia testa che si è fermato esausto di pensare e riflettere. Lo sento esausto di tutte queste novità che mi stanno investendo come se fossero dei camion enormi.

<<O forse lei ha convinto nostra madre a suicidarsi e ha falsato il testamento scrivendolo lei stessa>>

Azzarda Aladdin guardando i fratelli. Lo dice con un tono così calmo che mi fa rabbrividire. Mi stanno accusando tutti senza nessuna prova, mi stanno ritraendo come un mostro. Ho le mani che mi prudono dal nervoso.

<<O forse, semplicemente, nostra madre è una pazza psicopatica e ha fatto tutto ciò per tormentarci ulteriormente o per divertirsi anche nell'oltretomba>>

Dice infine Mulan guardandomi per un breve istante, viene in mio soccorso sorprendendo persino me. Mulan forse è l'unica tra tutti che non se ne fotte tanto di tutta questa situazione, poco le importa se non ha ereditato niente, anzi, sembra quasi sollevata, ma allo stesso tempo prova fastidio per la reazione dei suoi familiari.

<<Non mi stupirei di niente da nostra madre alla fin fine>>

Dice abbassando la testa e sospira. Un sospiro stanco, di chi non dorme o riposa serenamente da giorni, lo vedo chiaramente dalle occhiaie che ha, dal viso sciupato e pallido. Mulan mette le mani in tasca e si avvia verso la porta della stanza per uscire, ma si ferma girandosi nuovamente verso di me. I suoi occhi a mandorla sono su di me.

<<Il consiglio che ti posso dare è di non accettare e di tornare a casa. Se ti unisci a questa famiglia verrai mangiata. Pensaci attentamente Eva, dormici su>>

E poi se ne va senza darmi nemmeno il tempo di rispondere.

Pensaci attentamente Eva. Nessuno mi ha mai chiamato Eva, lei è la prima e probabilmente sarà anche l'unica.

C'era una volta: Un amore FataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora